Il Grillo parlante è saggio solo nei libri
Poteva davvero cambiare le cose… e ancora potrebbe. Ma non lo farà.
Come tanti altri grandi uomini, arrivato nel punto in cui davvero ha avuto il potere di cambiare le cose… si è smarrito. Una volta era davvero il Grillo saggio di Collodi, quello che dispensava lucidità e saggezza.
Ma alla fine, l’ego sembra davvero esser l’unica cosa rimasta del Grillo che se la prendeva con le multinazionali, con i vaccini, che spiegava all’italiano mediamente inconsapevole cosa fosse il signoraggio, di come le statistiche sui vaccini fossero fondamentalmente false e tante altre cose.
Oggi il Grillo Tonante non è il pistolino miracoloso di Men in Black, non più.
E’ un comico che ha raccolto circa un terzo dei voti di un popolo che non ne può più di personaggi abbietti come quelli che hanno popolato finora la scena politica e che per questo ha voluto tentare la carta del Jolly.
Un comico che però sembra aver perso il senso della misura, circondandosi di persone senza spessore politico, sociale o civile (tranne le ovvie eccezioni).
Un comico che rifiuta di parlare con la stampa quando sa, o dovrebbe sapere, che il 90% degli italiani hanno nella televisione il loro unico strumento di informazione e, nonostante questo, insiste per usare la rete come unico mezzo di comunicazione.
Un comico che impone ai suoi senatori una turnazione di tre mesi, quando sa benissimo, o dovrebbe immaginarsi, che in tre mesi non fai assolutamente in tempo ad assorbire il codice di comunicazione, deontologico ed operativo del mondo della politica.
Un comico che insiste nell’ipocrisia di quello “che non dirige” ma che alla fine detta legge, affiancato da un personaggio come Casaleggio, che ti fa venire tutti i legittimi dubbi su chi veramente sia l’eminenza del M5S.
Un comico che pretende il 100% del parlamento quando lo ha votato circa il 30% degli italiani, e che non ha ancora capito che le regole devono essere cambiate dall’interno del sistema, perchè per farlo dall’esterno occorre un potere che lui si sogna (e per fortuna solamente si sogna) di detenere.
Alla fine, un comico che non fa più ridere.
E’ il ripetersi della vecchia storia, grandi uomini che travolti dal proprio ego, si perdono in un mondo di fantasia in cui il potere che avevano, il potere del Cuore che tutto può, lo hanno perso per strada, insieme alla possibilità di cambiare le cose.
Peccato, certo. Ma forse alla fine è proprio così che doveva andare.
Forse ognuno ha il suo ruolo nella storia…Armando Siri (del Partito Italia Nuova), fa notare che nella storia di Pinocchio il Grillo (La coscienza morale) ha un ruolo importantissimo ma…come finisce? 🙂
E che è la fata turchina (L’Anima) che aiuta il burattino a diventare un bambino vero.
Solo una metafora.
O forse..no? 😉