Spagna, via i simboli religiosi dalle scuole. Era ora che qualcuno cominciasse!
Non via il crocifisso perchè da fastidio ai musulmani, o via il chador perchè da fastidio agli occidentali.
Ma via i simboli religiosi dalle aule, perchè la scuola è e deve essere laica!
Per una volta uno che ragiona. E’ il giudice Alejandro Valentin, che a Madrid ha emesso l’ordinanza descritta in questo articolo del Giornale.
Sostanzialmente la costituzione spagnola dice che la scuola è un’istituzione laica. Ma siccome in Spagna c’è stato il franchismo, che come tutte le dittature tirava in ballo la religione come fondamento delle proprie porcate, il retaggio era rimasto senza che nessuno avesse il coraggio di rimettere le cose a posto. Poi arriva il giudice giusto, e il crocifisso viene tolto. Punto.
Io personalmente ritengo parimenti una cazzata mettere in un’aula di scuola un crocifisso, o il ritratto di Moana in crisi mistica. Ma sta di fatto che quello del giudice Valentin rappresenta un importante atto, che finalmente inizia a ridare all’istituzione scolastica quella dignità laica che le compete.
Unico neo della faccenda: succede in Spagna, e non da noi.
Tag Technorati: Crocifisso, Madrid
Appunto…e da noi quando?
Tu che sei senz’altro più ferrata in materia 😉 cosa dice la nostra legislazione in merito alla laicità o meno dell’istituto scolastico?
lascia stare siamo nel medioevo…la giurisprudenza, cioè i giudici, però, è molto oscillante…non vi è orientamento maggioritario…e ciò fa ben sperare…la legilazione purtroppo è altra cosa, così come la dottrina, non per niente esistono il diritto ecclesiastico ed il diritto canonico…Mi sono spesso chiesta ma non este un diritto laico? No Frà, a livello di dottrina siamo sprovvisti.…e la legislazione segue spesso la dottrina…però mi fido della giurisprdenza…ossia dei Giudici…ma i nuovi giudici… tra i quali ho tantissimi amici, ex compagni di scuola, figli critici dei nostri tempi, che mandano avnti la baracca con etica, ma senza bigottismo…A proposito devo mandarti una sentenza che ti farà riflettere e ci farà riflettere sul giusto modo di interpretare la giustizia che non è pietismo, non è paternalismo, ma…appunto…giustizia. L’ha redatta un mio amico davvero ingamba.BaCi
Ti aspetto…
la Spagna è un paese cattolico!!! perfetto fatemi capire, voi siete in accordo sull abolizione dei simboli religiosi, questo perche , ci sono persone che appartengono ad altre religioni, bene , SVEGLIATEVI, la tolleranza va bene, l integrazione va bene, siamo tutti fratelli va bene , niente di piu bello, ma il rispetto è a prescindere. io nn mi sognerei mai e poi mai di andare in un paese di religione diversa dalla mia , Cattolica, e crearmi il problema che quei simboli religiosi nn ci appartengono, io rispetto gli altri e chiedo rispetto!! niente di piu, ognuno a casa propria ha le proprie leggi, e questo nn vuol dire essere ospitali, io ti rispetto tu mi rispetti. Svegliatevi ! ! ! ! Vorrei chiedere a chi ha scritto questo articolo di andare in Afganistan e scrivere un articolo del genere , nn è possibile l ipocrisia è ormai arrivata al limite. il crocifisso in aula ci deve essere punto, se vivi dove tutti sono cattolici, e per ntutti intendo la maggioranza, il problema , nn te lo devi creare. stupido ateo del cazzo
Dammi retta… cambia dieta! Hai il fegato appesantito. 🙂
ACCETTA LE CRITICHE , HAI UN BLOG, TACI è MOLTO PIU SIGNORILE, NE SONO CONVINTO, POI NN SO PERCHE MA SONO SICURO CHE SEI DI SINISTRA, E NN SOLO POTREI CONTINUARE, LASCIA PERDERE E DAMMI TE RETTA CAMBIA SPACCIATORE!!!
Joseph… vaffanculo!
Ascolta Joseph, io starei ben attentoa al tuo posto a seguire il tuo istinto, infallibile come la tua intelligenza…Franz è di destra.….
IO SONO DI SINISTRA E TI GIURO CHE BELLEZZE INTELLTUALI COME TE NON CE NE VOGLIAMO SU QUSTO BLOG, non perchè non ti rispetti, ma perchè le opinioni si esprimono con cviltà, la stessa cui tu strumentalmente e pidocchiosamente ti appelli…
anna se tu avessi letto ti saresti accorta che io nn ho offeso nessuno, in primis , poi sempre se avessi fatto caso , io sono stato denigrato perche ho espresso un mio giudizio su un articolo e su un commento, punto , e chi gestisce un blog, sai cosa deve fare? deve raccogliere i commenti è un muro, ma purtroppo te nn ci sei arrivata, metto in discussione la tua testolina semplicemente perche te , mi hai offesso criticandomi. ma te lo puoi fare !!!! nn lui
Posso eccome… leggiti le regole per l’uso. Poi cortesemente vai a trollare altrove…
Ascolta Joseph, io starei ben attenta al tuo posto a seguire il tuo istinto, infallibile come la tua intelligenza…Franz è di destra.….
IO SONO DI SINISTRA E TI GIURO CHE BELLEZZE INTELLTUALI COME TE NON CE NE VOGLIAMO SU QUSTO BLOG, non perchè non ti rispetti, ma perchè le opinioni si esprimono con cviltà, la stessa cui tu strumentalmente e pidocchiosamente ti appelli…
Quale sarebbe l’offesa, no fammi capire? Sai capire fa aprte della mia professione…solo perchè ti ha deto di cambiare dieta? Ascolta ho seguito un caso in cui uno ha detto coglione ad un altro: è stato assolto perchè nel 2008 la parola non ha più valenza offensiva…
Ergo:o io sono un penalistacoi controcazzi…o tu sei un pò permaloso!
Frà, ma che ci fai tu alle donne 😉
Ammiro lo stile di Joseph, specialmente il suo modo di esprimersi pacato, la sua attenta lettura del testo criticato ed il suo stile letterario che si evince provenire da alta scuola di specializzazione. La frase “stupido ateo del cazzo” mi ha poi colpito per la sua poetica cacofonia e per la sua intrinseca pregnanza di diplomazia e critica costruttiva. Il pezzo di Joseph verrà sicuramente studiato negli anni avvenire nelle università come esempio di una frase di saggezza sentita qualche giorno fa: alcuni pensieri sono come le scoreggie, sarebbe meglio non venissero rilasciate nell’ambiente circostante senza prima ponderare attentamente.
Highlander… chapeau!
HI, sei mitico…ora possiamo andare a nanni, Frà, serenamente…direi…;)
Volevo dire la mia sull’argomento. Il dibattito su crocifisso sì o crocifisso no nelle scuole secondo la mia modesta opinione poteva essere un po’ più serio di quanto non lo sia stato sin qui. Non commenterò nemmeno il farneticare assurdo di Joseph, che ha più dell’isteria che del ragionamento. Però… Perché toglierlo dalle classi? Allora, innanzitutto, ritengo che sia oggettivo che la religione ed il sentire religioso siano alla base della cultura. Chi non fosse della mia opinione provi ad immaginare di togliere i quadri, le sculture, l’architettura e la letteratura ispirata alla religione e vedrebbe come sarebbero vuoti i musei, le libbrerie, quanto sarebbero grigie le città. Ma non solo qui in occidente. Credo che il sentire religioso, proprio perché vuole essere una tensione verso qualcosa di più grande, sia fonte suprema di crescita culturale. Bene. Siamo però nell’occidente, che tanti criticano e che nessuno mi toglie dalla testa che, sebbene colmo di difetti, sia uno dei posti più vivibili della terra, ma questo è un altro argomento che mi allontanerebbe dal punto cruciale. Ossia, dicevo, siamo in occidente e nessuno credo possa negare che le radici culturali dell’occidente affondino nell’evoluzione del pensiero cristiano. Spero di poterlo dare per acquisito e passare al punto successivo: la Spagna. Credetemi se vi dico che conosco il Paese più della media delle persone che leggono questo Blog. Non è presunzione. Di altri argomenti non mi permetterei di dire la stessa cosa. Ma sulla Spagna è così. Fatta questa doverosa premessa, la Spagna ha nel suo dna il cattolicesimo, ce l’ha da secoli, da quando Isabella Cattolica ha liberato il Paese da secoli di islam, da quando Cervantes riscriveva la letteratura iberica donandole nuova linfa, da quando si è operata una conquista del mondo che faceva sì che entro i confini dell’impero spagnolo non tramontasse mai il sole. Perciò il cattolicesimo ha scritto la storia del Paese e della cultura del Paese, nel bene e nel male. E mi domando: la scuola non è il tempio della cultura? Sarebbe sbagliato intestare una scuola a Miguel de Cervantes o Cristobal Colòn? Stonerebbe il busto di Salvador Dalì in un liceo? Sarebbe forse da criticare avere un aula dedicata a Federico Garcìa Lorca? E perché non censurare la Maja desnuda? No, non credo sia giusto farlo. Così come non credo che la legge debba chiedere di togliere un simbolo che ha di fatto ispirato la cultura di un Paese nel luogo di culto della cultura stessa. Qui in Italia commentiamo un giudice che ha voluto darsi lustro con un gesto tanto di moda quanto vacuo nella sua mancata riflessione culturale.
Concordo su parte della tua analisi, ma discordo sul resto.
Vera è la parte innegabile storicamente avuta dal cattolicesimo in spagna. Ma proprio qui ritengo sia il nocciolo.
Tralascio di citare le avventure di Torquemada & C. Quello che però mi preme segnalare è la laicità che deve essere totale all’interno di un istituto scolastico. Il giovane dovrebbe essere messo a conoscenza degli elementi di tutte le maggiori religioni, in modo da averne un’idea critica, e non fideistica, e poi accordo con te sull’eventuale rilievo da dare al maggior ruolo cattolico nella storia del paese.
Come ho scritto nel post, la rimozione del crocifisso avviene non perchè offensiva o urtante la sensibilità di qualcuno, ma semplicemente in quanto rappresentativa di una indebita ingerenza prioritaria di una religione (poco importa se cattolicesimo, ebraismo, islamanesimo o zoroastrismo o altro) nel tessuto sociale di un istituto che ribadisco deve essere assolutamente laico.
Ritengo che se i giovani venissero educati alla ricerca della verità, al di là di quelle avocate dalle varie religioni, le classi politiche future da essi composte potrebbero dar luogo a ben altri governi.
Caro Umberto, dico la mia in risposta alla tua, precisando che trattasi solo della mia opinione peraltro sempreaperta e mutevole ai cambiamenti se meritevoli d’essere accolti (ma le tua ragioni non m’hanno convinta per cui resto del mio pensiero…poco male però…perchè la diversità è fondamentale ;))
Il paragone che conduci con le opere d’arte ed ingenere con quelle letterarie secndo me non è conducente e non agevola il dicorso in questione.Un crocifiss in un’aula rappresenta molto di più di un’opera religiosa al Louvre che per quanto pregevole e sempre obiettivamente ammirabile, puoi anche sceglere di non anadare a vedere.
Il problema qui è la libertà di scelta!
Un crocifisso seppur oggettivamente matriale, appeso in un’ala può recare turbamento ad uno studente più di un libro religioso, della Bibbia che puoi scegliere di non leggere.
Il crocifisso appeso è un’imposozopne, un continuo rimando a qualcosa di molto intim e delicato che può non essee condiviso e che purtuttavia è necessario subire per poter frequentare scuola e non essere ulteriormente discriminati.
Il quadro religioso, il luogo scaro, la chiesa, il libro cattolico, piuttosto che musulmano, puoi scelgiere di non vederlo o leggero. Basta non entrarci, non richirederlo in biblioteca, basta non guardarlo, punto.
Qui il poblema è la libertà di scegliere che nei casi appena citati puoi ben esercitare, mentre il quello del crocifisso no, ameno che non si decida per abbandonare la scola (il danno e la beffa).
Scelgo di andar al Lovre se voglio, sclgo il leggere la Bibbia perchè è i fondamento della mia fde, scelgo di non leggerla perchè alla fin fine credo che seppur pregevole, racconti solo delle belle e titaniche favole.
Scelgo di andare a scuola, mi trovo davanti il crocifisso, mi disturba; e per non farmi disturbare cosa dovrei fare ? Abbandonare l’aula, ovvio! Però così si rischia, da parte dei ragazzi obiettori (diciamo così) di restar fuori dal contesto sociale cardine (dopo la famiglia) ove si sviluppa e cresce la personalità, la creatività, la cultura…insomma l’individuo.
La Spagna più dell’Italia? non credo proprio (mio marito c’ha vissuto per anni): patria Titanica, vibrante, indubbiamente, come l’Italia che ospita anche la santa sede…nulla da dire…
Però..c’è un però…
Alle tue citazioni e ai tuoi richiami sul valore assolutamente positivo del cattolicesimo oppongo, come spesso ho scritto (ver Frà?), tutti i testi di K. Deshner come ‘La croce della Chiesa’ e ‘Il gallo cantò ancora’.
La morale della mia favola?
non esiste il binaco o il nero, esistono entrambi purchè rispettosamente. Il crocifisso purchè anche la statuina di buddha.
Questa è l’evoluzione dello Spirito e per favore non confondiamola con ‘l’evoluzione ’ del cattolicesimo. Baci Anna
Vedi risposta a Umberto Veronesi. Ciao 🙂
Innanzitutto devo riconoscere il livello alto di questo blog e di questa discussione. Non nego che trovo le posizioni di Anna e di Franz molto ben ragionate e strutturate. Fatte queste doverose premesse proverò a spiegare meglio la mia posizione. Non sono cattolico. Non che questo faccia alcuna differenza. Ho sicuramente grande rispetto per tutte le religioni e le ideologie e le filosofie che abbiano rispetto per la dignità dell’essere vivente e che cerchino la verità, indipendentemente dal fatto che seguano una strada che io reputi “corretta” o meno. Ho grande rispetto per l’opinione altrui e considero vitale l’espressione della stessa, purchè sia proporzionata con l’assunzione delle proprie responsabilità. Sarebbe splendido se l’ora di religione si trasformasse in ora di teologia, storia delle religioni e delle filosofie (per venire incontro all’Annesco pensiero). Ma io ho parlato d’altro. Io ho detto solo che la religiosità e la religione sono elementi cruciali della cultura di un Popolo. Ed ho aggiunto che per la Spagna non si parla di “religione”, bensì di Cattolicesimo. E per tanto, così come in un luogo di cultura ci vedrei bene la statua di Cervantes (che questo possa turbare o meno le giovani menti), ci vedo bene l’elemento simbolico attorno al quale si è sviluppata la cultura di quel Paese. Perché non Buddha? Ma perché fino a poco fa non sapevano nemmeno chi fosse, in Spagna, perciò è un elemento solo religioso e non culturale. Spero di essermi spiegato meglio. Quanto al fatto che giovani con un credo differente si turbino davanti ad un elemento culturale radicato, se dovessi accettare questo scrupolo o eccesso di zelo, a breve dovrei pensare che si debba eliminare Dante dai programmi ministeriali e la sua faccia da tutto ciò che è scuola: metteva Maometto all’inferno! E che dire de la Gerusalemme liberata? Non al rogo, perché siamo tolleranti, ma per carità, via dalla scuola! E che ci resta? Se togliamo ciò che può offendere dalla sfera culturale dovremo solo parlare di un presente censurato, fatto di vacuo perbenismo e, attraverso un linguaggio politicamente corretto, spiegare che abbiamo le radici troppo sporche per poter insegnare la nostra cultura e la nostra storia. In quanto al commento di Franz su Torquemada, lo trovo scorretto, perché richiederebbe una lunghezza di risposta che in un commento ad un post è fuori luogo. Dirò solo che di Torquemada si sa solo ciò che la storia ci ha riportato, quanto meno io non ero presente affianco a lui, in quel periodo. E, come l’amico Franz ci insegna quotidianamente, la storia, i giornali, i documenti, tante volte ci dipingono una realtà che non assomiglia nemmeno alla Realtà dei fatti. Questo senza considerare la contestualizzazione dei fatti stessi. Vogliamo parlare di Torquemada? Non qui, non ora, ma quando lo faremo accertiamoci prima di conoscere bene la cultura del tempo e del luogo, la sensibilità, i valori ed un sacco di elementi utili a contestualizzare un fatto storico che, estrapolato dal contesto, facilmente può risultare grottesco. Grazie ancora e complimenti.
Grazie per i riconoscimenti. Ora veniamo al sodo…
Tu dici:
“Ho sicuramente grande rispetto per tutte le religioni e le ideologie e le filosofie che abbiano rispetto per la dignità dell’essere vivente e che cerchino la verità”
Ti faccio notare che in genere le religioni, in particolar modo quelle monoteistiche principali, Cattolicesimo e Islam, non cercano la verità, ma tentano più che altro di imporre la propria dogmatica verità. Ben diverse ovviamente sono le filosofie, che invece come dici tu “cercano” qualcosa attraverso strumenti cognitivi o sensibili.
Concordo ovviamente con te, ed era proprio il senso di quanto contenuto nel commento precedente, su quanto sarebbe bello un corso di religioni e filosofie comparate, al posto della religione “ufficiale”, allo studio della quale già si dedicano normalmente gli organi religiosi dedicati. Sul fatto che mettere un buddha o altro simbolo potrebbe non avere significato… qui secondo me sbagli. In una classe di bimbi abituati a “leggere” le diverse dottrine, non rappresenterebbe nulla di strano, anzi.
Dante lo toglierei invece dai programmi ministeriali, quantomeno per come viene studiato oggi, soprattutto considerato il fatto che tutto quanto giace “nascosto” nei suoi versi rimane appunto tale e non viene neppure preso in considerazione.
Per quanto riguarda Torquemada e la sua collocazione all’interno del periodo storico, e la figura “sociale” dell’inquisizione spagnola, ti aspetto qui, sulla riva del fiume. A presto!
Sono assolutamente d’accordo con te Frà su quanto di inespresso c’è in Dante. ti invio un link ad una pubblicazione (di mia madre) che già solo per il titolo ti fa capire tutto!;)
http://www.luigiboschi.it/?q=node/8479/pdf
Appunto… molto interessante!
Bene, tanta materia. Avere due alleati “contro” è un vantaggio non da poco, vedrò di sfruttarlo. Parentesi: interessante il saggio su Dante, ma temo di non avere le competenze per dibatterne, per cui mi asterrò. Partiamo dall’assunto che le religioni non ricerchino la verità. L’idea che le religioni monoteiste non portino alla realtà è secondo me eccessivamente supponente. Io non ho trovato la Verità. Conseguentemente non posso dire dove si trovi. Ancora conseguentemente non posso valutare quali strade siano non conducenti alla Verità, dando per assodato che vi siano differenti strade per giuncerci. Che la strada sia suggerita, imposta, indicata o altro, questo rientra nelle modalità di cammino, ma non nella direzione. La religione si differenzia da un’ideologia solo per un credente. L’ideologia è l’aspetto più pragmatico di un pensiero filosofico. In sintesi, a parer mio, una religione, per chi non crede, è una branca della filosofia. Ma sono solo speculazioni. Il punto è che io non parlo di religione. Perché se mi date per vero l’assunto che la religione è alla base della cultura e che in particolare il cattolicesimo è alla base della cultura spagnola (e ci vuole davvero della fantasia a negare queste premesse), sarete d’accordo anche voi che il simbolo della religione cattolica sia, per gli spagnoli, il simbolo di una radice fondamentale della cultura spagnola. E per tanto credo debba essere presente nella teorica culla della cultura del Paese. Il buddha non è simbolo della cultura spagnola e, per tanto, è solo un simbolo religioso. Conseguentemente, un simbolo religioso non dovrebbe essere presente in una scuola che deve preservare la sua laicità. Ecco che togliendo il crocifisso, si carica di valore religioso un simbolo che è, in un’ottica storico-sociologica, prima di tutto un simbolo culturale. Così come se ci fosse una statua di Giove in una scuola italiana la vedrei bene, senza per questo dovergli attribuire una valenza di “imposizione” ideologica della religione politeista dell’antica Roma. Quanto alle turbe nelle giovani menti mi vien da ridere. Durante il fascismo in italia i bambini crescievano indottrinati dall’ideologia fascista. Quando questi bambini son cresciuti hanno fatto cadere il fascismo ed hanno riempito le fabbriche nel dopoguerra di falci e martelli, per cui forse non funziona molto come sistema. Grazie ancora per il piacevole dibattito.
Tutto il ragionamento non fa una piega, anzi non una minuscola grinza. Ma alla fine ciò che tu stesso dimostri è che una religione (in questo caso quella cattolica) è alla base di una cultura (in questo caso quella spagnola). E’ proprio questo che secondo me è il tasto dolente. La religione in senso lato ritengo rappresenti un elemento mesoterico nel percorso di sviluppo una cultura, che se al momento giusto è necesssario per la crescita spirituale di una comunità, dopo un giusto periodo diventa in realtà un freno per quello sviluppo, perchè lega (o ri-lega) il progresso interiore, culturale, scientifico, alla morale, ma non a quella morale “etica”, aperta al cambiamento, alla ricerca e al nuovo indispensabili per una sana crescita interiore ed esteriore degli individui. In più, soprattutto parlando di cattolicesimo, la religione una volta esaurita la spinta interiore iniziale, normalmente dovuta al personaggio che la genera (spesso in modo del tutto involontario), finisce per essere amministrata da uomini il cui unico scopo è quello di mantenere uno status quo di potere che nulla più ha a che vedere con lo spirito, ma in genere finisce per invadere quello politico, frenando ancora dipiù lo sviluppo della o delle nazioni in cui è “ufficiale”. Parliamoci chiaro: se il papa se ne fosse stato ad Avignone, in Italia molto probabilmente saremmo molto più progrediti dal punto di vista legislativo, umano e sociale. Il passo di togliere il crocifisso dalle aule di scuola è importantissimo, perchè de facto sancisce la fine del riconoscimento della religione come percorso formativo delle nuove generazioni. Un po’ come a dire “adesso il biberon lo lasciamo stare”, per usare un’analogia. La cultura di una nazione DEVE passare per questo punto, quello in cui riconosce di non avere più bisogno di un biberon religioso per crescere e maturare. Ed è altrettanto giusto che nessun altro simbolo sotituisca il crocefisso, altrimenti succede esattamente come citi tu, con la falce e il martello a sostituire il fascio littorio.