Cellula artificiale creata in laboratorio: e adesso?
La notizia della costruzione della prima cellula interamente artificiale svetta su parecchie testate oggi.
Viene definita “una svolta epocale” nella ricerca. E’ sostanzialmente vero. Benchè questo evento sia stato “previsto” dalla fantascienza classica ormai da decine di anni, come sempre si vede che tale letteratura, di fatto, ha un po’ il dono di Nostradamus, e anticipa, spesso di decenni come in questo caso, la realtà.
Ciò che Craig Venter ha realizzato, insieme alla sua equipe, apre effettivamente le porte di un territorio assolutamente inesplorato della scienza.
Quello che molto probabilmente si aprirà contemporaneamente sarà una probabile, quanto indesiderata, polemica di ordine morale.
Ci saranno quelli che, come al solito Chiesa in testa, urleranno al sacrilegio, e quelli che, in modo altrettanto odioso, dichiareranno la scienza sovrana sopra tutto.
Poi ci sarà la solita, inascoltata e sconosciuta minoranza di persone con due dita di sale in zucca, che penseranno a questa cosa per quello che è: un naturale, anche se pericoloso, punto intermedio dell’evoluzione scientifica, che apre possibilità incredibili di evoluzione della tecnologia e della medicina e in tutti gli altri campi della scienza.
Ho detto pericoloso perchè la scienza è come una pistola carica e con il cane alzato: non pericolosa in se’, ma a seconda delle mani in cui finisce.
Purtroppo lo scienziato, alla fine, è sempre un uomo. E se è un pirla dal punto di vista umano (cosa che ho visto abbastanza spesso), allora cominciano i guai.
La scienza occidentale ormai si divide in due grosse branche: da una parte i materialisti ultraconvinti, quelli del “metodo scientifici uber alles” per intenderci, che negano qualunque cosa non sia misurabile dai loro strumenti del cazzo, e dall’altra i pionieri, i ricercatori, quelli che un giorno si svegliano guardandosi attorno e, nel tentativo di spiegarsi la natura dell’universo e dell’uomo, cercano, cercano e ricercano, insaziabili divoratori di sapere.
I primi odiano i secondi. I secondi, mediamente, non ascoltano assolutamente le stronzate dei primi.
Poi abbiamo la religione. Cattolica, Islamica… quella che volete, che mediamente tende ad avocare a se’ qualunque diritto di gestione su ogni scoperta scientifica che abbia a che vedere con l’essere umano.
E’ a questo punto che casca l’asino. Fatti salvi alcuni casi davvero rari, coloro che davvero, sinceramente e spassionatamente ricercano, operano nell’ombra, spesso con pochi o nessun mezzo economico, vituperati dai governi e dalle istituzioni private.
Sono inascoltati, invisibili ai più, perchè l’intero sistema mediatico è strutturato per nascondere la verità, fino a che quest’ultima non è fonte di guadagno.
Ed è abbastanza ovvio che in un mondo quale questo è, la verità raramente paga.
Ergo sarà sicuramente polemica per questa realizzazione scientifica. E passerà molto più tempo di quanto sarebbe desiderabile prima che i possibili utilizzi derivati arrivino alla portata di tutti.
Il problema nasce dalla considerazione ovvia che segue immediatamente questa svolta scientifica, ovvero: se abbiamo potuto realizzare artificialmente un essere vivente… cos’è realmente la vita? Possibile che essa sia solo una serie di reazioni biochimiche che, per quanto complicate, possono comunque essere riprodotte in laboratorio?
Quando a farsi questa domanda saranno i materialisti, la risposta sarà semplice: “Ve l’avevamo detto”
Quando invece saranno i pionieri, la risposta potrebbe essere: “Vuoi vedere che la vita è molto di più che un’accozzaglia di reazioni chimiche?”
Quando saranno le religioni, indubbiamente avremo: “La vita la crea solo Dio, quindi siete tutti peccatori, a meno che non facciate gestire il tutto a noi che sappiamo la verità”
Poi ci sarà un minuscolo, sparuto gruppo di esseri umani, che farà 1 + 1 e forse, dico forse, si metterà a ricercare la Verità vera, quella univoca come la chiamerebbe Altieri.
Una Verità che alla fine, da sola, è quella che rende liberi.
sono un biologo con parecchi lustri sulle spalle (sono infatti nato nel 1928.… fate voi) ed espressioni del genere ne ho sentite, sempre ad ogni passo della ricerca biologica.
innanzi tutto, occorre fare chiarezza sui termini: creare vuol dire partire dal nulla e qui non ci siamo,ora come sempre nel passato; infatti creare vuol dire avere il nulla a disposizione, cioè, in questo caso come in tutti gli altri eventuali casi del genere, creare ossigeno, azoto, carbonio, fosforo, cosa che Venter non ha fatto, in quanto è partito da molecole già esistenti nei materialiu di laboratorio, già presenti.
quindi, con questo, è mia personalissima opinione, è detto tutto: Venter ha solo assemblato qualcosa che già esisteva per cui .….….……
bertoli giuseppe
Caro Giuseppe, è un piacere ospitare il tuo commento. Che trovo molto chiaro e saggio. Lo condivido pienamente e infatti come sicuramente avrai notato, a parte nel titolo, in cui ho usato il termine “creare” per riverberare i titoli giornalistici a beneficio dei motori di ricerca, e anche mio, lo ammetto, in tutto il resto dell’articolo ho usato termini diversi: costruire, realizzare, tecnica… etc etc.
Cionondimeno, Venter ha assemblato qualcosa che “funziona” dal punto di vista meccanico e biologico. Non mi risulta che questo fosse possibile finora. Certo, abbiamo modificato, cambiato o alterato forme di vita già “funzionanti”, inducendo mutazioni in modo artificiale. Ma produrre qualcosa di attivo dal punto di vista biologico, partendo da materiale di vari organismo ed arrivare ad una cellula “viva” non credo sia mai stato fatto prima.
O sbaglio?
Scusa, ma che ne pensi te di questa scoperta?
Il tuo commento personale vorrei..
Grazie mille.
Forse il mio pensiero si è un po’ diluito nel post, chiedo venia e riassumo.
Ritengo che questa tecnica apra nuove possibilità che, a seconda dell’uso che ne verrà fatto, potranno portare grandi benefici o grandi sofferenze.
Molto probabilmente entrambi.
Non sono affatto contrario, anzi, sono contento che ci siano arrivati. Spero solo che chi la metterà in pratica, si premuri di studiare abbastanza per evitare di produrre erratamente degli organismi letali.
L’unica cosa che occorre evitare assolutamente è che finisca in mano ai soliti militari imbecilli.
Sarebbe un disastro sicuro.
sou braziliano non parlo italiano leio um pouco mas adorei esse seu artigo e assinei sua newsletter, kisses grazie
Una mia riflessione.
Sarà interessante vedere se questi nuovi batteri artificiali, capaci di riprodursi, avranno una evoluzione genetica similare o diversa di quelli naturali. Il Cardinale Bagnasco ha parlato di intelligenza come dono di Dio, riferendosi probabilmente anche alla RAZIONALITA’ (che viene usata spesso dai cristiani, per dire che Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, proprio per la razionalità). Se fosse vero questo, anche gli ipotetici organismi discendenti da questi batteri artificiali dovrebbero avere, prima o poi, la stessa nostra razionalità. E qui non sono tanto d’accordo.
Antonio Damasio, uno dei più grandi neuroscienziati viventi, ha affermato, in un suo libro tradotto in 19 lingue, che l’errore di Cartesio è stato quello di non capire che la natura ha costruito la razionalità umana, non sopra la regolazione biologica, ma a partire da questa e al suo stesso interno. Per analogia, ogni evoluzione biologica, compresa la costruzione progressiva della RAZIONALITA’, per le proprietà trascrizionali scoperte da Eric Kandel, si deve evolvere con le esperienze e le interazioni con l’ambiente. Questo viene confermato dal fatto che molti principi di meccanica quantistica e la stessa relatività ristretta di Einstein non vengono compresi razionalmente, ma ACCETTATI o meglio SUBITI sia per il formalismo matematico e sia per essere verificati sperimentalmente. La nostra razionalità non avendone mai fatto esperienza, infatti non li comprende in modo intuitivo. La razionalità si serve della matematica e della logica, ma non coincide con esse.
Nulla esclude che organismi che hanno avuto esperienze diverse da noi e dai nostri antenati, raggiungano una diversa razionalità capace di intuire senza sforzo anche i concetti di meccanica quantistica, se ne faranno precoce esperienza.
Tutto questo anche per confutare la presunzione di molti atei. Se l’uomo non ha mai fatto esperienza di Dio (ammesso che esista) come farebbe a comprenderlo con la sua razionalità (frutto di progressive esperienze evolutive)?
Gli ATEI, inconsapevolmente, presuppongono che la razionalità, di cui tanto si vantano, sia caduta dal cielo (come per virtù dello SPIRITO SANTO), e poi pretendono di negare l’esistenza di DIO con la stessa razionalità. Non è così. Noi abbiamo una nostra razionalità umana frutto della nostra particolare evoluzione, che è sempre condizionata dalle limitate esperienze fatte.
Ora, se ammettiamo la sua esistenza, la visione della mia scuola di pensiero riesce a conciliare evoluzionismo e creazionismo, con la teoria che Dio ha progettato i mattoni dell’universo (le stringhe) in un numero limitato e particolare, insieme a delle leggi fisiche come il NON LOCALISMO, in modo tale che l’evoluzione dal BIG BANG, pur essendo relativamente libera e casuale, avesse dei VINCOLI. Questi vincoli presupponevano che fosse PRATICAMENTE CERTO che, prima o poi, in uno dei 10 elevato a 500 universi paralleli (multiuniverso a 11 dimensioni secondo la M‑TEORIA) si sviluppasse un organismo dotato di intelligenza e razionalità. E’superfluo sottolineare che se anche la M‑Teoria (quella, oggi, più probabile) non fosse confermata, è indubbio che l’universo sia costituito da una serie limitata di particelle, per cui il concetto complessivo non cambierebbe).
Ne consegue che Dio non ha programmato le singole evoluzioni o mutazioni genetiche (ora anche l’uomo con il suo libero arbitrio le modifica); ma l’uomo era lo stesso nel progetto, veramente intelligente, di Dio. Un Dio che ci trattasse come dei burattini o come componenti di un videogioco programmato, non mi sembra tanto intelligente; e qualcuno come Craig Venter potrebbe illudersi di essersi sostituito a lui, creando una cellula artificiale. Invece anche l’azione dell’uomo nel poter creare nuove forme di organismi viventi rientra sempre nel progetto complessivo di Dio. E si superano così anche le apparenti contraddizioni tra fede cristiana e biologia.
Certo che ne metti di carne al fuoco…
Una bella dissertazione con cui non posso che concordare. Ho fatto un po’ fatica a seguirti, qui e là (salti i passaggi, ma capisco…) ma direi che mi pare che i conti tornino.
Una sola cosa. Non credo che Venter affermi o abbia affermato di volersi sostituire a Dio. In più tieni presente che quanto citato nel post è una traduzione italiana da notizie pubblicate in lingua anglosassone, su cui purtroppo non ho ancora avuto il tempo di mettere occhio.
Ci giurerei infatti che nel testo originale il termine usato sia “build” e non “create”, ovvero “costruire” e non “creare”.
Per tutto il resto, ripeto, trovo la tua esposizione piuttosto lucida.
Grazie del passaggio e del commento. :bye:
Ciao.
Sinceramente odio scrivere trattazioni chilometriche, infornando paroloni e citazioni di santoni, filosofi, scienziati o presunti tali. Per cui, sarò breve.
I limiti della scienza, o speculazioni vaneggianti su risultati scientifici incomprensibili ai profani, e spesso anche agli addetti ai lavori, che possono magari aprire spiragli sull’esistenza di una presunta divinità, in nessun caso possono dimostrare l’esistenza di un tizio a forma di uomo con una lunga barba che sputa su un po’ di terra, creando l’uomo, a cui strappa una costola per creare una donna, e 4000 anni dopo ingravida una vergine… e così via. Ma questo è un discorso trito e ritrito.
Non mi è chiaro poi la critica all’ATEO. Hai le idee un po’ confuse su cosa possa pensare dell’argomento un ateo, e ti prego di non descrivere con così tanta superficialità il pensiero di un gruppo così eterogeneo di persone che mai e poi mai potrebbe essere generalizzato.
Ma piuttosto, non vedo come un discorso sulla presunta razionalità di discendenti di organismi artificiali (artificiale è una parola molto grossa… direi che hanno subito modificazioni più numerose e più complesse dei classici ogm) possa aver portato ad un’invettiva contro i miscredenti. Ma forse è evidente che sono io che non sono granchè sveglio.
Ciao 🙂
@Francesco
Mi dispiace ma non condivido. Lo stesso Einstein credeva, analogamente a me, in un Dio creatore e ordinatore dell’universo, come ha più volte affermato.
ma ti segnalo solo alcuni grandi scienziati recenti CREDENTI:
Werner Karl Heisenberg (1901–1976, Fisico e Premio Nobel cristiano)
Carl Friedrich Gauss (1777–1855, Matematico, Astronomo e Fisico)
Max Planck (1858–1947, Fisico e Premio Nobel teista e cristiano)
Enrico Fermi (1901–1954, Fisico e Premio Nobel cattolico)
Alexis Carrel (1873–1944, Chirurgo, Biologo e Premio Nobel per la Medicina cattolico)
Guglielmo Marconi (1874–1937, Fisico, Inventore e Premio Nobel per la Fisica cattolico)
Albert Einstein (1879, Fisico e Premio Nobel per la Fisica teista)
E’ considerato uno dei fisici più importanti di sempre avendo mutato il modello istituzionale di interpretazione del mondo fisico. Premio Nobel per i suoi contributi alla fisica teorica e specialmente per la sua scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico. Rimanendo aconfessionale, credeva in un Dio creatore e ordinatore dell’universo, come ha più volte affermato
Wernher von Braun (1912–1977, Scienziato e Ingegnere cristiano luterano)
Otto Hahn (1879–1968, Chimico, Fisico e Premio Nobel per la Chimica luterano)
Arthur Holly Compton (1892−1962, Fisico e Premio Nobel per la Fisica cristiano battista)
Enrico Fermi (1901–1954, Fisico e Premio Nobel cattolico)
John Carew Eccles (1903–1997, Neurofisiologo e Premio Nobel per la Medicina cattolico)
Fred Hoyle (1915–2001, Astronomo deista)
Charles Hard Townes (1915, Fisico e Premio Nobel cattolico)
Christian de Duve (1917, Biochimico e Premio Nobel cattolico)
Antony Hewish (1924, Astronomo e Premio Nobel per la Fisica cristiano)
Antonino Zichichi (1929, Scienziato e Fisico)
Werner Arber (1929, Biologo e Premio Nobel per la Medicina cattolico)
Carlo Rubbia (1934, Fisico e Premio Nobel per la Fisica teista)
Gerald L. Schroeder (Fisico e Biologo ebreo)
Nicola Cabibbo (1935, Fisico cattolico)
Francis Collins (1950, Genetista)
Ha guidato il team di ricercatori che ha decifrato il genoma umano. Credente cristiano, considera la scienza un’ ”opportunità di preghiera”.