Unire i movimenti per entrare nel ritmo. Poi arriva l’energia…
Nell’Aikido vale per tutte le tecniche ma lo si può sperimentare praticamente da subito nei taisabaki, i movimenti delle gambe.
Si tratta di fare in modo che un movimento fluisca all’interno del successivo, senza soluzione di continuità. Si può fare con diverse sequenze di movimenti, ma è ovvio che alcune sono più adatte di altre; difficile ottenere lo stesso effetto con chiodi e martello o preparando un cocktail, per quanto elaborato!
Il segreto è unire un movimento con l’altro, andando oltre il normale concatenamento. E’ più difficile a dirsi che a farsi. Diciamo che si tratta di unire in un unico atto una serie di azioni abitualmente separate, anche se coordinate. Importantissimo è mantenere la stessa fluidità tra l’ultimo movimento di una serie e il primo di quella successiva. Se applicabile al tipo ed alla velocità di esecuzione, anche il respiro dovrebbe seguire lo stesso fluire (ma qui la faccenda può complicarsi sensibilmente).
E poi ripetere.
Ripetere senza sosta, senza tregua, sempre alla stessa velocità. Ad un certo punto si entra nel ritmo, qualunque esso sia. Te ne accorgi perchè senti all’interno scattare qualcosa, come un click: e di colpo il movimento diventa più leggero… pare quasi che proceda da sé.
Quello è il momento magico. Si entra in una diversa condizione percettiva in cui respirazione, movimento e ritmo diventano un unico atto senza un inizio e una fine.
Probabilmente quello che accade è una circuitazione energetica virtuosa che può aprire nuovi panorami percettivi.
Comunque sia, a questo punto possono succedere diverse cose.
La mente segue il corpo, e i pensieri seguono la mente. In una parola ciò che accade è: concentrazione. Ci si ritrova in una condizione di attenzione concentrata in cui il pensiero meccanico, il solito chiacchericcio mentale, per intenderci, è tagliato completamente fuori.
Poi arriva il silenzio, stranamente sottolineato dal rumore prodotto dai nostri spostamenti.
E poi, se abbiamo la fortuna di andare ancora oltre, ad un certo punto si può scatenare un vero e proprio vortice di energia. Qualcosa che scaturisce dalla base della colonna e la percorre tutta, producendo un brivido di piacere che può arrivare a produrre un orgasmo, se lo lasciate fare, e anche di più.
Da quel momento è tutto grasso che cola. Perchè si può sperimentare di tutto, dal piacere allo stato puro, a condizioni e sensazioni emotive di grande raffinatezza e potenza.
Oppure avere degli insight, dei lampi di comprensione. A me è successo in diverse occasioni e quello che ho potuto toccare, anche se non sempre della stessa profondità, mi ha regalato una visione su alcuni argomenti di cui non avrei neppure sognato l’esistenza.
Per chi volesse provare, una cosa simile l’ho sperimentata nell’esecuzione del taisabaki chiamato “Irimi Ten Kan”. E’ un taisabaki basilare dell’Aikido, molto semplice da apprendere, anche se l’esecuzione impeccabile dello stesso non è affatto semplice da mettere in atto.
Successe molto tempo fa e la prima esperienza con questo tipo di pratica è descritta in un post scritto qualche tempo fa e che trovate qui.
Provare per credere!
Andrebbero bene anche alcuni tipi di danza?
Non essendo un ballerino non ho mai sperimentato la cosa. Ma dato che l’essenza della danza credo proprio risieda nel movimento armonico del corpo, penso proprio di si.
La cosa mi è avvalorata anche da una persona che in passato mi ha descritto una dinamica molto simile creatasi proprio durante una danza.
Peraltro la “danza sacra” è uno dei riti comuni a quasi tutte le religioni antiche, quindi a maggior ragione creo proprio che sia così. :bye:
questo è lo spostamento?…http://www.youtube.com/watch?v=VFkRHQTHteg
domanda…ti riferisci però alla pratica a solo o alla pratica a coppia?..perchè nel secondo caso sarebbe interessante che descrivessi la percezione che hai dell’avversario e del suo movimento mentre si dirige verso di te..
🙂
Si, quello è il movimento nello specifico ma, come ho detto, la cosa l’ho sperimentata anche con altri tipi di movimento, e sempre senza “avversario”, quindi mi riferisco alla pratica da solo.
:bye: