Borse in picchiata. Giù Unicredit, e il Papa si lancia

Le bor­se crol­la­no, Uni­cre­dit pro­ba­bil­men­te ver­rà sca­la­ta da qual­che grup­po este­ro, la Ban­ca d’I­ta­lia fra un po’ sarà la Ban­ca di qual­cu­n’al­tro, ma lui non rie­sce a resi­ste­re alla ten­ta­zio­ne di fare pro­se­li­ti. Il papa par­te lan­cia in resta, e affer­ma come solo la paro­la di Dio con­ti e il dena­ro non abbia alcun senso.

Una fra­se che potreb­be ave­re un sen­so se si dices­se che il mate­ria­li­smo occi­den­ta­le sta crol­lan­do, dimo­stran­do tut­ta la pro­pria fatui­tà, e che inve­ce che alle cose mate­ria­li ogni tan­to l’uo­mo dovreb­be dedi­car­si anche a quel­le spirituali.

Pec­ca­to che la chie­sa ten­ti di fare man bas­sa di ani­me avo­can­do a sè l’u­ni­ca Verità.

A me que­sta sem­bra bas­sa spe­re­qua­zio­ne, nel ten­ta­ti­vo di por­ta­re cre­den­ti al pro­prio ovi­le, appro­fit­tan­do­si maga­ri di quel­la dispe­ra­zio­ne che sicu­ra­men­te in que­ste ore ser­peg­gia tra parec­chie per­so­ne, pic­co­li rispar­mia­to­ri e cor­ren­ti­sti, che vedo­no sva­ni­re nel nul­la, minu­to dopo minu­to, una vita di risparmi.

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