Da pochi anni, tre o quattro, l’ansia e la paura sono aumentate in modo esponenziale per moltissime persone. Lo deduco parlando con loro ma anche leggendo diversi messaggi che mi sono arrivati; tantissimi stanno soffrendo di quelle che, nella mia giovinezza, venivano definite “pare”, da “paranoie”, cioè ansie e paure senza un reale motivo di essere, senza una causa reale ma anche solo ipotetica; parlando con una persona a me molto cara, pochi giorni fa, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che certe cose che abbiamo affrontato in passato con appena una po’ di nervosismo, se accadessero oggi ci provocherebbero come minimo il panico se non il terrore.
E sono sempre di più le persone che si ritrovano a provare ansia anche forte per cose che anche solo potrebbero accadere, magari anche con pochissima probabilità ma che nella mente crescono fino a diventare praticamente certe, creando un’ansia fortissima che poi si trasforma in paura (le emozioni hanno un loro percorso fisso, quando continuano nel tempo: l’ansia ininterrotta per l’appunto si trasforma prima in paura, poi in panico e quindi in terrore).
Ora, pochi sanno (e altri, meno ancora, hanno verificato con mano) che i pensieri non sempre nascono dal nostro interno. Il chiacchiericcio mentale è autoctono per il 99% ma molte altre tipologie di pensieri ribaltano la percentuale: per il 99% provengono “dall’esterno”. A volte come risposta ad uno stimolo, a volte direttamente, come pensieri e concetti “prefabbricati” che ci ritroviamo a pensare. E dato che la maggior parte di noi è identificata con il pensiero meccanico, li riteniamo nostri anche se non è così.
Se pochi sono a conoscenza di quanto sopra, ancora meno sono a conoscenza del fatto che le emozioni funzionano nello stesso modo, con una differenza molto importante: l’emozione è infinitamente più rapida del pensiero ma , soprattutto, “risuona” esattamente come un diapason, alla presenza di un campo emotivo esterno forte.
Che si tratti di schiuma emotiva (quella che la maggior parte degli esseri umani chiama “emozione”) o di emozioni vere e proprie, la risonanza avviene ugualmente. Se la schiuma emotiva ha origine esclusivamente biochimica, mentre l’emozione vera no, in entrambi i casi la risonanza è forte e, a causa della natura stessa dell’energia emotiva, migliaia di volte più rapida del pensiero (umano).
Chiaro che, quando ci si sposta con la consapevolezza sul piano mentale o anche solo nell’emotivo superiore, tutto questo viene percepito in modo completamente diverso ma, dato che comunque anche l’illuminato ha un corpo fisico ed uno emotivo, questa “risonanza” avviene per chiunque (la differenza ovviamente sta nella consapevolezza che si ha e con cui si gestiscono queste energie).
Tuttavia c’è qualcosa di molto pernicioso, pericoloso e fuori dall’ordinario in quello che sta accadendo. Un conto è lo stress aumentato da una vita sempre più lontana da quello che dovrebbe essere, peraltro già grave, tutt’altro conto è quello che sta accadendo; qualcosa che non ho nessun problema a definire artificiale, oltre che voluto e cercato.
Traggo questa certezza dall’osservazione oggettiva personale che, in alcuni casi, mi è possibile utilizzare in modi di cui non sto certamente a discutere qui. Ovviamente, come sempre, non sono interessato ne al fatto che mi crediate e neppure a quello che potreste pensare. (Potrei sbagliarmi? Forse… nei dettagli!) ne tanto mi interessa discutere di quale possa essere il piano da cui procedo in tale osservazione. Quello che posso fare è dirvi quello che sta accadendo per averlo toccato con mano e proporvi quindi di osservare in tale direzione.
Per il resto, come diceva sempre il Maestro D.K. (a cui ovviamente non mi sogno in nessun modo di paragonarmi e quindi suggerisco a chiunque di fare altrettanto con gli adepti cui era diretto questo monito) a proposito dell’insegnamento:
“…se quanto si afferma finirà per essere corroborato e apparire vero alla luce della Legge di corrispondenza, bene. Altrimenti non accettate quanto vi si dice.”
Quello che accade è in realtà piuttosto semplice. Esiste un campo, che potremmo definire un “campo di paura”. Questo campo, come alcuni avranno intuito, altro non è che una forma pensiero (o eggregora) che, come detto, vibra in quel range di frequenze che definiamo “paura”. Dato che è un campo energetico vibratorio esterno, risiede appunto all’esterno di ognuno di noi. Ma per semplice assonanza, quando un campo simile trova riscontro anche minimo al nostro interno, induce una vibrazione più o meno corrispondente a quello che di simile trova dentro di noi, cioè la paura. Ognuno di noi ha paura di qualcosa. Normalmente questa paura può generare ansia quando rischia di diventare reale ma si tratta di qualcosa di mediamente limitato e comunque che si manifesta solo, appunto, quando esiste una probabilità seria di avverarsi.
Quando la forma pensiero di cui ho detto sopra vibra nella frequenza della paura, la stessa, al nostro interno, risuona esattamente come un diapason stimolato da un altro, che a distanza lo fa risuonare. E da lì parte l’attacco d’ansia, che però in questo caso è speciale. Molto intenso, forte e con la caratteristica di creare scenari progressivamente sempre più tragici a partire da una sciocchezza.
Per chiarire con un’esagerazione che però credo renda l’idea: immaginiamo che la paura “bersaglio” sia quella della povertà. Sei passato ad un semaforo ma non ti ricordi se era giallo o ancora rosso. Normalmente manco ti porresti il problema ma in questi tempi ti viene l’ansia di ricevere una multa; ma a quel punto cominci a pensare a tutte le volte che ne hai ricevuta una. Ti viene il dubbio di non averle pagate. Da qui in poi il disastro, perchè lo scenario che la mente va a costruire è quello che alla fine ti vede seduto per strada mentre ti portano via la casa. Totalmente immaginario, con una possibilità di avverarsi prossima allo zero… ma non esattamente zero! Su questo la paura poggia le proprie fondamenta e, una volta insediata, risponderà tutte le volte che qualcosa di simile si presenterà: se sei un po’ ipocondriaco per fare un altro esempio estremo ma nemmeno tanto: ti tagli con un coltello mentre peli le cipolle e corri all’ospedale a farti l’antitetanica. O a vaccinarti.
L’azione di questo tipo da parte dell’eggregora ottiene un effetto molto importante: anche chi è abituato ad osservarsi dall’interno, farà fatica a vedere che la paura che prova è indotta dall’esterno. A differenza di quei pensieri infatti di cui è relativamente facile vedere la provenienza, in questo caso non c’è un vero modo di accorgersene, a meno che non si osservi la forma pensiero in azione direttamente sulle nostre paure interne. Eggregora, sua azione e nostra paura: se non le vedi tutte assieme non puoi renderti conto realmente del rapporto di causa-effetto.
Ovviamente esseri più evoluti e con una maggiore consapevolezza se ne accorgono immediatamente. Tuttavia già sono rari coloro che riescono ad osservare l’estraneità dei pensieri. Ancora di meno tra loro sono in grado di osservare la provenienza delle proprie emozioni. Ancora di meno sono coloro che possono vedere questa forma pensiero in azione e rilevarne il meccanismo di influenza.
Ma per la sfortuna di qualcuno, gli esseri umani, una volta che vengono “allertati” su qualcosa, in alcuni casi affinano i sensi (specialmente quelli sottili) e la percezione sensibile. Per cui, come spesso accade quando si parla in termini di energia, una volta che ti indico in quale direzione e in quale spettro di frequenza vibratoria guardare, anche se prima non vedevi un tubo ecco che improvvisamente… ci vedi (ammesso che tu non sia totalmente cieco a prescindere, ovviamente).
La quallità di questa eggregora è presto esemplificata.
Immaginate di avere un colino, un piccolo scolatoio. Ora immaginate delle linguine di soia, rimaste per una settimana nell’acqua di un tombino e che quindi sono quasi marce, stracotte, viscide e maleodoranti. Ora immaginate di averle all’interno del vostro colino mentre l’acqua le abbandona e quello che rimane si aggruma in una sorta di sfera mezza marcia, puzzolente e disgustosa.
Vi fa schifo? Ecco, questa è più o meno la qualità di questa eggregora, che a vedersi assomiglia parecchio a quella sfera ma con un aspetto molto più organico, come se invece che di soia le linguine fossero fatte di carne di pollo andata a male.
Questa forma pensiero è quella che sta causando questa terribile ondata di ansia quasi irrefrenabile. Parliamo di un campo che avvolge comodamente mezza Europa e ingloba l’altra mezza ma che, di fatto, non ha bisogno di tanta potenza per fare quello che fa, e questo perchè una volta che ha indotto la paura in qualcuno, ecco che quella stessa paura, dato che si alimenta dell’energia di quella persona, va ad alimentare l’eggregora, in una sorta di “circolo vizioso” grazie a cui non serve così tanta energia per tenerla attiva: di fatto, si auto alimenta. E più aumentano le persone che hanno paura, più potere assume l’eggregora che così può influenzare sempre più esseri umani.
Ho detto prima che non ho alcun problema a dichiararne l’origine artificiale. E’ così, e vi è un esempio lampante in quello che sta accadendo ormai dal 2020: massima alimentazione della separazione, vedi per esempio il lockdown (di cui ormai sostanzialmente ovunque hanno capito l’inutilità ma in pochi hanno compreso quanto deleterio sia stato il suo uso) ma anche l’imposizione del pensiero unico in tutti i suoi aspetti, che non fa altro che separare con la scusa di voler includere.
E poi basta guardare come si muove la stampa, ormai pura propaganda di regime (ma non del regime cui abitualmente si pensa…); piove: allarme precipitazioni. Fa caldo, allarme temperatura. Fa freddo, allarme gelo. Qualunque occasione è buona per alimentare… la paura!
Per l’amor del cielo… è ovvio che molti non si sognano neppure di avere ansia o altro. Ci sono gli incoscienti e i super coscienti che in entrambi i casi si fanno scivolare questa cosa addosso anche con una certa facilità; ma è altrettanto ovvio che invece molti soffrono di un’ansia che può essere leggera ma molto più spesso è così profonda da rallentare la vita, incidere sull’energia e portare enormi sofferenze.
Cominciate ad osservare! Osservate le vostre emozioni, osservate che vanno e vengono anche con una discreta regolarità. Vi sorprenderete a pensare (se già non è accaduto): “Ma che diavolo mi sta prendendo?”
Osservate la paura! Non cercate di gestirla razionalmente: la mente è la causa primaria della paura e non si può combattere un’arma con la stessa arma. Sicuramente non in questo caso. Osservate fino a che non vi accorgerete che qualcosa sta cambiando. Un ciclo più lungo tra un attacco d’ansia e l’altro, magari un po’ più di voglia di fare e anche una risata in più.
E a quel punto, aprite gli occhi: guardatevi intorno e realizzate che c’è qualcuno che davvero sta usando la paura per rendere tutti schiavi. Non dovete opporvi! Dovete osservare! Più osservate, meno la paura avrà la forza di gestire le vostre reazioni e più avrete energia per osservare, vedere e discernere. E meno sarete schiavi!
Ricordatevi che il fatto che il bene vinca sempre e comunque è una delle migliori trovate del male: Il bene vince solo se agisce e lo fa nel modo corretto, da sveglio, con intelligenza, consapevolezza e coscienza. Il male sa esattamente cosa fare e quando e… lo fa, senza “se” e senza “ma”. Il male non si lamenta, non si preoccupa del genere, se ne frega completamente di qualunque cosa non sia utile al suo scopo: agisce!
Osservate, osservate, osservate! Vedrete che le cose cambieranno senza nessun altro atto!
Ricordatevi di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
L’origine di queste ansie e paure che stanno divorando tante persone.
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Da pochi anni, tre o quattro, l’ansia e la paura sono aumentate in modo esponenziale per moltissime persone. Lo deduco parlando con loro ma anche leggendo diversi messaggi che mi sono arrivati; tantissimi stanno soffrendo di quelle che, nella mia giovinezza, venivano definite “pare”, da “paranoie”, cioè ansie e paure senza un reale motivo di essere, senza una causa reale ma anche solo ipotetica; parlando con una persona a me molto cara, pochi giorni fa, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che certe cose che abbiamo affrontato in passato con appena una po’ di nervosismo, se accadessero oggi ci provocherebbero come minimo il panico se non il terrore.
E sono sempre di più le persone che si ritrovano a provare ansia anche forte per cose che anche solo potrebbero accadere, magari anche con pochissima probabilità ma che nella mente crescono fino a diventare praticamente certe, creando un’ansia fortissima che poi si trasforma in paura (le emozioni hanno un loro percorso fisso, quando continuano nel tempo: l’ansia ininterrotta per l’appunto si trasforma prima in paura, poi in panico e quindi in terrore).
Ora, pochi sanno (e altri, meno ancora, hanno verificato con mano) che i pensieri non sempre nascono dal nostro interno. Il chiacchiericcio mentale è autoctono per il 99% ma molte altre tipologie di pensieri ribaltano la percentuale: per il 99% provengono “dall’esterno”. A volte come risposta ad uno stimolo, a volte direttamente, come pensieri e concetti “prefabbricati” che ci ritroviamo a pensare. E dato che la maggior parte di noi è identificata con il pensiero meccanico, li riteniamo nostri anche se non è così.
Se pochi sono a conoscenza di quanto sopra, ancora meno sono a conoscenza del fatto che le emozioni funzionano nello stesso modo, con una differenza molto importante: l’emozione è infinitamente più rapida del pensiero ma , soprattutto, “risuona” esattamente come un diapason, alla presenza di un campo emotivo esterno forte.
Che si tratti di schiuma emotiva (quella che la maggior parte degli esseri umani chiama “emozione”) o di emozioni vere e proprie, la risonanza avviene ugualmente. Se la schiuma emotiva ha origine esclusivamente biochimica, mentre l’emozione vera no, in entrambi i casi la risonanza è forte e, a causa della natura stessa dell’energia emotiva, migliaia di volte più rapida del pensiero (umano).
Chiaro che, quando ci si sposta con la consapevolezza sul piano mentale o anche solo nell’emotivo superiore, tutto questo viene percepito in modo completamente diverso ma, dato che comunque anche l’illuminato ha un corpo fisico ed uno emotivo, questa “risonanza” avviene per chiunque (la differenza ovviamente sta nella consapevolezza che si ha e con cui si gestiscono queste energie).
Tuttavia c’è qualcosa di molto pernicioso, pericoloso e fuori dall’ordinario in quello che sta accadendo. Un conto è lo stress aumentato da una vita sempre più lontana da quello che dovrebbe essere, peraltro già grave, tutt’altro conto è quello che sta accadendo; qualcosa che non ho nessun problema a definire artificiale, oltre che voluto e cercato.
Traggo questa certezza dall’osservazione oggettiva personale che, in alcuni casi, mi è possibile utilizzare in modi di cui non sto certamente a discutere qui. Ovviamente, come sempre, non sono interessato ne al fatto che mi crediate e neppure a quello che potreste pensare. (Potrei sbagliarmi? Forse… nei dettagli!) ne tanto mi interessa discutere di quale possa essere il piano da cui procedo in tale osservazione. Quello che posso fare è dirvi quello che sta accadendo per averlo toccato con mano e proporvi quindi di osservare in tale direzione.
Per il resto, come diceva sempre il Maestro D.K. (a cui ovviamente non mi sogno in nessun modo di paragonarmi e quindi suggerisco a chiunque di fare altrettanto con gli adepti cui era diretto questo monito) a proposito dell’insegnamento:
“…se quanto si afferma finirà per essere corroborato e apparire vero alla luce della Legge di corrispondenza, bene. Altrimenti non accettate quanto vi si dice.”
Quello che accade è in realtà piuttosto semplice. Esiste un campo, che potremmo definire un “campo di paura”. Questo campo, come alcuni avranno intuito, altro non è che una forma pensiero (o eggregora) che, come detto, vibra in quel range di frequenze che definiamo “paura”. Dato che è un campo energetico vibratorio esterno, risiede appunto all’esterno di ognuno di noi. Ma per semplice assonanza, quando un campo simile trova riscontro anche minimo al nostro interno, induce una vibrazione più o meno corrispondente a quello che di simile trova dentro di noi, cioè la paura. Ognuno di noi ha paura di qualcosa. Normalmente questa paura può generare ansia quando rischia di diventare reale ma si tratta di qualcosa di mediamente limitato e comunque che si manifesta solo, appunto, quando esiste una probabilità seria di avverarsi.
Quando la forma pensiero di cui ho detto sopra vibra nella frequenza della paura, la stessa, al nostro interno, risuona esattamente come un diapason stimolato da un altro, che a distanza lo fa risuonare. E da lì parte l’attacco d’ansia, che però in questo caso è speciale. Molto intenso, forte e con la caratteristica di creare scenari progressivamente sempre più tragici a partire da una sciocchezza.
Per chiarire con un’esagerazione che però credo renda l’idea: immaginiamo che la paura “bersaglio” sia quella della povertà. Sei passato ad un semaforo ma non ti ricordi se era giallo o ancora rosso. Normalmente manco ti porresti il problema ma in questi tempi ti viene l’ansia di ricevere una multa; ma a quel punto cominci a pensare a tutte le volte che ne hai ricevuta una. Ti viene il dubbio di non averle pagate. Da qui in poi il disastro, perchè lo scenario che la mente va a costruire è quello che alla fine ti vede seduto per strada mentre ti portano via la casa. Totalmente immaginario, con una possibilità di avverarsi prossima allo zero… ma non esattamente zero! Su questo la paura poggia le proprie fondamenta e, una volta insediata, risponderà tutte le volte che qualcosa di simile si presenterà: se sei un po’ ipocondriaco per fare un altro esempio estremo ma nemmeno tanto: ti tagli con un coltello mentre peli le cipolle e corri all’ospedale a farti l’antitetanica. O a vaccinarti.
L’azione di questo tipo da parte dell’eggregora ottiene un effetto molto importante: anche chi è abituato ad osservarsi dall’interno, farà fatica a vedere che la paura che prova è indotta dall’esterno. A differenza di quei pensieri infatti di cui è relativamente facile vedere la provenienza, in questo caso non c’è un vero modo di accorgersene, a meno che non si osservi la forma pensiero in azione direttamente sulle nostre paure interne. Eggregora, sua azione e nostra paura: se non le vedi tutte assieme non puoi renderti conto realmente del rapporto di causa-effetto.
Ovviamente esseri più evoluti e con una maggiore consapevolezza se ne accorgono immediatamente. Tuttavia già sono rari coloro che riescono ad osservare l’estraneità dei pensieri. Ancora di meno tra loro sono in grado di osservare la provenienza delle proprie emozioni. Ancora di meno sono coloro che possono vedere questa forma pensiero in azione e rilevarne il meccanismo di influenza.
Ma per la sfortuna di qualcuno, gli esseri umani, una volta che vengono “allertati” su qualcosa, in alcuni casi affinano i sensi (specialmente quelli sottili) e la percezione sensibile. Per cui, come spesso accade quando si parla in termini di energia, una volta che ti indico in quale direzione e in quale spettro di frequenza vibratoria guardare, anche se prima non vedevi un tubo ecco che improvvisamente… ci vedi (ammesso che tu non sia totalmente cieco a prescindere, ovviamente).
La quallità di questa eggregora è presto esemplificata.
Immaginate di avere un colino, un piccolo scolatoio. Ora immaginate delle linguine di soia, rimaste per una settimana nell’acqua di un tombino e che quindi sono quasi marce, stracotte, viscide e maleodoranti. Ora immaginate di averle all’interno del vostro colino mentre l’acqua le abbandona e quello che rimane si aggruma in una sorta di sfera mezza marcia, puzzolente e disgustosa.
Vi fa schifo? Ecco, questa è più o meno la qualità di questa eggregora, che a vedersi assomiglia parecchio a quella sfera ma con un aspetto molto più organico, come se invece che di soia le linguine fossero fatte di carne di pollo andata a male.
Questa forma pensiero è quella che sta causando questa terribile ondata di ansia quasi irrefrenabile. Parliamo di un campo che avvolge comodamente mezza Europa e ingloba l’altra mezza ma che, di fatto, non ha bisogno di tanta potenza per fare quello che fa, e questo perchè una volta che ha indotto la paura in qualcuno, ecco che quella stessa paura, dato che si alimenta dell’energia di quella persona, va ad alimentare l’eggregora, in una sorta di “circolo vizioso” grazie a cui non serve così tanta energia per tenerla attiva: di fatto, si auto alimenta. E più aumentano le persone che hanno paura, più potere assume l’eggregora che così può influenzare sempre più esseri umani.
Ho detto prima che non ho alcun problema a dichiararne l’origine artificiale. E’ così, e vi è un esempio lampante in quello che sta accadendo ormai dal 2020: massima alimentazione della separazione, vedi per esempio il lockdown (di cui ormai sostanzialmente ovunque hanno capito l’inutilità ma in pochi hanno compreso quanto deleterio sia stato il suo uso) ma anche l’imposizione del pensiero unico in tutti i suoi aspetti, che non fa altro che separare con la scusa di voler includere.
E poi basta guardare come si muove la stampa, ormai pura propaganda di regime (ma non del regime cui abitualmente si pensa…); piove: allarme precipitazioni. Fa caldo, allarme temperatura. Fa freddo, allarme gelo. Qualunque occasione è buona per alimentare… la paura!
Per l’amor del cielo… è ovvio che molti non si sognano neppure di avere ansia o altro. Ci sono gli incoscienti e i super coscienti che in entrambi i casi si fanno scivolare questa cosa addosso anche con una certa facilità; ma è altrettanto ovvio che invece molti soffrono di un’ansia che può essere leggera ma molto più spesso è così profonda da rallentare la vita, incidere sull’energia e portare enormi sofferenze.
Cominciate ad osservare! Osservate le vostre emozioni, osservate che vanno e vengono anche con una discreta regolarità. Vi sorprenderete a pensare (se già non è accaduto): “Ma che diavolo mi sta prendendo?”
Osservate la paura! Non cercate di gestirla razionalmente: la mente è la causa primaria della paura e non si può combattere un’arma con la stessa arma. Sicuramente non in questo caso. Osservate fino a che non vi accorgerete che qualcosa sta cambiando. Un ciclo più lungo tra un attacco d’ansia e l’altro, magari un po’ più di voglia di fare e anche una risata in più.
E a quel punto, aprite gli occhi: guardatevi intorno e realizzate che c’è qualcuno che davvero sta usando la paura per rendere tutti schiavi. Non dovete opporvi! Dovete osservare! Più osservate, meno la paura avrà la forza di gestire le vostre reazioni e più avrete energia per osservare, vedere e discernere. E meno sarete schiavi!
Ricordatevi che il fatto che il bene vinca sempre e comunque è una delle migliori trovate del male: Il bene vince solo se agisce e lo fa nel modo corretto, da sveglio, con intelligenza, consapevolezza e coscienza. Il male sa esattamente cosa fare e quando e… lo fa, senza “se” e senza “ma”. Il male non si lamenta, non si preoccupa del genere, se ne frega completamente di qualunque cosa non sia utile al suo scopo: agisce!
Osservate, osservate, osservate! Vedrete che le cose cambieranno senza nessun altro atto!
Ricordatevi di essere eccezionali!
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