Sole. Solo una volta in più.
Tante volte, immagino un po’ a tutti, sarà capitato di fermarsi davanti a un tramonto. Fermarsi lì e rimanere incantati. Anche a me indubbiamente molte.
Però questa volta è successo qualcosa di diverso. Non così tanto da considerarlo speciale, ma diverso… si.
Stavo tornando a casa in moto, sulla statale, passando in mezzo alle campagne, quando quel sole, il solito sole direi, ha una volta in più attratto il mio sguardo. Mi sono fermato accostando ad un viottolo di quelli che separano i campi, ho spento la moto, mi sono acceso una sigaretta, e sono rimasto lì. A guardare.
Forse la differenza è stata dentro di me, o forse no. Fatto sta che. improvvisamente, il rumore del traffico alle mie spalle ha agito da specchio, facendomi sentire il silenzio di quello che avevo davanti. Mi sono trovato ad ascoltare l’armonia di quella natura che l’uomo pensa di aver addomesticato e che in quel momento mi è sembrata più perfetta che mai.
Osservando il sole che scendeva dietro le nuvole all’orizzonte, lasciandomi dischi luminosi impressi sulla retina, di colpo il silenzio di quello che stavo guardando mi è entrato dentro.
E in un attimo mi sono trovato grande quanto l’orizzonte, mentre quel sole dolcissimo calava non così lento, disegnando sui campi le ombre delle zolle, rendendole simili a dune nel deserto. Il silenzio è sceso insieme a lui, seguendone quasi il cambio di colore; e mentre sulla terra davanti a me già era calata la notte, quel sole ha continuato a brillare al mio interno, scaldandomi da dentro, nonostante le ombre della sera fossero già arrivate fino ai miei occhi.
Non un solo secondo mi è mai sembrato tanto lungo quanto quello. Non un solo respiro mi ha mai fatto sentire così tanto pieno.
Sole. Solo una volta in più.
Great!
Thanks!
L’esperienza del tramonto descritta mi ricordano una frase dell’Autore prediletto nei lontani anni di scuola: «felice corrispondenza d’amorosi sensi». È l’effetto che, in circostanze simili, ho provato anch’io.
Foscoliani studi… si, devo dire che ha un senso.
Hey, Fratello, forse che nella “differenza” hai colto una “possibilità”?
Arararara
Lui è stato, in quei momenti, la Possibilità…
Dicoben ostregheta??!
Salve a tutti. Sono incappata per caso in questo blog, e sono rimasta veramete colpita. non credevo che ci fossero spazi come questo complimenti a Franz, hai guadagnato una lettrice in piu’!
Grazie Chiara, piacere di averti tra noi. Spero di vederti spesso!
Altro poeta poco dopo diceva:
Era ardiente porque daba
calores de rojo hogar,
y era sol porque alumbraba
y porque hacía llorar.