Ricerca della verità e meditazione 17 – Non riusciamo a stare qui e ora
E’ vero.. provateci. Provate a concentrarvi su una cosa qualunque… su un orologio da parete ad esempio. Può essere un ottimo inizio. Per me è stata una folgorazione.
E’ semplice: trovate un orologio da parete, di quelli con le lancette dei secondi, e tentate di pensare esclusivamente all’orologio per più di trenta secondi. Nella maggior parte dei casi si scoprirà che è semplicemente… impossibile!
La prima volta che ci ho provato, dopo un giro di lancetta dei secondi ero tutto trionfante, perchè avevo pensato solo a quello. Alla lancetta dei secondi.
Salvo poi scoprire che i giri erano stati quattro, e che non avevo minimamente idea di cosa mi fosse passato per il cervello nei tre minuti mancanti.
Capito? Non solo non ero riuscito a mantenere l’attenzione per trenta secondi, ma addirittura la mia testa se n’era talmente partita che non mi ero nemmeno accorto che se ne fosse andata. Non parliamo poi di sapere quale fosse stato l’oggetto dei miei pensieri nel tempo mancante. Non l’ho mai scoperto!
Quello che ho scoperto nel momento in cui ho tentato questo semplice esperimento però, è stato determinante. E’ stato il momento in cui mi sono accorto, per così dire, che veramente la nostra vita passa in un lampo.
Lo fa perchè in confronto ai momenti in cui ci perdiamo, in cui la nostra mente e i nostri pensieri vagano rimbalzando sulle sponde del biliardo cosmico, il tempo in cui siamo veramente qui, coscienti anche solo parzialmente di ciò che ci accade, è davvero esiguo.
A metterli tutti insieme, in una vita intera, forse si arriva a due mesi. Due mesi su un periodo magari di ottant’anni. La gente quando dico questo normalmente non mi crede. E la capisco. E’ la memoria della memoria che ti frega. Quella che produce quella maledetta sensazione di “ricordare” qualcosa. Una sensazione appunto. Che svanisce immediatamente nel momento in cui il solito figlio di puttana ti chiede:
“Allora raccontami cosa ti è successo venti minuti fa, quando eri in treno tra la stazione di Rogoredo e Lambrate”.
E tu apri la bocca, convinto, inizi la frase… ma poi non hai proprio niente da dire, perchè non ti ricordi un cazzo! Nei casi migliori hai il ricordo di quello che facevi prima di quei venti minuti, e di quello che hai fatto nel momento in cui sei sceso dal treno.
Dell’intermezzo hai la “sensazione” del tempo che è passato, e se proprio sei bravo a raccontarti delle balle, arrivi a ricostruire quell’intervallo di tempo per interpolazione, per deduzione. Ma se vai a vedere veramente… niente, solo brevi flash di qualche secondo in totale.
E questo allla fine, è il vero unico grande problema.
“Un essere umano e’ parte del tutto chiamato universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione;e’ una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino a includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza” (Albert Einstein)
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Ah, vero! Dato che è da un po’ che mi sono accorto che la mia testa saltella da un pensiero all’altro seguendo quello che più gli aggrada, un bel giorno mi sono imposto di pensare solo a quello che stavo facendo. Mi sono concentrato come un falco sul topolino un microsecondo prima della picchiata, e mi sono detto: “adesso tu obblighi la testa a pensare solo a questa cosa…nient’altro… ti cascasse il .… stai concentrato!”.
Fiero di me stesso, con il viso compassato e serissimo, ho fatto un passo in avanti e mi sono messo a fare quello che mi ero imposto, con la testa presente nel momento… circa 0,8 secondi dopo mi è passato un flash davanti… c’ero io che facevo il figo con due ballerine che avevo visto ad uno spettacolo di danza del ventre… potevo deluderle? no! dopo lo spettacolo le invitavo a cena e loro non sono riuscite a resistere a tale fascino… questo è durato circa 190 secondi. Subito dopo aver sedotto le suddette ballerine mi sono visto per 60 secondi ribattere dei punti fondamentali della politica italiana, poi per 2 minuti mi sono ricordato di un film recente che mi è piaciuto… insomma, mi sono ripreso qualche minuto dopo… ho fatto un passo indietro… e mi sono messo a ridere!
Certe volte è l’unica soluzione… ridere, intendo!