Complimenti a Sharon Stones e pollice verso agli altri!

Leggo su un quotidiano (il sole 24ore a pag.10) un piccolo articoletto che titola “Cinesi furiosi per le parole di Sharon Stone”. La Cina contro l’attrice che pare abbia rilasciato una dichiarazione intervistata a Cannes in occasione della manifestazione cinematografica in cui asseriva che il terremoto che ha colpito il Paese è frutto del karma negativo che si è attirato il Governo di Pechino per la repressione in Tibet.
Sono sempre più numerose le voci che cercano di non lasciare che il silenzio faccia cadere nell’oblio del mondo quello che succede in quella regione ma poche vengono diffuse.
La notizia che porta ad una reazione inevitabile è scritta nelle righe successive dove si dice che una casa cinematografica ha già ritirato i film dell’attrice e che la casa Christian Dior che ha la bionda e formosa attrice come testimonial, ha ritirato le sue immagini da alcuni dei 68 negozi in Cina perchè teme ripercussioni.
Ancora una volta paura! Ancora una volta gli interessi beceri e materialisti hanno il sopravvento sulla vita umana. Non ci si può permettere di subire perdite economiche e a fronte di ciò si consente lo sfruttamento, la soppressione di vite umane e in questo caso la cancellazione di una cultura (e che cultura!).
Per quanto poco possa significare ho aggiunto due nomi alla lista dei marchi da boicottare insieme con le olimpiadi, e la mail che farò girare prossimamente sarà aggiornata anche con queste considerazioni.
Per quello che leggo su questo blog credo che il mio disappunto sia condiviso, quindi non penso di sollevare una discussione, voglio solo esternare un’emozione (quasi gialla con i lampi dentro…), e magari far sì che qualcun’altro faccia girare la mail del boicottaggio alle olimpiadi. Un bel calcio nei coglioni… Spappolandoglieli!
(chiedo scusa a Mauro per le citazioni…)

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10 Commenti
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w58

Complimenti alla bella cinquantenne …..per aver fatto parlare di lei prima di tutto e poi anche del Tibet
ma altra cosa invece sono i contenuti che ….se corrispondono davvero alle sue parole e al suo pensiero e non come penso io a qualche trovata pubblicitaria del suo agente …
dimostrano quanto poco abbia capito sulla legge del karma la nostra graziosa biondona .
Credo che la trasposizione del suo pensiero profondamente cattolico e anche un tantinello “bacchettone” su di un concetto astruso come è quello del karma ci possa far capire più da vicino
quanto sia difficile abbandonare il condizionamento religioso ricevuto in giovane età per avventurarsi nello studio di scuole di pensiero distanti da noi occidentali come il Buddismo o il Vedanta
Loro gli orientali sono totalmente scevri dal concetto di peccato-punizione e ancora più distanti dal tremendo “giudizio divino” quindi una affermazione come quella fatta dalla Sharon non può che farli indignare o sorridere sulla poca comprensione espressa .
comunque ci tengo a dire che se si indignano molto allora è proprio karma negativo .

Alb

E codesta spiegazione la trovo illuminante. Ma qual’è il legame tra karma e indignazione (a meno che non fosse un motto di spirito)?

C40
Reply to  Alb

Provo e spiegare il rapporto tra karma e indignazione per quello che ho capito io.
Come ha ben spiegato W58, gli orientali non hanno il concetto di peccato-punizione e la legge del Karma è qualcosa di un po’ più complesso ed elevato di questo.
Ebbene, i Cinesi, lungi dall’indignarsi per un’affermazione dettata dall’ignoranza, avrebbero dovuto piuttosto sorridere di compassione nel constatare che la bella diva aveva espresso, con quell’uscita, solo i suoi condizionamenti, sopravvissuti alla vita apparentemente libera e spregiudicata di una diva di Hollywood del suo calibro.
Tuttavia, i Cinesi si sono indignati molto, e questo, temo, dimostra solo che nella loro ansia di occidentalizzarsi, si sono allontanati da quella forma di comprensione che noi tanto andiamo cercando nelle culture orientali. La mancanza di comprensione è già di per sé karma negativo che porta con sé disastri più irreparabili che quelli di un terremoto. Ecco il nesso.

enrico
Reply to  C40

PER C40
ho letto e riletto la tua prova. Permettimi, senza sentirti offeso, di sottolineare alcuni passaggi che, mi sembra, manifestino contraddizione. Scrivi che i Cinesi sono lungi dall’indignarsi e più sotto scrivi che si sono indignati molto per l’ansia di occidentalizzarsi. Sei proprio sicuro che questo sia il legame tra l’indignazione e il karma? Io non te lo so spiegare, non avendolo compreso fino in fondo rischierei di perdermi nei meandri del ragionamento mentale, privo della sintesi chiara suggerita dalla realizzazione, però quello che posso solo dire di intuire è che l’indignazione a cui ci si riferisce è conseguenza di uno stato emotivo anch’esso conseguenza di qualcos’altro, e cioè l’azione diretta verso la non libertà di altri uomini per conseguire uno stato di apparente potere. Azione che non porta alla cessazione della sofferenza ma ne è causa.
Permettimi poi una piccola considerazione sul desiderio di occidentalizzazione dei Cinesi perchè a me sembra che non sia proprio così semplice, anche perchè noi occidentali “evoluti” condanniamo i soprusi e nel mondo ci sono ancora guerre per “liberare” popoli oppressi dai regimi. Perchè quindi usare questi metodi rischiando di non essere accettati dal mondo occidentale? E ancora, perchè nessuno si muove ufficialmente condannando la Cina come si fa per esempio con l’Iran o l’Afghanistan? Non credo che debbano occidentalizzarsi più di quanto non lo siano già, e nemmeno siano tanto ansiosi, vedo piuttosto la manifestazione di forza per accentrare sempre di più il potere e costringere alla prigionia (se vuoi anche solo culturale) tutta la popolazione.
Poi perchè sia successa la catastrofe del terremoto in quella regione non lo so, sono dispiaciuto per la sofferenza conseguente a tale evento. Manifesto solo un forte disappunto per il comportamento oppressivo del governo cinese e per il silenzio e il disinteresse di tutti gli altri…

C40
Reply to  enrico

Enrico, mi dispiace, ma non leggo contraddizione. Infatti dico: “Lungi dalll’indignarsi, avrebbero dovuto piuttosto sorridere…” il che significa esattamente il contrario di quello che hai compreso tu, ossia che i Cinesi, in contraddizione con la loro tradizione, si sono indignati e offesi.
Il resto di quanto scrivi potrebbe persino trovarmi d’accordo se non fosse il risultato di questo fraintendimento.
Anche per me, comunque, un terremoto di quelle dimensioni è una tragedia immensa che non augurerei neppure ai cinesi, malgrado il loro comportamento verso il Tibet, per il quale, però, provo qualcosa di più che “un forte disappunto”, provo… indignazione!

enrico
Reply to  C40

C40, solo per precisare, il resto di quanto ho scritto, indipendentemente dal fatto che ti trovi d’accordo o meno, non è risultato di un fraintendimento. 🙂

max

d’accordissimo con w58, ma quanto è difficile spiegare…

w58

……”se si indignano molto …allora vuol dire che le loro emozioni sono in linea con la loro malafede e così facendo accumulano sì …! karma negativo
per i buddisti non esiste un Dio che ci può premiare o punire ma solamente una Via da percorrere per porre fine alla sofferenza cito a braccio il primo discorso pronunciato (l’esistenza stessa dei fenomeni purche privi di essenza genera sofferenza ……) il Budda storico SIDDHARTA GOTAMA è solamente L’AWATRA (cioè incarnazione divina) che li ha istruiti sul viaggio verso il PARANIRVANA .
Come?….. attraverso il suo mirabile insegnamento che trasmette le TRE NOBILI VERITA E L’OTTUPLICE SENTIERO .

Alb
Reply to  w58

Ora mi è più chiaro, non chiarissimo ma più chiaro. E un ringraziamento anche a C40.
Ma mi chiedo. Se questo è il loro credere, non pare essere questione di fede, alla base del loro agire, ma qualcosa di più connaturato alla loro natura. Perchè allora insistono in un atteggiamento che per loro mi sembra di capire è automatico generare “Karma negativo”? O forse anche la loro filosofia è come il nostro “timor di dio” e non ci crede nessuno?

max
Reply to  Alb

Alb, sei sicuro che non ci crede nessuno? o forse ci si comporta come non ci si credesse? per poi “crederci” quando ci si sente impotenti, nel caso di una propria tragedia? e in quel caso, ancora, è un crederci o solo un aggrapparsi alla cosa che crediamo la più stabile tra le conosciute, seppure ignota di fatto? saluti