Sono stato incuriosito qualche giorno fa da una mail di una lettrice, che mi segnalava la questione della privatizzazione dell’acqua.
Confesso non ne sapevo nulla, ma il contenuto era estremamente interessante, così ho iniziato a cercare informazioni qui e là. Manco a farlo apposta, oggi sul Corriere Magazine, spunta un inchiesta in merito.
La potete trovare anche online qui.
La cosa è estremamente interessante, perchè ovunque la risorsa idrica sia stata privatizzata, è accaduto che i prezzi sono immediatamente saliti. In alcuni casi in cui la cosa minacciava di assumere proporzioni molto gravi, il governo locale si è ripreso la risorsa, come in Francia, grazie ad Anne Le Strat, che farà risparmiare a Parigi quasi 30 milioni di Euro l’anno dal 2010.
In Inghilterra un apposito organismo controlla sia il servizio che i prezzi, calmierati ad un tetto imposto per legge. In aprile la Water Thames, che rifornisce la città di Londra si è beccata una multa di 10 milioni di sterline per aver fornito un livello di servizio troppo basso.
E in Italia?
Noi lo si prende nel culo, tanto per toscanizzare la faccenda…
A Frosinone l’Acea che gestisce il 100% dell’acqua potabile ha imposto un rincaro del 60% sulle prime bollette.
Ad Agrigento, l’esercito è costretto a sorvegliare gli acquedotti, si paga il prezzo più alto d’Italia, 445 euro l’anno
Ad Aprilia, metà degli utenti si è trovata a dover pagare un aumento del 100% ancora ad Acea, allora si sono rivolti nuovamente al comune e per tutta risposta Acea ha mandato squadre di vigilantes per togliere pressione alle condutture dei fuoriusciti.
Io mi chiedo come sia possibile pensare di privatizzare un bene indispensabile per la sopravvivenza, un bene primario, senza che il governo preveda di esercitare una seria e severa forma di controllo.
E’ ovvio che chi controlla l’acqua alla fine fa quel cavolo che vuole. Ma non deve essergli lasciata questa possibilità. Perchè in tutta Europa questo è stato fatto ma da noi no?
Tag Technorati: Acqua, Privatizzazione, Oro Blu, Anne Le Strat, Acea
La guerra dell’acqua. Rendere privato un bene primario senza controlli è follia pura. Però in Italia hanno fatto anche questo.
Sono stato incuriosito qualche giorno fa da una mail di una lettrice, che mi segnalava la questione della privatizzazione dell’acqua.
Confesso non ne sapevo nulla, ma il contenuto era estremamente interessante, così ho iniziato a cercare informazioni qui e là. Manco a farlo apposta, oggi sul Corriere Magazine, spunta un inchiesta in merito.
La potete trovare anche online qui.
La cosa è estremamente interessante, perchè ovunque la risorsa idrica sia stata privatizzata, è accaduto che i prezzi sono immediatamente saliti. In alcuni casi in cui la cosa minacciava di assumere proporzioni molto gravi, il governo locale si è ripreso la risorsa, come in Francia, grazie ad Anne Le Strat, che farà risparmiare a Parigi quasi 30 milioni di Euro l’anno dal 2010.
In Inghilterra un apposito organismo controlla sia il servizio che i prezzi, calmierati ad un tetto imposto per legge. In aprile la Water Thames, che rifornisce la città di Londra si è beccata una multa di 10 milioni di sterline per aver fornito un livello di servizio troppo basso.
E in Italia?
Noi lo si prende nel culo, tanto per toscanizzare la faccenda…
A Frosinone l’Acea che gestisce il 100% dell’acqua potabile ha imposto un rincaro del 60% sulle prime bollette.
Ad Agrigento, l’esercito è costretto a sorvegliare gli acquedotti, si paga il prezzo più alto d’Italia, 445 euro l’anno
Ad Aprilia, metà degli utenti si è trovata a dover pagare un aumento del 100% ancora ad Acea, allora si sono rivolti nuovamente al comune e per tutta risposta Acea ha mandato squadre di vigilantes per togliere pressione alle condutture dei fuoriusciti.
Io mi chiedo come sia possibile pensare di privatizzare un bene indispensabile per la sopravvivenza, un bene primario, senza che il governo preveda di esercitare una seria e severa forma di controllo.
E’ ovvio che chi controlla l’acqua alla fine fa quel cavolo che vuole. Ma non deve essergli lasciata questa possibilità. Perchè in tutta Europa questo è stato fatto ma da noi no?
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