Legge 194. Medici obiettori, chiesa, vaticano. BASTA!

Come dire… aritangate arirompi cojota… Ieri sulla Repubblica (articolo qui e qui).
Una povera crista al quinto mese scopre che il feto è potentemente deforme e malforme: idrocefalo e con displasia renale: non sopravvivrebbe al parto e se anche lo facesse sarebbe un idiota deforme e completamente demente. Ce n’è più che a sufficienza per un aborto terapeutico (attenzione: terapeutico, non una IVG, ovvero interruzione volontaria di gravidanza semplice. Ma un’interruzione per malformazione fetale.) Referto ed esami provengono da un laboratorio specializzato in esami prenatali. Ma all’ospedale più vicino non ci credono, e vogliono rifare tutto. Ma la situazione è critica, e la donna si trova in stato di forte sofferenza. La trasferiscono al San Camillo di Roma, ospedale dove guardacaso TUTTI gli anestesisti sono in ferie. TUTTI tranne UNO: il solito obiettore di coscienza. Il quale, ovviamente, si rifiuta di eseguire l’intervento. Parte la ricerca di un medico non obiettore. Intanto la donna rimane ricoverata, sotto antidolorifici (tolti durante il fine settimana “perchè il sangue così si purifica”). Nessuno le dice nulla. Nessuno le sa garantire nulla. Il termine per l’assurdo limite della legge 194 del cazzo scade dopo quattro giorni. Se la donna volesse cambiare ospedale si troverebbe a dover rifare tutto daccapo, esami, accertamenti colloqui, e via tutta la giostra di coglionate assortite. Se invece non riuscisse ad intervenire entro il termine, sarebbe COSTRETTA A CONTINUARE LA GRAVIDANZA FINO AL NONO MESE CON LA CERTEZZA CHE IL FETO NASCEREBBE MORTO.
Solo che la cosa arriva ai giornali e… guarda un po’… il miracolo: meno di venti ore dopo la donna riesce ad abortire. L’ospedale rilascia la sua versione: “La paziente presentava una sofferenza fetale e questo ha richiesto esami e tempi per accertare la situazione”. BALLE! Il referto la donna ce l’aveva già! Ci hanno provato. Ecco la verità.
In un precedente articolo, avevo esaminato solo il caso di una IVG. Non mi ero accorto che per un intervento oltre il primo termine (il terzo mese, per intenderci) vi è un altro limite: non perforabile, improcrastinabile: il quinto mese (ventidue settimane), oltre il quale non è consentita l’interruzione di gravidanza in nessun caso.
E questo perchè? Per una legge, la 194 che è già un miracolo che ci sia, perchè il moralismo cattolico di Santa Romana Chiesa, asserisce che la vita va protetta. Sempre. Anche quando stiamo parlando di un fottuto ammasso di carne che abbozza la forma di un essere umano, con un cranio pieno di liquido amniotico anzichè di cervello, senza reni e senza vescica. Ma loro no, gli obiettori devono fare la loro parte e obiettare, anche quando sono gli unici medici in servizio. Anche quando non ci sarebbe un cazzo da obiettare. Loro non rinunciano a far valere il loro ridicolo potere da quattro soldi, le loro ottuse ragioni da seminaristi mancati, il loro verbo, nell’unico momento in cui possono finalmente immergersi nella loro orgasmica liturgia e impedire l’orrendo delitto di porre termine ad una gravidanza andata a male, che avrebbe portato solo alla nascita di un cadavere, e ad enormi sofferenze per la madre. Ma tanto chissenefrega della madre, no? E una donna… che cazzo vuole? Perchè la donna per la chiesa è un essere inferiore. Se così non è perchè non ho ancora visto un parroco donna?
In Spagna Zapatero non è andato alla messa del Papa quando si è recato in visita, perchè aveva altro da fare. E se ne è sbattuto i coglioni, alla grande. Da grande!
I nostri politici invece appena possono gli si prostrano ai piedi, lo baciano e lo abbracciano, cercando la sua benedizione. La benedizione dell’autore della famosa “Crimen Sollicitiationis”, documento del 1962 della Congregazione per la Dottrina della Fede, in cui secondo Ratzinger la chiesa è l’unico organo che deve occuparsi di giudicare delitti gravi commessi da un membro della stessa, in particolar modo quelli in violazione del sesto comandamento, commessi su minorenni. In altre parole la chiesa dovrebbe essere l’unico giudice di un prete pedofilo.
I nostri politici cercano la benedizione di un uomo che di fronte allo scempio che sta accadendo in Tibet, non ha mosso un dito, finchè qualcuno non ha cominciato a massacrarlo sulla carta stampata (sempre con garbo, si intende, perchè noi dobbiamo essere sempre garbati e gentili). Allora si è svegliato e per evitare il danno d’immagine ha bofonchiato qualche minima parolina, che nessuno ha sentito, e che ovviamente non ha minimamente cambiato alcunchè.
L’Italia è uno stato laico, sulla carta. Nella realtà, è un Paese in cui le leggi si piegano ancora al volere del cattolicesimo integralista imperante, della morale cattolica più infima. Un Paese in cui l’immigrazione clandestina è un problema perchè noi permettiamo a chiunque di avvicinarsi alle nostre coste.
In Spagna e in Grecia i clandestini non ci vanno, perchè non gli permettono nemmeno di avvicinarsi. Li riforniscono e curano fuori dalle acque territoriali, ma se insistono li prendono a cannonate.
Noi no. Noi porgiamo l’altra guancia.
Meno male che abbiamo un solo culo.
E’ incredibile che una legge di merda come la 194 debba essere anche considerata provvidenziale. Ma in questo paese in cui il papa praticamente governa da sempre ho paura sia già un miracolo. Io ho dovuto affrontare un aborto meno di due mesi fa, e mi sono trovata all’ospedale di Mantova, dove hanno fatto di tutto per farmi andare oltre termine. Prima gli esami che erano da rifare, poi avevo la febbre (procurata da loro e dalla loro aria condizionata messa al massimo in sala d’attesa) e quindi bisognava aspettare, poi ancora il ginecologo che era andato in ferie. Uno strazio. Fino a quando il mio compagno non li ha minacciati prima di denunciarli, e poi ha spaccato con un pugno la scrivania di quel cretino di chirurgo. Allora hanno capito che erano andati troppo oltre. Quando sono uscita dalla sala operatoria mancavano tre giorni al termine, e io la prima visita dal mio ginecologo l’avevo fatta subito. Per due mesi ci hanno provato in tutti i modi, sti ciellini del cazzo!
Dicasi “Obiettore di coscienza” colui che si rifiuta, per principio morale di…ma che farebbe uno strappo nella sua clinica privata…dietro lauto compenso…
Che gentaglia. Negli anni 70/80 ogni tanto ne arrestavano uno, li chiamavano “I cucchiai d’oro”. Grazie (!) a Santa Romana Chiesa.