Aborto, eutanasia, movimento per la vita… ma quale vita?
Dopo 2000 anni di storia dei cattolici (grazie a Dio prima non c’erano, poi per colpa di Dio, hanno cominciato ad esistere), l’Osservatore Romano pubblica una vibrata protesta perchè “La vita non finisce con la morte cerebrale”.
Meraviglioso. Fantastico. Quasi non ci posso credere: un barlume di luce nelle tenebre! Leggo l’articolo. Immediata la delusione, ma dovevo aspettarmelo.
Quello che si intende è la solita storia. E’ la vita del corpo umano, quello fisico che non finisce. Quindi il fatto è da leggere come “Bisogna aspettare che Dio decida quando l’uomo deve morire”. Me lo vedo Dio, con un Universo da gestire che è lì a fare i conti: “No questo tra dieci minuti, no questo tra un’ora… Porca puttana questo me l’ero dimenticato!”
Alla fine si tratta semplicemente di un articolo contro l’eutanasia. E contro i trapianti.
E vai! Santa Romana Chiesa (SRC per gli amici, o forse farei meglio a dire SRL) non riesce a resistere, proprio non ce la fa. Deve rimanere attaccata a ‘sta storia della resurrezione.
La resurrezione del corpo e dello spirito. Per quanto riguarda lo spirito non c’è problema, finchè c’è malto c’è speranza, disse il mio amico Jack.
E per il corpo? Anche per quello no problem: con il Viagra resuscitano tutti (se hanno fatto i bravi, hanno seguito i comandamenti, e non se lo sono distrutto a forza di seghe… ah no, dimenticavo… se sei pio manco quelle ti fai).
Ma come si fa? Come si fa alle soglie del 2009, alle faglie del Kilimangiaro, alle sogliole della mugnaia quella zoccola, ancora credere che la vita sia quella mera simulazione che ci vogliono far intendere e dar da bere, insieme al Jack, di un corpo che quando va bene dopo 70 anni è ridotto a un cencio e dopo 80 è solo meglio che si rilassi? Come è possibile che uomini e donne, vecchi e bambini, qualche tracena e due foche monache, ancora credano che la vita inizi col concepimento, e finisca con quell’ultimo tocco di follia del cuore che si ferma, quell’ultimo istante che abbiamo passato tutta la vita ad evitare, ben sapendo che non c’era un cazzo da fare.
Vi prego, ditemi che non è vero. Ditemi che non credete veramente al paradiso e all’inferno, con i diavoli e gli zoccoli, per non parlare delle zoccole, e gli angeli e gli arcangeli che cantan le laudi, e poi le lmercedese, e le lbmw (questa me l’ha passata la mutua)… ma vi pare possibile farsela ancora sotto al pensiero che occorra essere “timorati” di dio? Stai attento che adesso devo anche avere paura di quello che mi ha creato. Ma che cazzo ho paura a fare? Se è stato così tosto da crearmi di cosa mi preoccupo? Che mi cancelli? E quando anche mi preoccupo? Cambia qualcosa?
Ma no, bisogna aver paura di Dio. E’ infinito amore, mancanza di giudizio, ma secondo la SRC bisogna aver paura. Un minimo controsenso nella vita male non fa, e soprattutto evita che le persone sentano.
Sentano che la vita non può essere ridotta a qualche frenetico ricambio di cellule tra un vagito, un’eiaculazione (magari pure precoce) e l’ultimo respiro.
Sentano che la vita è. Una. Infinita. Continua. Vita.
Sentano che la vita è cominciata prima di questo cencioso abito che crediamo ogni volta essere l’ultimo, e non finirà mai. Non come ci vogliono far credere con questa continua politica del giudizio universale, quando tutte le colpe troveranno la loro giusta (ovviamente) punizione, e beati gli ultimi, perchè rimarranno tali, cibo per la luna, che manco a dirlo non ne ha mai abbastanza.
E’ su questo che giocano da anni, non sulla realizzazione dell’essere umano, ma sui sensi di colpa, sul sequestro del buon senso a scopo di non si sa cosa. Sulla stasi neurale, così che noi non si possa liberamente scegliere se avere un figlio oppure no, se andarcene da questa esistenza quando non ha più senso restare in un corpo devastato dalla sclerosi multipla, o da chissà quale altra schifezza.
Ma si, monsignore, predica pure la tua gioia dell’altissimo al poveraccio cui sono rimasti solo gli occhi per piangere, e magari nemmeno quelli. Prova tu a stare al suo posto e poi ripetimi, se ce la fai, la tua professione di fede.
Oppure vai a ripeterla in Africa, dove nonostante il continuo, inarrestabile crescere dell’AIDS, continui ad opporre la tua fiera resistenza all’uso del profilattico, “perchè la vita va difesa”. Piantala di romperci i maroni con ‘sta storia. La vita non la puoi interrompere. Quantomeno non ai tuoi livelli di ignoranza. La vita si difende da sola, tuo malgrado.
Come si fa a credere veramente che sia tutto qui, in questa misera esistenza che al meglio concatena qualche anno di amore-canne-matrimonio-famiglia-lavoro-figli? E poi? La pace eterna? Meglio l’inferno, almeno c’è del movimento!
Amen!
in linea con Tutto…ma vacci meno pesante!!!ognuno è libero di pensarla come vuole…La medicina è un discorso,ma la religione continua ad avere il suo valore…e per milioni di persone è una speranza per il futuro…indi:condivisibili appieno le tue considerazioni….ma addolcisci un poco i toni… tanto so che non lo farai…ma tu sei così…Jack Docet!!! ciao Iron Man!!!
Sai che c’è? Che a furia di andarci leggeri, di affermazioni “politically correct”, di moderazione e pacifismo, la nostra vita ha preso a scivolarci tra le mani, chiedendoci scusa per essersi manifestata. E noi amabilmente la lasciamo passare. Hai ragione, ognuno è libero di pensare come vuole. Ma mi viene da chiedermi “chi” o meglio “cosa” esegue l’atto di pensare.
Fintanto che l’essere umano rimane un missile a ricerca di calore, che aggancia come bersaglio la più forte fonte di energia fuori da sè, non potrà che accadere quello che accade oggi.
Se le persone riflettessero un po’ di più e si facessero, non dico tanto, due domande al mese, con la seria intenzione di trovarne le risposte, il mondo potrebbe essere un luogo meraviglioso in cui vivere, crescere ed evolversi.
la tua ultima considerazione non è plausibile…mi parli di utopie…irrealizzabili nella nostra società così politicaly modern…forse la risposta giusta non è di questo mondo…ops…ho ritoccato la religione…azz…sono incorreggibile!!!
FIla a lavorare!
ehm…ehm…filetto e vino?
Sei fantastico!
Luca, te la sei cavata con una risposta spiritosa che apprezzo molto, effettivamente, affinché questo dibattito non diventi un vuoto sfogo di due che la pensano diversamente sui toni da usare quando qualcosa urge, l’unica via d’uscita è il nonsense, il surreale, il “filetto e vino” (rosso, naturalmete)…
Detto questo, mi sento di appuntare una sola cosa: non mi pare che Franz se la prenda con la religione, ma con la Chiesa cattolica (SRC), non confondiamo, in quest’ultima, infatti, come dicono al mio paese: “gh’è peu de religioòn” senza contare che i toni che usa meritano solo commenti sonanti come quello di Franz. Tu continua con le battute. Grazie.
Ciao!
Casualmente sono finita sul tuo blog! Sono una di quegli sfigati che crede nella vita eterna inferno paradiso…… etc. Invece di arrabbiarmi leggendo il tuo pensiero mi è venuto da sorridere: mi sei sembrato molto simpatico e intelligente e più che una esposizione della tua posizione mi è sembrato uno sfogo! Sei proprio arrabbiato! E’ molto bello che tu rifletta su questi argomenti che ti faccia delle domande e cerchi delle risposte! Le tue conclusioni sono rispettabilissime, solo una cosa ti chiedo: proprio perchè mi sembri così intelligente ti consiglio di informarti un po’ meglio sugli argomenti che tratti! Ad esempio la paura di Dio o Timor di Dio non ha niente a che vedere con quello che intendi tu! Ti basterebbe avvicinare un prete, magari uno giovane, e vedresti che quello che intendo ora io, lui te lo farebbe capire facilmente. A volte basta guardarli negli occhi. Auguri!
Paola
Ciao Paola,
Conosco la distinzione che citi sul timor di dio. Diciamo che opto per la sintesi… e sull’altra tua osservazione, quella del prete giovane, conosco uomini che indossano l’abito talare davanti a cui il Papa stesso farebbe bene ad inchinarsi, e di corsa anche: l’esistenza all’interno dell’Organismo Chiesa di mosche bianche è innegabile.
Per quanto riguarda il guardare negli occhi… è una cosa che faccio sempre. E credimi, salvo rari casi di ingenuità e pulizia e ancor più rari casi di vera profondità, quello che vedo normalmente negli occhi di un prete è meglio che non lo citi qui… non ancora quantomeno.
In ogni caso grazie per la visita, e auguri anche a te.