Crisi petrolio. Stranamente spuntano i miracoli.

Sul Cor­se­ra odier­no la noti­zia secon­do cui il MIT ha sco­per­to let­te­ral­men­te… l’ac­qua calda!

Par­ten­do dal­l’os­ser­va­zio­ne dei pro­ces­si di foto­sin­te­si clo­ro­fil­lia­na, è sta­to rea­liz­za­to un cata­liz­za­to­re che per­met­te di scin­de­re idro­ge­no e ossi­ge­no pre­sen­ti nel­l’ac­qua, sfrut­tan­do l’e­ne­gia pro­dot­ta da un bana­le impian­to fotovoltaico.
I due gas pos­so­no esse­re imma­gaz­zi­na­ti e uti­liz­za­ti per ali­men­ta­re cel­le a combustibile.

La novi­tà sta nel fat­to che per la pri­ma vol­ta esi­ste un siste­ma che non pre­ve­de l’u­ti­liz­zo diret­to del­la luce sola­re per pro­dur­re ener­gia, pro­ces­so che allo sta­to attua­le del­la nostra tec­no­lo­gia è estre­ma­men­te disper­si­vo e dispen­dio­so, oltre a dipen­de­re dal­l’e­si­sten­za del fat­to­re pri­ma­rio: la luce del sole.

Con que­sto cata­liz­za­to­re in pra­ti­ca l’e­ner­gia pro­ve­nien­te dal­l’im­pian­to non vie­ne impie­ga­ta diret­ta­men­te, ma per pro­dur­ne a sua vol­ta altra, que­sta vol­ta però con un ren­di­men­to mol­to maggiore.

Che stra­no! Ma non è che la cosa ce l’a­ve­va­no in tasca da un po’ ma non gli con­ve­ni­va anco­ra tirar­la fuori?

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