Tracce di Profumo. Cercando un libro… by Valeria
Ho sognato che stavo cercando un libro.
Un antico libro dalle pagine ingiallite e fragili, profumate di polvere e umidità.
Mi trovavo in una affollata libreria del centro cittadino, bersagliata da una esplosione di colori, improbabili best seller, inutili oggetti regalo, rumore del continuo vociferare e musica diffusa in sottofondo.
La gente collezionava pacchetti natalizi; una affannata raccolta di regali dell’ultimo momento da scartare sotto un albero senza poesia ne calore, senza gioia ne vera intenzione.
Una tradizione ormai privata del potere magico del rituale e trasformata in operazione commerciale.
Quella congestione di oggetti, emozioni, frustrazioni e tanta fretta mi impediva di orientarmi, di capire dove cercare.
Mi rivolsi ad una commessa che, a giudicare dall’espressione, aveva perduto ogni possibilità di contatto con i clienti e perfino con se stessa; agiva come un automa e, su mio suggerimento, digitò sulla tastiera di un computer una parola chiave per individuare la collocazione del libro.
Ma l’esito della ricerca fu piuttosto confuso, uscirono argomenti e titoli correlati, voci simili e testi suggeriti. Lei mi guardò assente e disse: “Provi da quella parte”.
Con un sospiro rassegnato iniziai a girovagare a caso nella libreria sperando più che altro in un colpo di fortuna.
D’improvviso mi trovai di fronte una porta che conduceva ad una sala semideserta e silenziosa.
Entrai.
In quello spazio i colori improvvisamente si spensero.
C’erano migliaia di libri con dorsi perfettamente impilati riposti in scaffalature di legno. Ad un primo sguardo sembravano tutti uguali, stampati non per essere venduti ma per essere letti.
Non avevano alcuna pretesa di fare bella figura, non volevano apparire indispensabili ne tanto meno irresistibili.
Conservavano silenziosamente il sapere ivi trasferito dai loro autori traghettandolo nel tempo, incuranti del frenetico vociare proveniente dalle sale adiacenti.
Erano lì a disposizione di tutti eppure nessun cliente del negozio sembrava minimamente interessato a varcare la soglia per entrare in una sala tanto silenziosa e austera.
Ma tutti quei libri… erano davvero tanti e a me improvvisamente quella ricerca sembrò impossibile.
Mi sentii del tutto sola e impreparata a tanta solitudine; e inaspettatamente affiorarono frustrazione e senso di inadeguatezza.
Annusai l’odore di inchiostro, polvere, carta e, infine, chiusi gli occhi.
Il mondo sembrò raccogliersi in un unico punto dove tutto ciò che è contenuto in tutti i libri è un unico libro, tutti gli spazi sono uno soltanto, tutti gli uomini del pianeta un singolo uomo.
Nella confusione si può immaginare di aver trovato, dal silenzio partorisce la certezza di non aver capito…
…è necessario un grande coraggio per affrontare quel silenzio, per camminare verso l’ignoto, l’inconoscibile, l’insondabile.
Rimane il dubbio che forse è un delirio…
Un grande delirio e l’avventura più grande.