Tracce di Profumo: Avatar – By Valeria

Anch’io, come molti di noi, ho visto Avatar.

Bella la sceneggiatura, trama stile fumettone americano. Più o meno quel che mi aspettavo di vedere.

E comunque a me è piaciuto (se non altro perché il commento di mia figlia è che in questo film gli umani ci fanno una figura di m…., e se questo è il messaggio arrivato ad una quattordicenne, non mi sembra poi male).

Ma… c’è un ma.

La trama (come altre centinaia simili) separa nettamente il bene dal male, i buoni dai cattivi, i giusti e gli ingiusti.

Il bene sta tutto da una parte e il male tutto dall’altra. E fin qui concediamoci questa approssimazione…

Gli esseri dalla parte del bene sono coesi e solidali fra loro solo con qualche rara incomprensione, ma i dubbi e la diffidenza svaniscono rapidamente come neve al sole.

I cattivi anche se la intendono alla grande.

Ecco, qui davvero mi perdo. Per analoghe ragioni mi confondevano da bambina le favole di allora che contenevano tutte o quasi il medesimo messaggio.

Insomma, io questa cosa della coesione davvero la devo ancora vedere. E si non ho più dieci anni… da un bel po’.

Nel mondo reale, se le persone fondamentalmente ingiuste trovano un collante negli interessi derivanti dalle loro malefatte (ma anche in questo caso spesso fanno a coltellate fra loro), molte persone o categorie di persone che tendono in cuor loro a qualcosa di giusto, genuino, pulito, luminoso, sono – se possibile – ancor meno coese.

Insomma, gli interessi uniscono più dei giusti principi. E anche gli interessi fanno fatica (e per fortuna!) .

Ora due sono le cose: o i giusti principi non esistono ed esistono invece dichiarazioni di principio alle quali fondamentalmente le persone non credono, e quindi viene meno la ragione prima che dovrebbe caratterizzare la coesione fra loro, oppure (e forse sarebbe anche peggio) le persone con un cuore non si riconoscono.

Dico che sarebbe anche peggio perché, se le persone che hanno un cuore non si riconoscono tanto facilmente, allora il loro cuore evidentemente non lo ascoltano per nulla o quasi; ascoltano più che altro il loro ego molto fiero del “grande cuore” che portano in se, ma del tutto insensibile ai cuori altrui.

Quel che ho più apprezzato del film è il significato del saluto: “IO TI VEDO” usata dai Na’vi, che non significa “vedo il tuo corpo con i miei occhi” bensì “ti sento…ti osservo…ti vivo”.

Un saluto che si posa addosso dolcemente come una carezza.

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12 Commenti
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franco magnani

io non sono andato a vederlo, ma è più o meno lo stesso commento che ha fatto un mio amico, dunque ti credo Franz.
Sono andato a vedere Verdone…non lo consiglio tanto, magari qualche scena fa anche ridere, però si è un poco spento l’amico romano.

msm68c

Valeria,

Il tuo post inizia così : “Bella la sceneggiatura, trama stile fumettone americano. Più o meno quel che mi aspettavo di vedere.”

ha detto tutto : film scontato, a parte i favolosi effetti 3D, una delusione cocente.

Valeria

Si ragazzi (più e meno giovani), vi ringrazio per i vostri commenti ma a dire il vero il film era solo il pretesto per porre una domanda: perché le persone di cuore fra loro spesso non si riconoscono? Non si “vedono”, appunto. Se qualcuno ha delle idee…

Giuseppe

Il tuo interrogativo me lo pongo spesso anch’io, Valeria, e la risposta credo sia proprio quella che tu hai indicato: – perché siamo più interessati al nostro “grande” cuore più che a quello degli altri -. Chissà se prima o poi riusciremo (noi malati di egoismo) a liberarci di questa stramaledetta inclinazione a volerci mettere sempre al primo posto, credendoci unici e speciali.
Che bello sarà quando tutti coloro che hanno Cuore agiranno all’unisono.

Fede

Con la pura Devozione per un Maestro…il tuo ego e il tuo essere passano in secondo piano e ciò inizia quando sei talmente Innamorato che per Lui ti autoannulleresti…anche…

Valeria
Reply to  Fede

Ma forse per raggiungere lo stato di pura devozione qualche “passetto” bisogna averlo già fatto…
Altrimenti non è pura devozione ma pura identificazione…
O no? …Ho qualche perplessità a proposito di causa-effetto Fede…

Giuseppe

Non mi piace come mi sono espresso prima, Valeria, perciò aggiungo: Se non ho compreso male (in tanti anni di ricerca e di osservazione) avere un cuore non è tutto, non ci libera dall’egoismo (e come conseguenza non vediamo il cuore degli altri). Sempre se non erro: si dice che si ha cuore quando i tre centri inferiori, quelli che formano la personalità, funzionano all’unisono, cioé sono focalizzati su un’unico obiettivo. Ma così si resta ancora nella sfera della personalità, quindi dell’individualità.
Ma noi sappiamo che esistono anche i centri superiori: l’emotivo superiore, eccetera. Ecco, quando, attraverso l’osservazione e la meditazione cominciamo a situarci nei centri superiori (perciò fuori dalla sfera dell’io) solo allora si accede ad una coscienza di più vasto afflato (oserei dire universale). E quindi solo allora si può spontaneamente abbandonare i propri punti di vista e interessi e gioire nel collaborare con coloro che sono situati sullo stesso piano di coscienza (e che perseguono lo stesso fine).
Spero di non averti confusa come con i commenti ad un tuo post precedente. Buona notte.

Valeria
Reply to  Giuseppe

GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA…

Sciuscia

Io non capisco come cazzo si faccia ad andare a vedere questo film e dire “sono rimasto deluso”. Dio bono, è Avatar. E’ James Cameron. E’ Hollywood! E’ il pianeta Terra! Do you know?

Valeria
Reply to  Sciuscia

Caro Sciuscia, Nino Frassica in una delle trasmissioni demenziali anni ’80 con Renzo Arbore diceva ”Non è bello ciò che è bello ma che bello che bello che bello” :bye:

http://www.youtube.com/watch?v=znOTk4S42aw

Sciuscia
Reply to  Valeria

Molto semplicemente, essere “delusi” perché Avatar è un certo tipo di film è come esserlo perché Vacanzdi Natale 20xx” non ha spunti culturali.

Fede

Sciuscià: de gustibus non disputandum est, dicevano i saggi Latini…

Vale: caspita se bisogna fare qualche passetto!!
Nella mia esperienza la devozione è arrivata per gradi e a pari passo con l’Innamoramento continuo e crescente del Maestro e, adesso, il picco alto della mia identità è ai suoi Sacri Piedi…