I giornali stranieri: i nostri al confronto fanno solo ridere
Quant’è che non vi capita di dare un’occhiata all’edizione online di un quotidiano estero? Secondo me parecchio.
Eppure in questi tempi di informazione distorta, concertata, demagogica, una visita ogni tanto non farebbe male: certo, c’è il problema della lingua straniera, ma considerato che si tratta di parola scritta, non dovrebbe essere così difficile.
Prendiamo ad esempio il Washington Post. L’edizione di oggi è mastodontica, piena di notizie su tutto il mondo, approfondimenti su molti argomenti, moltissimi. Solo sulla pagina della tecnologia ci sono più articoli che su tutto il Corriere della Sera. E non sciocchezze. Forse in alcuni casi faziose, ma di certo non sciocchezze.
Sui nostri giornali qual’è la notizia “clou”? L’alleanza di Berlusconi e Sarkozy per riempirci casa con cinque belle nuove centrali nucleari. E va bene che c’è quella, tra l’altro portata avanti con evidente appoggio; non uno degli articoli che si ponga il problema di dove cazzo metteremo le scorie di queste nuove centrali. Tutti lì ad elogiare l’alleanza italiana con una Francia che ha appena fatto scappare un terrorista in Brasile, con tanto di benedizione dei servizi segreti (parlo di Battisti, ovviamente).
E il resto? Rutelli e la biodiversità, un bimbo azzannato dal suo cane, il processo di Stasi che viene rinviato, e altri argomenti di questa levatura.
Sul Washignton Post: Obama che decide che l’elicottero presidenziale costa troppo e manda a quel paese l’Agusta, un’analisi critica (molto critica!) del discorso pronunciato ieri da Obama al congresso e deller relative reazioni, l’azione di un gruppo di genitori per trovare migliori cure contro l’anoressia, uno studio su come siano cambiate le modalità espressive grazie all’aumento dei blog… proseguo?
Si, dai, cambiamo testata: prendiamo il New York Times: le pressioni lobbistiche esercitate sul governo dall’industria automobilistica, il rischio d’investimento d’impresa nei paesi dell’est europa, il fallimento di un satellite nell’entrare in orbita, il cessate il fuoco accettato dai talebani in Afghanistan, un rapporto lungamente atteso che dimostra come in Inghilterra negli anni ’70 e ’80 migliaia di emofiliaci abbiano contratto l’HIV grazie all’uso criminale di sangue infetto. Proseguo?
Passiamo all’inghilterra, con il Guardian: una denuncia su come la mentalità della polizia sia ancora immersa nel concetto di Apartheid, un’inchiesta sui rischi dovuti al disordine alimentare, una disquisizione (laica) sull’eutanasia, tre articoli sul sangue contaminato dall’HIV e sulle reazioni del governo, con pesanti accuse in tal senso, un’approfondimento sugli ultimi virus informatici.
Insomma: ce n’è per tutti i gusti; a voler leggere tutto non basta un giorno. Ma quello che conta è che quei giornali sono… giornali, su cui scrivono giornalisti con un pensiero e che se ne sbattono i coglioni del fatto che il governo sia d’accordo o meno con quello che ritengono.
E da noi?
Tag Technorati: Washington Post, New York Times, Corriere della Sera
Ciao Franz. Posso confermare totalmente. A titolo esemplificativo i quotidiani che conosco:
Spagna:
ABC (http://www.abc.es/)
El Mundo (http://www.elmundo.es/)
El Pais (http://www.elpais.com/global/)
America Latina:
Buenos Aires Herald (http://www.buenosairesherald.com/)
La Nacion (http://www.lanacion.com.ar/)
Clarìn (http://www.clarin.com/)
El Diario (http://www.diario.com.mx/)
Sono tutti quotidiani che letti da un italiano colpiscono per il numero di pagine e la mancanza di foto grandi: ci sono più cose scritte! In media circa 60 pagine di notizie. E difficilmente una notizia occupa più di due pagine.
E dai noi c’è Signorini che è onnipresente in tv e che si spaccia come direttore di un Giornale… e questa la dice lunga.
Per i vari quotidiani si sa che la maggior parte dei giornalisti usa prima la lingua della penna.
per fortuna c’è internet, con i soui blog, i suoi siti interessanti… sempre che nn ci arrivi la censura.
Ciao Franz
Speriamo che non ci arrivi… nel caso ci inventeremo qualcosa! Grazie!
Da tempo, quando ho tempo (!?), vista l’assoluta inutilità della informazione istituzionalizzata, cerco le notizie in rete. Ho scoperto, tra l’altro, come l’italia e gli italiani sono visti dagli “stranieri”. No comment.
Qualcuno dirà che il paese e il suo governo non rispecchiano il singolo cittadino, io invece credo di sì.
Magari non tutti tutti, ma il “cittadino medio” sicuramente. E allora iniziamo (appello al popolo..) a prendere atto che, mediamente, siamo ignoranti, indolenti, disonesti e privi di senso civico. Per cui esistono giornalisti faziosi, ministri disonesti, impiegati pubblici indolenti.
E iniziamo da qui, a cambiare “dal basso” un’Italia che si fa ridere dietro dal mondo intero.
A meno che, ovviamente, non sia proprio questa l’Italia che “l’italiano medio” vuole!
E vista la bovina accondiscendenza, ed il seguito che i luoghi comuni televisivi hanno, QUALCHE DUBBIO mi viene…
Saluti.