In mezzo al marasma di questioni terroristiche e allarmanti, una notizia che fa fatica ad affacciarsi sulla stampa è invece qualcosa che vale la pena sapere: una sonda spaziale realizzata dall’ESA con contributi di diverse nazioni tra cui l’Italia, ha avuto successo e la sonda Rosetta ha sganciato un lander, PHILAE, che è riuscito ad atterrare sulla superficie della cometa Churyumov-Gerasimenko.
L’impresa è straordinaria e ritengo che meriterebbe ben diverso interesse da parte della stampa e del pubblico.
E’ la prima volta nella storia dell’umanità che un veicolo atterra sulla superficie del nucleo di una cometa. L’importanza di questo evento è duplice: da un lato per la complessità della missione, dall’altro per l’importanza dei dati scientifici che la sonda invierà sulla Terra, come ci dice il Project Manager della missione, Bruno Gardini, in questa intervista.
Il primo aspetto è davvero il più impressionante. La cometa, un sasso “bilobare” di circa 5 km di lunghezza ha un diametro di 4 chilometri nel suo punto più “largo” e incrocia al momento a 500 milioni di chilometri dal nostro pianeta, muovendosi nello spazio ad una velocità di circa 18 km/sec (vale a dire 64.800 Km orari, 54 volte la velocità del suono per intenderci) ruotando su se stessa con un periodo di 12,5 ore. Alla distanza a cui si trova, i segnali radio impiegano circa 30 minuti per arrivare a noi, quindi la sonda si pilota sostanzialmente da sola.
Ora, dovrebbe essere abbastanza facile capire che atterrare su un oggetto di cui non sappiamo nulla, ad una distanza così enorme, senza rompere niente, richiede uno sforzo tecnologico di tutto rispetto, considerando appunto l’altissimo livello di automazione estremamente complessa richiesto per evitare di far rimbalzare il lander sulla superficie (lì non c’è gravità) o, dall’altro lato, di farlo schiantare sulla superficie.
Il secondo aspetto riguarda i dati che Rosetta ci invierà nei prossimi giorni e settimane; dati molto importanti sull’origine dell’acqua terrestre, solo per fare un esempio, dato che una delle teorie dice appunto che l’acqua sul nostro pianeta potrebbe avere un’origine “extraterrestre”. Ma anche tutto il resto, dal campo magnetico alle radiazioni di quella zona dello spazio, e via dicendo.
Ed è proprio dal campo magnetico della cometa che arriva la prima sorpresa (che non ritengo affatto tale, visto quello di cui parlo abitualmente) ovvero… un canto!
Il campo magnetico della Churyumov-Gerasimenko varia e vibra, producendo una variazione di segnale del tutto particolare. Ovviamente si tratta di un “suono” non udibile dall’orecchio umano in quanto fuori portata dalle nostre percezioni. Ma “accelerando” la vibrazione in questione fino ad ottenere un segnale audio, ecco cosa si sente: (fonte: ESA)
Ovvio che si tratta di qualcosa che, a prima vista, sembra secondario rispetto alle cose che avvengono su questo nostro pianeta ma la realtà è che non esistono solo paura, marciume, corruzione e vioenza, ma anche bellezza, tecnologia e avventura.
Solo che, come dimostrano ampiamente i titoli di questi giorni dei giornali italiani, ciò che è bello non è di interesse. Ciò che interessa l’informazione è veicolare esclusivamente emozioni negative, perchè è con quelle che si riduce l’uomo ad un automa più facilmente governabile.
Andatele a cercare notizie come queste. Nutrite il vostro emotivo di cose belle e rifiutate sempre di più e con maggior fermezza di farvi influenzare da emozioni negative e impressioni di basso rango.
Altrimenti è come sedersi ad una tavola riccamente imbandita e mangiare solo il piatto del formaggio marcio, intanto che pochi altri commensali si godono tutto il cibo fresco e delizioso che noi rifiutiamo.
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La sonda Rosetta è atterrata e la cometa Churyumov-Gerasimenko… canta!
In mezzo al marasma di questioni terroristiche e allarmanti, una notizia che fa fatica ad affacciarsi sulla stampa è invece qualcosa che vale la pena sapere: una sonda spaziale realizzata dall’ESA con contributi di diverse nazioni tra cui l’Italia, ha avuto successo e la sonda Rosetta ha sganciato un lander, PHILAE, che è riuscito ad atterrare sulla superficie della cometa Churyumov-Gerasimenko.
L’impresa è straordinaria e ritengo che meriterebbe ben diverso interesse da parte della stampa e del pubblico.
E’ la prima volta nella storia dell’umanità che un veicolo atterra sulla superficie del nucleo di una cometa. L’importanza di questo evento è duplice: da un lato per la complessità della missione, dall’altro per l’importanza dei dati scientifici che la sonda invierà sulla Terra, come ci dice il Project Manager della missione, Bruno Gardini, in questa intervista.
Il primo aspetto è davvero il più impressionante. La cometa, un sasso “bilobare” di circa 5 km di lunghezza ha un diametro di 4 chilometri nel suo punto più “largo” e incrocia al momento a 500 milioni di chilometri dal nostro pianeta, muovendosi nello spazio ad una velocità di circa 18 km/sec (vale a dire 64.800 Km orari, 54 volte la velocità del suono per intenderci) ruotando su se stessa con un periodo di 12,5 ore. Alla distanza a cui si trova, i segnali radio impiegano circa 30 minuti per arrivare a noi, quindi la sonda si pilota sostanzialmente da sola.
Ora, dovrebbe essere abbastanza facile capire che atterrare su un oggetto di cui non sappiamo nulla, ad una distanza così enorme, senza rompere niente, richiede uno sforzo tecnologico di tutto rispetto, considerando appunto l’altissimo livello di automazione estremamente complessa richiesto per evitare di far rimbalzare il lander sulla superficie (lì non c’è gravità) o, dall’altro lato, di farlo schiantare sulla superficie.
Il secondo aspetto riguarda i dati che Rosetta ci invierà nei prossimi giorni e settimane; dati molto importanti sull’origine dell’acqua terrestre, solo per fare un esempio, dato che una delle teorie dice appunto che l’acqua sul nostro pianeta potrebbe avere un’origine “extraterrestre”. Ma anche tutto il resto, dal campo magnetico alle radiazioni di quella zona dello spazio, e via dicendo.
Ed è proprio dal campo magnetico della cometa che arriva la prima sorpresa (che non ritengo affatto tale, visto quello di cui parlo abitualmente) ovvero… un canto!
Il campo magnetico della Churyumov-Gerasimenko varia e vibra, producendo una variazione di segnale del tutto particolare. Ovviamente si tratta di un “suono” non udibile dall’orecchio umano in quanto fuori portata dalle nostre percezioni. Ma “accelerando” la vibrazione in questione fino ad ottenere un segnale audio, ecco cosa si sente: (fonte: ESA)
Ovvio che si tratta di qualcosa che, a prima vista, sembra secondario rispetto alle cose che avvengono su questo nostro pianeta ma la realtà è che non esistono solo paura, marciume, corruzione e vioenza, ma anche bellezza, tecnologia e avventura.
Solo che, come dimostrano ampiamente i titoli di questi giorni dei giornali italiani, ciò che è bello non è di interesse. Ciò che interessa l’informazione è veicolare esclusivamente emozioni negative, perchè è con quelle che si riduce l’uomo ad un automa più facilmente governabile.
Andatele a cercare notizie come queste. Nutrite il vostro emotivo di cose belle e rifiutate sempre di più e con maggior fermezza di farvi influenzare da emozioni negative e impressioni di basso rango.
Altrimenti è come sedersi ad una tavola riccamente imbandita e mangiare solo il piatto del formaggio marcio, intanto che pochi altri commensali si godono tutto il cibo fresco e delizioso che noi rifiutiamo.
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