Un ufficiale della polizia di Boston si vede ammazzare la figlia sotto gli occhi. Pensando di essere lui la vittima designata e che la figlia sia stata uccisa per errore, si mette ad indagare ma scoprirà che le cose non sono come sembrano.
Scoprirà infatti che la figlia è stata uccisa per nascondere gli sporchi affari di una multinazionale governativa che produce bombe atomiche “sporche” con specifiche di altri paesi, in modo da fabbricare false “prove” di atti terroristici.
Avvelenato a sua volta con il tallio radioattivo riuscirà a concludere le indagini in extremis.
Tratto dalla miniserie TV “The Edge of Darkness” (BBC, 1995), il film parte un po’ in sordina, con un movimento lento ma indispensabile per lasciar sedimentare gli avvenimenti. La verità si rivela pian piano, portando poi ad un finale in stile “action” ma non troppo.
L’ipotesi è tutt’altro che inverosimile, tanto da far pensare che il film possa avere qualche mira diversa dal semplice entertainment.
Mel Gibson, con tutte le rughe al posto giusto (nessun accenno di lifting, cosa più unica che rara ad Hollywood), recita bene, con intensità e maturità e sta decisamente meglio davanti alla macchina da presa che dietro, mentre i coprotagonisti sostengono egregiamente il confronto.
La componente “noir” è particolare in questo lavoro, emergendo più nella qualità della trama che non nelle classiche componenti del genere; non ci sono molte scene al buio o sotto la pioggia e il protagonista non ha l’aria da “bello maledetto”, ma alla fine il peso è comunque notevole.
La figura di un uomo misterioso, quello che, per lavoro, “fa in modo che non si possa arrivare da A a B”, rappresenta un quadro a parte nella narrazione, qualcosa di più di un semplice cameo e qualcosa di meno di una sottotrama. Il Capitano Jedburg, ottimamente impersonato da Ray Winstone, è un punto interrogativo che da’ spessore alla vicenda, aggiungendo un elemento di mistero alquanto inquietante.
Insomma, un buon thriller vecchio stile, ben costruito e ben recitato, con un finale inaspettato e particolarmente dolce.
A me è piaciuto.
Fuori Controllo: non leggero ma ben fatto.
Un ufficiale della polizia di Boston si vede ammazzare la figlia sotto gli occhi. Pensando di essere lui la vittima designata e che la figlia sia stata uccisa per errore, si mette ad indagare ma scoprirà che le cose non sono come sembrano.
Scoprirà infatti che la figlia è stata uccisa per nascondere gli sporchi affari di una multinazionale governativa che produce bombe atomiche “sporche” con specifiche di altri paesi, in modo da fabbricare false “prove” di atti terroristici.
Avvelenato a sua volta con il tallio radioattivo riuscirà a concludere le indagini in extremis.
Tratto dalla miniserie TV “The Edge of Darkness” (BBC, 1995), il film parte un po’ in sordina, con un movimento lento ma indispensabile per lasciar sedimentare gli avvenimenti. La verità si rivela pian piano, portando poi ad un finale in stile “action” ma non troppo.
L’ipotesi è tutt’altro che inverosimile, tanto da far pensare che il film possa avere qualche mira diversa dal semplice entertainment.
Mel Gibson, con tutte le rughe al posto giusto (nessun accenno di lifting, cosa più unica che rara ad Hollywood), recita bene, con intensità e maturità e sta decisamente meglio davanti alla macchina da presa che dietro, mentre i coprotagonisti sostengono egregiamente il confronto.
La componente “noir” è particolare in questo lavoro, emergendo più nella qualità della trama che non nelle classiche componenti del genere; non ci sono molte scene al buio o sotto la pioggia e il protagonista non ha l’aria da “bello maledetto”, ma alla fine il peso è comunque notevole.
La figura di un uomo misterioso, quello che, per lavoro, “fa in modo che non si possa arrivare da A a B”, rappresenta un quadro a parte nella narrazione, qualcosa di più di un semplice cameo e qualcosa di meno di una sottotrama. Il Capitano Jedburg, ottimamente impersonato da Ray Winstone, è un punto interrogativo che da’ spessore alla vicenda, aggiungendo un elemento di mistero alquanto inquietante.
Insomma, un buon thriller vecchio stile, ben costruito e ben recitato, con un finale inaspettato e particolarmente dolce.
A me è piaciuto.
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