Ddl Carfagna e prostitute: torniamo al medioevo

Non ci pos­so cre­de­re. La Car­fa­na col­pi­sce e fa veni­re l’ ”emi­cra­gna”.

Già il DDL da lei pro­po­sto non pote­va ave­re alcun sen­so. Mi sem­bra che chiun­que con un po’ di discer­ni­men­to può pre­ve­de­re che le uni­che diret­te con­se­guen­ze del­la nuo­va tro­va­ta per com­bat­te­re la pro­sti­tu­zio­ne saran­no, al mas­si­mo, il rien­tro del­le pro­sti­tu­te dal­la stra­da alla casa, cosa che non modi­fi­che­rà di una vir­go­la il feno­me­no in sè ma lo ren­de­rà solo più dif­fi­ci­le da controllare.

Il pro­ble­ma però è che nel frat­tem­po, a far­ne le spe­se non pos­so­no esse­re che le per­so­ne che il mestie­re non esercitano.

A Roma infat­ti, la novi­tà è che non si può «assu­me­re atteg­gia­men­ti e com­por­ta­men­ti e di indos­sa­re abbi­glia­men­ti, che mani­fe­sti­no ine­qui­vo­ca­bil­men­te l’in­ten­zio­ne di ade­sca­re o eser­ci­ta­re l’at­ti­vi­tà di meretricio».

Ma come si fa a ema­na­re un’or­di­nan­za come que­sta? E chi dice qua­li sono gli atteg­gia­men­ti “ine­qui­vo­ca­bi­li”? Vuoi dire che se una ragaz­za va in giro con una mini­gon­na ascel­la­re e le cal­ze a rete deve per for­za esse­re una mignotta?

Non basta­va il ddl più assur­do che si sia mai sen­ti­to, ades­so ci si met­to­no pure le ordinanze.

Ben dice Cor­rias Gomez Tra­va­glio, nel suo blog voglio scen­de­re, con que­sto bel­lis­si­mo arti­co­lo.

Ma c’e­ra da aspet­tar­se­lo. Que­sto pae­se sta diven­tan­do sem­pre più invi­vi­bi­le. Se ci met­ti la sini­stra al gover­no cer­ca­no di pro­dur­re lo squal­lo­re del “sia­mo tut­ti ugua­li” e ti disfa­no il siste­ma eco­no­mi­co, se ci met­ti la destra, con la scu­sa del­la sicu­rez­za e del deco­ro, ti ritro­vi che non puoi più nem­me­no scorreggiare.

Mar­ca malis­si­mo, anzi… una fogna!

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