Alitalia e sindacati: adesso “era meglio Air France”
L’ultima volta Air France l’hanno affondata senza pietà. Adesso che le cose vanno peggio e Alitalia ci costa quelle nonsoquantecentinaiadimigliaia di euro al giorno, solo perchè esiste, Air France invece andava bene.
Una volta in più i sindacati azzoppano l’economia italiana.
Questa istituzione obsoleta e dannosa, mantiene il suo potere solo grazie alla solita, fottuta ricerca della sicurezza. L’italiano medio sta ancora alla ricerca del “posto sicuro” dello “stipendio fisso”. Provate a licenziare qualcuno perchè non produce, e danneggia la vostra azienda. Un attimo e vi ritrovate il sindacalista di turno sull’uscio, ringhiante e sbavante rottweiler.
Ovunque nel mondo, se non lavori non ti pagano. Tranne che in Italia, dove l’assistenzialismo la fa da padrone, e una volta che hai un contratto a tempo indeterminato con qualcuno, puoi tranquillamente sbattertene, perchè al minimo del tuo impegno nessuno ti potrà mai sbattere fuori. La cosa magari va bene per il tuo mutuo, ma per la tua azienda è un’autentica palla al piede. Se trovano uno che va meglio di te non lo possono usare al posto tuo.
E’ inutile che poi si gridi allo scandalo quando le aziende usano i tutti i trucchi e le scappatoie per non assumere le persone. Quando un’assunzione diventa un salasso più che un investimento, se il mio scopo è fare soldi (e questo DEVE essere lo scopo di un imprenditore), farò di tutto per evitarlo, dove possibile.
E se l’azienda che ti paga lo stipendio non può fare nulla per togliersi di torno chi non la fa crescere, alla fine chiuderà i battenti, e tanti saluti anche al tuo posto fisso.
Il sindacato aveva originariamente una sua ben precisa motivazione all’esistenza: difendere il lavoratore dal sopruso e dalla vessazione, ben presenti in quei tempi, attraverso il coordinamento e la conoscenza delle leggi.
Oggi i sindacati sono diventati un’istituzione politica, responsabile dei contratti a livello nazionale (che poi non valgono nulla perchè le uniche retribuzioni che li seguono sono praticamente quelle del settore pubblico, e le ONLUS perchè gli conviene assai), e la cui unica preoccupazione è quella di conservare il posto di lavoro a chiunque ce l’abbia già, a dispetto.di qualunque evidente buon senso commerciale.
L’Alitalia è una compagnia completamente andata: costi stellari, esuberi di personale, sprechi in ogni angolo (a partire dallo stipendio dell’amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, pari a 2 milioni e 786mila euro l’anno nel 2006). Salvarla per ego nazionalista è semplicemente idiota. Buttiamola nel cesso, faciamone un’altra, mettiamoci a capo una classe dirigente che sappia fare il suo mestiere, e che abbia uno stipendio calibrato con una formula che contempli principalmente due fattori: l’utile netto e il ritorno d’investimento sulle spese sostenute. Assumiamo tutti i lavoratori che in Alitalia hanno acquisito una vera esperienza e mandiamo gli altri a cercarsi un lavoro (come tutti, con ammortizzatori sociali di sei mesi e non di 7 anni). Vuoi scommettere che in cinque anni l’Alitalia non se la ricorderà più nessuno?
Vero…Vero…VVVVVEEEEERRRRROOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!