Uomini… c’è da lavorare!
Come preannunciato nel video precedente, ecco la seconda puntata, dedicata ai “signori” uomini.
Cari signori, avete notato la “s” minuscola? Ecco: è arrivato il momento di realizzare la parola in sé ma, soprattutto, di trasformare quella lettera in maiuscola.
Si, perchè al momento quello che vedo intorno a me (fatte salve le, fortunatamente inevitabili, dovute eccezioni), parte da un livello un tantino più basso non solo della maiuscola, ma pure della minuscola. Diciamo pure dal livello “facocero” (vogliano scusarmi i facoceri che nulla hanno di che rimproverarsi).
Cari maschietti, è arrivato il momento di comprendere alcune cose (praticamente tutte) inerenti il Principio Maschile; non soltanto in sé ma anche, forse soprattutto, in rapporto a quello femminile. Mi esprimerò in sintesi visto che questo articolo non parla di calcio o motori e quindi so per certo che la vostra soglia di attenzione è probabilmente già raggiunta e superata a questa riga.
Cominciate a capire una cosa: una donna non è oggetto di conquista (casomai è il contrario) ma sorgente di benedizione. Nell’istante stesso in cui il vostro maledetto ego vi fa credere che, in quanto maschi, avete un qualsiasi diritto su una donna, scendete immediatamente di livello evolutivo, ben al di sotto di quello attuale: come detto sopra, quello di un facocero. E siete persi!
Una donna non è proprietà di un uomo. Dire “la mia donna” non è sbagliato, semanticamente e neppure in linea di principio. Quello che è profondamente errato è pensare che quel “mia” indichi una proprietà. La mia donna sta a significare “la donna che condivide con me la vita (o una parte di essa)”. La proprietà non esiste. Non siete neppure in grado di possedere voi stessi, e vorreste possedere un’altra persona? Idioti!
E già che avete capito (magari!) che siete degli idioti, cominciate a togliervi da quella scomoda e poco rappresentativa posizione. Cominciate ad indagare dentro di voi, alla ricerca del momento in cui avete cominciato a pensare in questi termini. Tornate al tempo in cui, da bimbi, eravate amici sia con i bimbi che con le bimbe.
Ecco, dovete tornare a quel momento. Dovete tornare a sentire al vostro interno quel trasporto dimenticato, quella strana attrazione magnetica che non preludeva al sesso ne alla conquista.
Se volete, io ho la memoria di quei momenti, e ve la posso prestare: era una sensazione di attrazione con la qualità dell’acqua di un ruscello di montagna. Non c’erano motivi, non c’erano pensieri di conquista. Puro afflato. E non esistevano belle o brutte, esisteva qualcosa che dal nostro cuore (e si, anche dalla pancia), andava dritto dall’altra parte per poi attirarci e a cui era piacevole abbandonarsi perchè ci faceva sentire bene, al caldo, e dava un senso strano ma bellissimo ai nostri giochi: un senso di completezza in noi.
Ecco, è da lì che dovete ricominciare, dal senso di completezza in voi. Non siete qui per conquistare una donna, ma per incontrarne il principio meraviglioso che vi completi. Solo una Donna può farlo perchè solo una Donna contiene entrambe le polarità. Voi siete maschietti, avete una sola polarità.
E già che ci siamo, non fate casino: polarità in senso esoterico, quindi evitate di farvi film, letteralmente, del cazzo. Questo non vi impedisce di avere due lati, uno maschile e uno femminile. Ma la polarità contentuta nell’uomo, anche ben oltre il livello “facocero” è soltanto una. E’ per questo che una Donna può completarvi, perchè lei ne ha due e nell’unione con una Donna può nascere la realizzazione di quell’altissimo Principio che è quello dell’Androgino, che è la somma dei due Principi, Maschile e Femminile.
Ora… lo so che sono andato troppo veloce (non solo per un facocero, ma anche per un uomo), per cui… back to basics!
Sapete perchè un Principe (vedi “Principio”) si chiama così? Perchè è colui che da’ un inizio (principio) a qualcosa. Il che significa, in parole povere, che un Principe è qualcuno che può iniziare qualcun altro a un Principio. Non è il figlio del Re, viziato, ricco e stronzo, ma l’equivalente in ottava bassa di un Discepolo che prosegue l’Opera del Maestro (il Re).
Non ci state capendo un cazzo o quasi? Ecco! Perchè siete dei facoceri! Dovete crescere, perchè se quel poco di cui ho parlato sopra vi sembra incomprensibile (ed è purtroppo normale, nella stragrande parte dei casi, che lo sia), vi dovrebbe dare una, quantomeno vaga, idea di quanto siete lontani da quello che, dentro di voi, dovrebbe essere consolidato a livello genetico, fisico e sottile.
Tutti noi, uomini, Uomini, donne e Donne, siamo qui per sperimentare alcune cose. Chi alcune chi altre. Ma tutti, nessuno escluso, siamo qui per realizzare noi stessi (rendere noi stessi reali e non illusori) e da lì in poi crescere, comprendere, risalire le Scale della Verità, passo dopo passo, vita dopo vita, e poi smettere di avere bisogni di incarnarci e proseguire in Luce, Amore, Potere.
Il rapporto tra Uomini e Donne è quello evolutivo. La realizzazione del Principio Maschile non ha nulla a che vedere con il possesso o la conquista ma con la Penetrazione che non c’entra un cazzo con “inserire il pene”, ma significa “entrare all’interno”. Se vedete la penetrazione unicamente come “il coso nella cosa”… ecco, sappiate che siete nella facoceritudine. Ed è da questa condizione che nascono sostanzialmente tutti i mali che affliggono il rapporto tra uomini e donne.
Toglietevi da questa condizione. Nessun essere umano è proprietà di un altro, a maggiore (anzi: superlativa!) ragione, nessuna donna: se lo pensate, sappiate che non siete degni di esistere, quindi fatevene una ragione e piantatela, perchè da questa posizione, appena scalfita la patina di civiltà che nasconde l’abbietto che c’è in voi, parte la violenza. E’ da questa oscena visione che poi si generano i pestaggi, lo “stalking” e il femminicidio; da questa visione e da quell’altra, ancora più devoluta, che la donna sia un essere inferiore. Personalmente non riesco a comprendere come sia possibile mettere insieme entrambe le follie ma è certo che la maggior parte di voi ci riesce.
Esistevano ai tempi di Re Artù i Cavalieri, ma erano pochi anche tra loro i “non facoceri”. Il Cavalierato per come lo intendiamo, tanto per cambiare, è l’ottava bassa di qualcosa che esotericamente sta piuttosto in alto nella scala iniziatica. Ma senza voler pisciare fuori dalla tazza, occorre che iniziate a pensare in tali termini, quanto meno nei confronti del sesso femminile: prendete i vostri amici e ceffonateli pesantemente ogni volta che pensano di essere superiori ad una donna semplicemente in quanto maschi. Fate crescere in voi quel minimo di nobiltà che vi porti a schiantare loro le corna ogni volta che alzano una mano su una donna perchè pensano sia una loro proprietà.
E ribellatevi attivamente a queste visioni maledette ogni volta che le incontrate. Il simbolo femminile universale è un triangolo con la base in alto. Quello maschile con la base in basso. Due punti nello spirito e uno nella materia per le donne, l’inverso per gli uomini; ditemi quindi in che senso una donna non dovrebbe poter essere sacerdotessa? Nel senso beceramente del cazzo di una Chiesa che, ammesso che un giorno l’abbia conosciuta, nel tempo ha completamente perso ogni visione evolutiva per trasformarsi nella macchina involuta che è oggi (sempre con le dovute, purtroppo sempre più rare, eccezioni)
Unite i due triangoli e avrete il Sigillo di Salomone (che non ha assolutamente nulla a che vedere, esotericamente, con la stella di David: come detto prima, non fatevi film del cazzo).
La Chiesa considera le donne impure e con questa scusa non le ammette al sacerdozio. Ma la verità è che, come detto nel post precedente, la Chiesa sa perfettamente quanto il Sacerdozio dovrebbe essere aperto alle donne, perchè in realtà loro sono molto più intrinsecamente vicine allo spirito, in termini assoluti.
E dato che, nonostante quello che dice (e nella maggior parte dei casi crede fermamente) l’ecclesiastico odierno, alla Chiesa nulla importa più ormai di condurre al Sacro (Sacer – dozio, Sacer ducere = Condurre al Sacro) l’essere umano, ecco che nessuna donna può essere Prete (Praeter = davanti, che precede, che guida sul sentiero).
Ma non è che la Chiesa sia l’unica o la migliore in questo, anzi. L’Islam vince di diverse lunghezze, nella corsa a chi più castra, mortifica, umilia e imprigiona le donne.
Una religione a cui dichiaratamente l’evoluzione umana non importa la livornese sega, il cui punto di arrivo è un Paradiso pieno di giovincelle al servizio sessuale degli uomini, votati al diabete eterno per aver bevuto ettolitri di latte e miele, i cui quadri direttivi si inventano addirittura la “polizia religiosa”, pur di mantenere l’effimero loro potere sulla popolazione. Certo, alcuni cavalieri esistono anche nell’Islam… e vomitano ogni giorno per il disgusto di vedere a quali livelli di abiezione è arrivata la loro, un tempo di estrema dolcezza, religione; ma sono pochi e poco possono.
Capite ora, signori uomini, a quali conseguenze porta la vostra visione facocera? Ad un mondo senza evoluzione, senza libertà, dedito alla violenza, al sopruso ed all’uccisione di esseri umani.
La violenza sessuale? Che sia contro una donna, uomo o bambino (la visione alla base non cambia) è uno degli atti più involutivi dell’Universo, anche secondo Conoscenza. Se aveste idea di quello che avviene a livello energetico durante una violenza sessuale, vi autocastrereste all’istante! L’energia sessuale è l’energia più potente dell’Universo (di nuovo: in senso esoterico, fermate i film mentali del cazzo!); se asservita a scopi involutivi genera danni altrettanto gravi di quanto generi salti evolutivi giganteschi quando usata secondo Conoscenza.
L’uomo che porta violenza sessuale si rivolge direttamente al lato oscuro alimentandolo a dismisura, e come tale dovrebbe essere trattato; messo in gabbia e abbattuto come un cane rabbioso. Nella prossima vita ci penserà due volte prima di pervertire sé stesso.
E poi si generano i pendoli, sempre più forti, per cui la rabbia, anzi la furia che si è generata nel principio femminile dopo decine di migliaia di anni di soppressione, soprusi, violenze e uccisioni, genera delle donne che non sanno neppure più cosa significhi essere tali. E voi, che vi siete dimenticati di essere i principali artefici di tale oblio, altrettanto vi dimenticate di cosa significhi essere Uomini.
Non resta molto tempo, ma ancora lo potete fare: cercate il Cavaliere che giace addormentato all’interno del Principio Maschile e risvegliatelo. Fatevi conquistare dalle donne e smettetela di pensare come pensate. Puntate la vostra vita in direzione di Alti Ideali e uscite da quel miserrimo angolo in cui religione, tradizioni e secoli di patriarcato vi hanno accartocciato. Diventate Uomini, porco cazzo! Con la “U” maiuscola.
Perchè una cosa è certa: agli omuncoli che incontrano un Uomo, non è riservato un buon trattamento.
Ci si vede in giro!