Essere consapevoli dei respingenti – By Giuseppe
Ecco un’altra grossa “spina nel fianco” della nostra giovane e immatura coscienza: i Respingenti, altrimenti detti Ammortizzatori psicologici.
Ma cosa sono i Respingenti?
I respingenti sono dei “meccanismi psicologici” che ci impediscono di vedere certi “lati” della vita che non vogliamo vedere, e sono collegati col “mentire a se stessi”.
Questi “lati della vita” che non vogliamo vedere sono molti “strani comportamenti” nostri, di chi ci è vicino o della società in generale, e sono in stretta relazione coi molti “io” di cui è composta la nostra personalità.
L’antica psicologia sosteneva che sono questi meccanismi psicologici che ci impediscono di vedere i mille controsensi della nostra multiforme personalità.
La nostra personalità, composta da molti “io” (che sono spesso in antitesi tra loro), per non sentire gli “scossoni” del passaggio da un “io” all’altro, ha imparato sin dalla più tenera infanzia a separali da un “muro di gomma”, da una spessa nebbia, da un flash di inconsapevolezza…un black out.
In pratica, poiché la nostra coscienza superficiale (quella della personalità) composta da molti “io” (che vivono separati tra loro come chiusi in compartimenti stagni) vuole vivere tranquilla, essere accettata dalla società e non avere sensi di colpa o conflitti interiori, si è specializzata a passare con grande non chalance da un personaggio all’altro dimenticando all’istante il personaggio precedente.
Ecco che un momento prima ha detto nero, e subito dopo può benissimo dire bianco (con la stessa convinzione di prima) senza che questo intacchi minimamente la sua “buona fede” o la certezza di essere “uno”.
Gurdjieff definì questi ammortizzatori psicologici “Respingenti”, perché il paragone calzava bene con gli ammortizzatori che separano un vagone ferroviario dall’altro, ammortizzatori che servono appunto ad attutire gli scossoni e…viaggiare tranquilli.
Naturalmente la conoscenza sui respingenti non è stata una creazione del Ricercatore del Caucaso, in quanto tutta la Conoscenza da lui trasmessa proveniva da una Sapienza più antica del nostro pianeta, come lui stesso ha spesso sostenuto.
Tornando al funzionamento dei Respingenti (utili per impedirci di subire lo choc del passaggio tra un io e l’altro) sin dalla più tenera età (ma proprio tenera tenera) abbiamo imparato a creare “istanti di vuoto coscienziale” in questi mutamenti di personalità per….vivere tranquilli.
E, per vivere, tranquilli, siamo diventati abili a mentire a noi stessi e agli altri.
Ad esempio alcuni nostri “io” credono di essere coraggiosi e quando, durante una vigliaccata, quegli io coraggiosi scompaiono nel nulla (lasciando il posto a dei cagasotto), la nostra consapevolezza di superficie fa finta di nulla, e si inventa delle scuse per giustificare l’accaduto.
I respingenti sono appunto il “mentire a se stessi” per giustificarsi.
Divenuti adulti siamo diventati talmente abili e veloci, nel mettere in funzione i respingenti, che nemmeno ci accorgiamo più di averli (tranne casi di una estrema sensibilità, presenza e sincerità, quasi nessuno si accorge della loro esistenza).
Sembra incredibile, ma è così!
Probabilmente se qualcuno che non sia un Ricercatore o che non abbia mai letto libri di Gurdjieff o di Ouspensky, per caso si trovasse a leggere queste parole (tra l’altro forse male espresse e sicuramente brevi nella loro spiegazione), penserà che si tratti di argomenti che non lo riguardano da vicino, aiaiaiaiaiaiaiaihhh: niente di più sbagliato, perché riguarda tutti indistintamente.
Infatti i Respingenti non funzionano solo per quelli che credono nella loro esistenza.
Non si spiegherebbero, altrimenti, tanti strani e contraddittori comportamenti umani (comportamenti di cui non ci si può liberare senza la consapevolezza della loro esistenza e dei loro meccanismi).
Non si spiegherebbe, per esempio, come faccia un industriale di armi ad andarsene a dormire tranquillamente o ad abbracciare i propri nipotini pur sapendo che qualche mina anti uomo da lui fabbricata ha sicuramente fatto saltare in aria qualche bambino innocente.
Non si spiegherebbe come facciano i nostri politici a “cambiare bandiera” da un momento all’altro e continuare a sentirsi “coerenti”.
Non si spiegherebbe come faccia un prete ad operare abusi sui minori e continuare a sentirsi un rappresentante di Dio in Terra.
Questi, e mille altri comportamenti strani a cui siamo tutti soggetti, sono spiegabili solo con la nostra schizzofrenica personalità divisa in una moltitudine di “io” che ignorano l’esistenza uno dell’altro (grazie appunto ai Respingenti).
Naturalmente qui sono andato giù duro (per fortuna non sempre gli ammortizzatori psicologici servono a nascondere fatti orribili) era solo per cercare di dare un’idea di cosa siano gli ammortizzatori psicologici.
Senza questa spiegazione non si spiegherebbero milioni e milioni di comportamenti “strani” e contraddittori che riguardano ognuno di noi.
Se invece è un Ricercatore a leggere queste cose, forse sarà tentato di liquidare la faccenda “Respingenti” pensando di aver già sentito parlare degli Ammortizzatori psicologici, e quindi non ha alcun bisogno di una “rispolverata”, aiaiaiaiaiaiaiaihhh: anche in questo caso niente di più sbagliato, perché gli ammortizzatori sono talmente tanti e subdoli che anche quando pensiamo di essercene sbarazzati completamente, e di aver raggiunto l’unità della consapevolezza, questi sono ancora lì che operano “velati” da una nebbiolina quasi invisibile.
Chi veramente si vuol svegliare ed essere in unità è bene che non abbassi mai la guardia e che si osservi spesso in Prima, Seconda e Terza persona.
Questo al fine di cogliere “sul fatto” i momenti di “passaggio” tra un io e l’altro, al fine di cogliere le infinite divisioni (o oscuramenti) all’interno della “coscienza una e indivisibile”, e al fine di creare una monade corpo-emotivo-mente che agisca in unità di intenti e consapevolezza.
Ciao Giuseppe
Scusami, ora sorriderai divertito: non credo di avere capito realmente che cos’è un respingente ma non vorrei liquidare la faccenda con un “ah sì sì lo so” e perdermi un’occasione di osservazione… anche perchè percepisco uno strano attrito, dunque è ora di drizzare le antenne da scarafaggio e restare in ascolto.
Se ho capito bene, un respingente è una balla che ci raccontiamo per acquietarci la coscienza, e anche per non sputarci in un occhio caso mai ci rendessimo conto che l’integrità che crediamo di avere in realtà è un’illusione. Esempio: adesso decido di seguire una dieta diversa per qualche giorno e mangiare solo cibi sani; tra dieci minuti mi ingozzerò di hamburger bisunto e patatine fritte perchè avrò tanta fame e mi sarò “addormentata” nel frattempo. Tra due ore mi “sveglierò” rendendomi conto di aver mangiato tutto tranne che cibi sani, ma mi dirò: “Eeeh mi hanno fatto arrabbiare al lavoro, dovevo sfogarmi altrimenti poi mi innervosisco e mi viene la gastrite”
Ho compreso bene?
Grazie
Luna
Si Luna, per quanto ne so io hai capito bene.
Immagina di vivere in un cstello di mille stanze. E immagina che ogni volta che passi da una stanza all’altra diventi un altro personaggio, e quel nuovo personaggio, proprio grazie ai respingenti, non sa assoltamente nulla di quello della stanza a fianco.
Così in una stanza puoi essere una santa e in un’altra una diavolessa e in un’altra ancora una brava madre di famiglia…tutti personaggi “reali” finché ci sei dentro, salvo dimenticartene completamente appena entri in un’altra stanza.
E l’unità di coscienza dov’è in tutto questo?
Io credo che accettare tutte le sfaccettature della nostra personalità sia un primo passo importante per la realizzazione di noi stessi, imparando a non chiudere gli occhi quando si presenta uno “strano personaggio”, guardandolo piuttosto con distacco…ma ad occhi ben aperti.
Grazie! 😀
Se può farti piacere ho scoperto uno tra i più fulgidi esempi di “AMMORTIZZATORE” ovvero la merdavigliosa invenzione della…. “SFIGA”!!!
Ebbene si, piuttosto di riconoscere a noi stessi che se la vita fa cagare dobbiamo ringraziare la nostra pigrizia e inettitudine, invece no è colpa della sfiga!!! 👿
E spiego il perché: se una cosa non ti riesce perché non ti sei applicato a sufficienza o non hai “avuto il coraggio di osare”, meglio convincersi che la causa va ricercata nella trascendente onnipotenza della sfiga difronte alla quale noi povere cacchine “NULLA POSSIAMO” anziché riconoscere a se stessi che non abbiamo “VOLUTO SUPERARE IL LIMITE” il che è ben diverso…
Ecco perché sostengo che il primo “AUTENTICO” passo nel percorso di Ricerca Interiore comincia proprio quando uno sceglie di “SMETTERE DI RACCONTARSI (e raccontare, anche se in quel caso, è ipocrisia) DELLE BALLE”!!!
Naturalmente da quel momento in poi ti garantisco, per esperienza diretta che sono:”VOLATILI PER DIABETICI”!!! :warrior:
PS: tanto per chiarire: IPOCRISIA = mentire sapendo di farlo ergo di proposito. FALSITA’ = non essere autentica espressione della propria “VERA NATURA” esempio un Leone che si crede un gatto o un’Aquila che si crede un pollo, con tutto ciò che ne consegue.
Ecco perché un bel di qualcuno disse:”Il figlio di una rana è una rana, il figlio di un falco è un falco, il figlio di un lupo è un lupo, ma nessuna rana cercherà mai di diventare una rana!!!” :warrior:
Colta la “SFUMATURA”!?
Grazie del contributo White. 😉