Ricerca della Verità e Meditazione 5 – la sfiga della televisione e, dietro, quella del denaro
L’ha detto la tv.
Quante volte abbiamo sentito questa frase. Una frase becera, che dona ad un oggetto inanimato, una semplice scatola, accozzaglia di circuiti neppure complessi, autorità sovrana e maestria sul pensiero.
Almeno si dicesse che l’ha detto il tal tizio in tv. No. E’ la televisione a parlare, rendendosi così ricettacolo delle convinzioni di chiunque venga presentato in quel riquadro più o meno grande, e acquisendo autonomia e globalità intellettiva ed espressiva.
La televisione ormai è un membro della famiglia, più importante di chiunque altro. Il vero “pater familias”.
Nelle strisce di Bonvi, gli improbabili soldatini delle Sturmtruppen la definivano l’arma finale del dottor Goebbels, e la usavano per minacciare i prigionieri sfortunati con la promessa della replica di Rischiatutto. Oggi potrebbero fare la stessa cosa con La Talpa, e sarebbe perfetto.
Lo scanalamento selvaggio, lo zapping folle sembra rappresentare mediamente il massimo momento di relax della giornata.
Non so per quale strana alchimia, ma la televisione e soprattutto i programmi “informativi”, hanno tolto a tutti la voglia di andare a cercarsi le informazioni, quelle vere. Forse i tempi dell’Istituto Luce sono abbastanza lontani per cui si sia perso il concetto di propaganda di regime, non lo so.
Fatto sta che l’italiano medio tende a bersi qualsiasi stronzata esca dallo scatolotto maledetto come pura verità colata.
Ma fosse solo questo il problema non sarebbe grave. Ciò che rende la cosa letale è l’assoluto asservimento del 98% dei programmi al dio denaro, alle logiche commerciali, per cui l’informazione data viene pilotata in modo costantemente servo ora di questa, ora di quella legge di vendita.
E in mezzo a tutto questo risulta ovvio che tutto ciò che potrebbe portare ad un’autonomia di pensiero, o ancora di più ad una presa di coscienza di qualcosa di più profondo che risiede nell’essere umano, viene visto come il diavolo in persona.
Ed ecco i programmi più idioti che continuano ad imperversare, nonostante siano evidentemente tali. Gli opinionisti, e gli esperti ora di questo ora di quello che vengono intervistati in improbabili letture di gobbi malfatti, e che si pronunciano in imperdibili cazzate.
La superficialità regna sovrana. Vietato pensare. Ve lo dice la tv come pensare. I libri non servono. Il sapere ve lo diamo noi. E guai a chi si azzarda a pensare qualcosa in modo autonomo. Dopo tre puntate di “Amici” se va bene uno non si ricorda neanche più come si chiama.
Perchè come diceva una volta il fu comico Beppe Grillo (riposi in pace), “…è quando pensi che diventi pericoloso”.
Ma il pensiero è nemico del denaro, se no cosa ci starebbe a fare la pubblicità? Tutto oggi risponde a logiche di vendita. La medicina, la ricerca scientifica, lo spettacolo.
Noi viviamo dalla nascita in mezzo alla menzogna. Respiriamo religione e mangiamo pubblicità. Quando ci ammaliamo non ci guariscono, ci curano. La scoperta scientifica diventa nota solo quando produce reddito.
Da quanto tempo non riceviamo notizia di una scoperta rivoluzionaria in un qualsiasi campo del sapere? Decine di anni. Al massimo si parla di miglioramenti, di rifiniture. La curva del progresso si sta avvicinando asintoticamente alla retta orizzontale.
Sono passati tanti, troppi anni dal motore a scoppio, dalla corrente alternata, dall’energia atomica, dalla valvola termoionica, dalle onde radio.
Rendiamoci conto che non è saltato fuori più nulla da quelle testone che ragionano tanto da non aver bisogno del riscaldamento.
Abbiamo migliorato, si.
I motori a scoppio rendono molto di più e sono molto più potenti, ma si tratta sempre di combustione interna.
L’energia atomica è un po’ più sicura, ma è sempre un terno al lotto.
La corrente alternata si disperde un po’ meno lungo i cavi, ma le batterie sono sempre quelle, a corrente continua.
I transistors hanno dimensioni quasi atomiche, ma sono sempre valvole termoioniche in miniatura.
Le onde radio non hanno più segreti, ma con i sottomarini usiamo ancora l’alfabeto morse.
I computer sono potentissimi, ma usano ancora la logica di Boole.
Non abbiamo più avuto un vero progresso da decine d’anni a questa parte. Perchè il pensiero è morto. Le coscienze sono sopite, e quello che conta alla fine è il fottuto iPhone.
Figuriamoci se a qualcuno gli può venire il sospetto di vivere un’illusione.