A nanna con calma…

Par­ti al mat­ti­no per anda­re al lavo­ro (ammes­so che te ne sia rima­sto uno) ti sbat­ti come un len­zuo­lo tut­to il gior­no, arri­vi a casa e man­gi, dedi­chi un po’ di tem­po ai figli, al part­ner… maga­ri fai anche qual­co­sa in casa ed è arri­va­to il tem­po di anda­re a nanna.

Sei disfat­to a tal pun­to che quan­do ti sdrai par­ti imme­dia­ta­men­te tra le brac­cia di Mor­feo… por­tan­do­ti die­tro pra­ti­ca­men­te tut­ta la giornata.

Nien­te di cui stu­pir­si se al mat­ti­no ti sve­gli qua­si rin­gra­zian­do il cie­lo di dover­ti alza­re: incu­bi, sogni assur­di, maga­ri risve­gli nel cuo­re del­la not­te, con il pen­sie­ro che va ai pro­ble­mi, ai casini…

No, que­sto non è ripo­sa­re. Decom­pri­me­re: paro­la d’or­di­ne! E per decom­pri­me­re inten­do pas­sa­re qual­che minu­to in silen­zio. Ma in silen­zio sul serio. Non nel sen­so di non par­la­re con nes­su­no, ma soprat­tut­to fare si che il cer­vel­lo non si dilet­ti a par­lar­ci addosso.

Al di là dei vari pos­si­bi­li con­si­gli che pos­so­no esse­re dati per con­ci­lia­re il son­no, come non man­gia­re un cin­ghia­le inte­ro a cena, per esem­pio, oppu­re far­si una sana doc­cia pri­ma di cori­car­si, quel­lo che inten­do è tro­va­re un momen­to per raccogliersi.

Così, sem­pli­ce­men­te in com­pa­gnia di nul­la. In penom­bra o anche al buio, quan­do la casa final­men­te si quie­ta, pro­va­re ad ascol­ta­re sem­pli­ce­men­te il silen­zio che cala imman­ca­bil­men­te, anche sul­le gran­di città.

Anche la not­te è sem­pre meno silen­zio­sa ma se voglia­mo dav­ve­ro coglie­re “quel” silen­zio, basta cer­car­lo nel­lo spa­zio tra i rumori.

Il rumo­re è suo­no disar­mo­ni­co, vero, ma ha anche una carat­te­ri­sti­ca: quel­la di esser­ci uti­le quan­do, per dif­fe­ren­za, pos­sia­mo usar­lo per ascol­ta­re un silenzio.

Non è dif­fi­ci­le: basta por­re l’o­rec­chio (e con esso l’at­ten­zio­ne) pri­ma ad un rumo­re qual­sia­si e poi allo spa­zio che ci sepa­ra da esso. Lo spa­zio fisi­co, intendo.

Se ascol­ti lo spa­zio che c’è tra te e un rumo­re, auto­ma­ti­ca­men­te ti sin­to­niz­ze­rai con una zona in cui il rumo­re non c’è. Non fisi­ca­men­te, ma dal pun­to di vista del dominio.

Il domi­nio del rumo­re è quel­lo spa­zio in cui il rumo­re esi­ste. Se ascol­ti lo spa­zio che ti sepa­ra dal rumo­re, auto­ma­ti­ca­men­te esci da quel domi­nio. A quel pun­to, per dif­fe­ren­za, è più faci­le tro­va­re del silenzio.

La mate­ria è essen­zial­men­te com­po­sta da spa­zio: spa­zio tra le mole­co­le, tra gli ato­mi… spa­zio che non sia­mo abi­tua­ti a per­ce­pi­re ma che comun­que esiste.

Quin­di al nostro inter­no lo spa­zio è l’o­spi­te più comu­ne, con­tra­ria­men­te a quan­to si pen­si. E lo spa­zio, per esten­sio­ne con­cet­tua­le, equi­va­le al silen­zio. Ecco per­chè in noi il silen­zio è in real­tà gene­ti­ca­men­te codi­fi­ca­to. Solo che non sia­mo abi­tua­ti a dar­gli adi­to. Spa­zio, appunto.

Ascol­ta­re lo spa­zio tra noi ed un rumo­re coin­ci­de con il con­cen­trar­si sul­l’as­sen­za di rumo­re. Ovve­ro… silen­zio. Anche e soprat­tut­to dei nostri pensieri.

Non è det­to che rie­sca subi­to e maga­ri nep­pu­re per lun­go tem­po… ma è un modo per quie­ta­re, per dare fine al caos e anda­re a ripo­sa­re con un po’ meno di con­fu­sio­ne in testa e nel cuore.

Sogni d’o­ro!

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Donatilla

Gra­zie Franz un bel­lis­si­mo, spa­zio­so e silen­zio­so articolo 😉