The Fantasioso

…era da tem­po che nel­la men­te di Richard
stra­ne geo­me­trie si evi­den­zia­va­no al mini­mo ascol­to di un bra­no musicale.…
spi­ra­li che ricor­da­va­no il dna,
geo­me­trie com­ples­se , nume­ri, colori ,
la sua imma­gi­na­zio­ne era super attiva,
qua­si una dimen­sio­ne inte­rio­re imma­gi­na­ti­va dove rifugiarsi…

le sue gior­na­te si riem­pi­va­no di musica,
pit­tu­ra scul­tu­ra, dise­gno, crea­ti­vi­tà a tut­ti i livel­li, in quel perio­do stu­dia­va composizione
e fre­quen­ta­va danzoterapia…
il com­pu­ter si chia­ma­va anco­ra com­mo­dor 64 se non sbaglio…

ormai ave­va anche nel­la not­te una inten­sa attività.…
tut­te le vol­te che si coricava
ripe­te­va nel­la sua men­te tut­ti i bra­ni che di gior­no ave­va stu­dia­to per ore sul­lo strumento.…
la sua men­te era iper attiva…
e più di una vol­ta si fer­ma­va su note domi­nan­ti lunghe,
qua­si man­tra inte­rio­ri che lo face­va­no entra­re nel­la dimen­sio­ne notturna.…
con una qua­li­tà particolare…

Una nota ed un colore…
si fece­ro spa­zio nel­la mia mente…
da tem­po mi cori­ca­vo la sera immer­gen­do­mi in quel suo­no ed in quel­la cromia…
e mi ritro­vai in una strada…

ai mar­gi­ni mol­ti esse­ri che avreb­be­ro volu­to ma non pote­va­no accedervi…
sospe­sa nel nul­la si allon­ta­na­va nel vuo­to del­la notte.…..
ero sospin­to da un energia…
insie­me la per­cor­ra­va­mo e men­tre la attraversavo
osser­va­vo gli esse­ri che a loro vol­ta mi osservavano
qua­si tenu­ti fuo­ri da una bar­rie­ra invisibile
e li mi resi con­to che mi sta­vo allon­ta­nan­do dal pianeta…

…por­ta­va al cen­tro di una pos­sen­te mon­ta­gna in una grotta.…
in quel momen­to mi resi con­to che ero arri­va­to all’in­ter­no del­la montagna…
e che dove­vo sali­re… in alto dall’interno.…come pren­de­re un ascensore…
ma mi chie­si come pote­vo se non vede­vo bot­to­ni di sorta…
e lì che la mia gui­da si pale­sò a me…
dicen­do­mi che dove mi tro­va­vo non ave­vo biso­gno di nulla
per­chè ci sta­va­mo muo­ven­do in un cer­to sen­so col pensiero…

il viag­gio fu bre­ve e mi ritro­vai in un altopiano…
nel­la penom­bra qua­si al buio…
non capi­vo cosa stes­se succedendo
e la mia gui­da qua­si a car­pi­re le mie pre­oc­cu­pa­zio­ni si fece intravvedere,
ave­va un cap­pel­lo alto sul­la testa gial­lo e ricur­vo simi­le a quel­lo di alcu­ni monaci…

mi tran­quil­liz­zò parecchio…questa cosa…

fui accom­pa­gna­to al cen­tro di un immen­sa piaz­za circolare…
una sor­ta di gran­de disco lumi­no­so sot­to i miei piedi.…
tut­t’in­tor­no altri dischi lumi­no­si che scor­ge­vo nel­la penombra.…come sospe­si nel vuoto…

ma scor­ge­vo anche le strut­tu­re che li sorreggevano,
era­no immen­se sta­tue, scul­tu­re gigan­te­sche e pos­sen­ti che for­se ricor­da­va­no l’an­ti­ca grecia…
era­no bel­lis­si­me e stupefacenti,
mi guar­dai intor­no ed in bas­so, ne scor­si parec­chie altre…

era­no in pie­di in una posi­zio­ne a brac­cia semi alzate…con i pal­mi del­le mani rivol­ti ver­so l’alto…

…sor­reg­ge­va­no que­sti dischi lumi­no­si appog­gia­ti di piatto…

rima­si al cen­tro su un disco parec­chio tempo…

sen­ti­vo che mi rigeneravo,

mi rica­ri­ca­vo,

mi ripulivo…e non solo…

il tem­po che rima­si fu indefinito…

il pia­ce­re che provavo…anche… [.….….]

ed al mat­ti­no quan­do mi svegliai.…

qual­co­sa era cambiato.…

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