Studio dimostra che la meditazione riduce il rischio di infarto. Ma non sono ancora convinti.
Spunta uno studio che dimostra statisticamente e dati alla mano, raccolti anche con decente obiettività, che chi pratica meditazione vede ridotto il rischio di infarto e ictus di oltre la metà, specialmente coloro che per un motivo o quell’altro si trovano già in condizioni di rischio.
E stiamo parlando di percentuali non confutabili: 47% significa quasi la metà!
Poi interpellano l’immancabile esperto, in questo caso Marco Bobbio, primario di cardiologia del Santa Croce di Cuneo, il cui commento è in sintesi:
ok, ben vengano questi studi, ma siccome non hanno ancora pubblicato i risultati per intero, aspetto di vedere quanti hanno davvero seguito il programma di meditazione e con quale frequenza e se quelli che l’hanno seguito hanno magari assunto le terapie con maggior cura degli altri.
Poi però conclude ammettendo che questi dati fanno sperare che la salute non debba per forza passare da medicine e chirurgia.
Legittimi dubbi, per l’amor del cielo.
Allora me ne concedo uno io:
Come mai tanta prudenza non viene mai dimostrata quando si tratta di sbattere sul mercato un nuovo farmaco pieno zeppo di effetti collaterali devastanti o un vaccino che non hanno testato?
E soprattutto: perchè sono convinto che questa notizia l’abbiano letta in pochi?
Sarò malfidente…
Personalmente considero la notizia di una certa rilevanza. Mi auguro che studi in questo senso, non solo riguardo la meditazione, si continuino a fare perche si apra sempre di più la strada nel cosidetto mondo scientifico-ortodosso a nuove “scoperte” che portino in un prossimo futuro a guardare a certe discipline con maggior rispetto e considerazione…
😉
Bravo Guillermo! :hammer:
Grazie, da dovere Giuseppe… Poi aggiungo che non è tanto importante, anche se auspicabile, che ci sia l’aprovazione da parte di una certa schiera del mondo scientifico (anche se come dice Andrea G. ci sono per fortuna dei scienziati che studiano seriamente il fenomeno), ma che queste informazioni arrivino al maggior numero di persone possibile…
Un saluto, Guillermo.
In realtà bisognerebbe essere ottimisti perché sono ormai quasi 30 anni che neuroscienziati, psichiatri e psicologi stanno sinceramente indagando con mezzi scientifici gli effetti della meditazione e pratiche analoghe anche con la collaborazione diretta del Dalai Lama e la gentile disponibilità di monaci tibetani o buddisti di varie nazionalità. (www.mindandlife.org) Le scoperte già fatte sono notevoli, soprattutto negli ultimi 5 anni.
Il termine Mindfulness, traducibile come “consapevolezza” o meglio “presenza mentale”, proveniente dal buddismo, è ormai entrato a far parte del linguaggio di alcuni psicologi e psicoterapeuti che utilizzano tecniche basate appunto sulla mindfulness (come la meditazione ma anche lo Yoga o il Tai Chi) perfino per la cura della depressione e la diminuzione dello stress. Le scoperte fatte sono davvero rilevanti e basate su metodologie scientifiche valide e attendibile nonchè di strumenti tecnologici per lo studio del cervello d’avanguardia.
Il problema è che non vengono abbastanza prese in considerazione dalla “massa” della comunità scientifica per gli stessi motivi che ha analizzato Franz con molta chiarezza in un post precedente.
Io, personalmente, parto dal presupposto che non esiste migliore prova scientifica della pratica seria e costante della meditazione.
Però ora ci sono anche le prove che tanto “piacciono” agli scienziati…eppure ancora non va bene!!!
Però ci sono, e ci sono, grazie a Dio, studiosi seri che portano silenziosamente avanti (davvero) la ricerca scientifica.
Fermo restando che ciò a cui può poratre la meditazione è qualcosa che va molto oltre il benessere fisico o psicologico.….ma questa è un’altra storia..
..e non credo che i mezzi tecnologici utilizzati siano in grado di “provarlo”..
😉
E’ vero, sei malfidente almeno quanto io sono cinico, ma quando poi “ci prendi”…
E’ un fatto che da quando pratico regolarmente discipline psico fisiche “orientali”, i miei problemi di salute sono diminuiti dell’80% e la guarigione è più rapida con pochissimi o nessun medicinale.
Ma certo saranno balle o autosuggestione se non c’è un cattedratico a darmi ragione… :bleah:
:assshow: