Perchè non riusciamo a “fare” parte I: le cause
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La cosa credo sia sotto gli occhi di tutti, in un esempio che, seppur non universale, è perfettamente in grado di rendere palese la questione: in Italia sembra che le persone siano ormai totalmente impotenti di fronte a qualunque atto iniquo, sia esso del governo o della vita. Come mai? Quali sono le cause?
Il problema principale, secondo me, è che le persone non hanno più abbastanza energia per fare qualunque cosa che esuli dagli atti strettamente necessari ad una mera sopravvivenza. Se hai energia appena sufficiente a procurarti di che vivere, resta evidente che qualunque altra attività non può essere messa in atto; come diceva un saggio… “Se hai fame, non hai tempo di pensare a Dio!”
Ecco, credo che oggi siamo arrivati ad una condizione di vera inedia dell’energia vitale. Ed è per questo che le persone non riescono a trovare dentro di sé l’energia per fare quello che vorrebbero o per opporsi a quello che viene loro imposto.
Come diceva il Sig. Gurdjieff, il problema è direttamente da vedere nel nostro stato di “presenza” (o forse sarebbe meglio definirlo di “assenza”) tale per cui tutta la nostra energia viene consumata nel modo più sbagliato. Utilizzando proprio la metafora preferita di Gurdjieff, se vogliamo fare un parallelo tra la macchina uomo (intesa come insieme di corpo, mente ed emozioni) ed un’automobile, possiamo facilmente avere una visione, seppur parziale, di dove stia l’inghippo osservando due distinti ma complementari ambiti.
Da un lato la dispersione dell’energia, dall’altro l’errato carburante che usiamo.
Se un’auto perde olio, benzina oppure corrente a causa di circuiti o tubature danneggiati, sicuramente non darà molta strada o comunque non procederà al massimo delle sue possibilità. Se l’essere umano perde energia tramite errate abitudini fisiche, emotive o mentali, allo stesso modo non potrà sperare di essere al meglio.
Se un’auto viene alimentata con carburante, lubrificante o corrente di scarsa qualità o basso voltaggio, sicuramente presenterà un funzionamento non ottimale. Se un essere umano alimenta in modo sbagliato il proprio corpo, la propria mente o le proprie emozioni, ecco che le suddette parti del suo essere non funzioneranno al regime corretto.
Se il nostro livello di presenza non è corretto, ecco che cominciamo a disperdere la nostra energia in molti modi: dal punto di vista fisico, tramite tensioni muscolari e tendinee inutili, da quello emotivo tramite un incedere incontrollato in emozioni negative e dal punto di vista mentale a causa di una totale mancanza di controllo sui nostri processi di pensiero.
Parallelamente, se alimentiamo in modo scorretto il nostro corpo, a causa di scelte alimentari non correte, oppure le nostre emozioni, a causa di una costante permanenza in emozioni negative o la nostra mente, a causa di un pensiero continuamente orientato su questioni di troppo basso rango, noi immettiamo nei nostri circuiti energia che non è sufficiente ad alimentare correttamente il nostro essere.
La combinazione di questi due fattori, dispersione senza controllo ed alimentazione errata, produce il risultato che è sotto gli occhi di tutti: la mancanza di energia per prendere qualunque iniziativa non sia indispensabile alla nostra pura sopravvivenza.
Continua…