Ho trovato oggi questo trafiletto su La Stampa. Descrive un articolo pubblicato dal PNAS sugli studi che alcuni biochimici statunitensi stanno conducendo sulla possibilità di realizzare un vaccino ad azione istantanea, che possa essere adattabile a diverse patologie.
In realtà non si tratta di un vaccino unico, ma di una nuova realizzazione della biochimica molecolare, che non stento a definire incredibile. Se vi interessa l’articolo originale lo trovate qui, però è un po’ duretto da digerire, vi avverto.
Comunque valeva la pena perderci qualche minuto a leggerlo, perchè è davvero interessante. Il principio su cui stano lavorando questi ricercatori è analogo a quello che si utilizza quando si voglia far parlare tra di loro due sistemi codificati in modo incompatibile; si costruisce un terzo sistema, che possa parlare da un lato con uno e dall’altro con il secondo. Questo genere di approccio viene definito “multi socket”.
Lo stesso sistema viene utilizzato nello studio di Popkov & C. Hanno studiato un modo per “interfacciare” la risposta anticorpale esistente con uno specifico bersaglio antigenico, tramite un metodo chimico molto simile a quello utilizzato per integrare sistemi diversi. L’azione su cui si basa il loro metodo, permette di “guidare” anticorpi specifici su bersagli specifici, anche quando questi ultimi non sarebbero abitualmente considerati da quegli anticorpi.
La cosa è molto affascinante per vari motivi: primo non mi sembra vengano utilizzati sistemi di manipolazione genetica, ma “solo” biochimici. Secondo, l’alterazione non riguarda i codici genetici dei sistemi che producono gli anticorpi, ma gli anticorpi stessi. Il vantaggio è l’immediatezza del risultato, che nei test sperimentali ha dato eccezionali speranze a questa ricerca.
Comunque non stiamo parlando di un vaccino universale, ma di un metodo per fare in modo che la reazione anticorpale umana venga “programmata” per colpire selettivamente solo l’agente responsabile di una specifica patologia.
Se normalmente mi girano le palle a leggere articoli di questo genere, questa volta sono rimasto colpito dal carattere particolare dello scritto degli autori, che secondo me sono da considerarsi dei geni allo stato puro.
Ovviamente anche questa notizia non viene praticamente citata da quasi nessuna fonte.
Vaccino universale e integrazione di sistemi. Interessante!
Ho trovato oggi questo trafiletto su La Stampa. Descrive un articolo pubblicato dal PNAS sugli studi che alcuni biochimici statunitensi stanno conducendo sulla possibilità di realizzare un vaccino ad azione istantanea, che possa essere adattabile a diverse patologie.
In realtà non si tratta di un vaccino unico, ma di una nuova realizzazione della biochimica molecolare, che non stento a definire incredibile. Se vi interessa l’articolo originale lo trovate qui, però è un po’ duretto da digerire, vi avverto.
Comunque valeva la pena perderci qualche minuto a leggerlo, perchè è davvero interessante. Il principio su cui stano lavorando questi ricercatori è analogo a quello che si utilizza quando si voglia far parlare tra di loro due sistemi codificati in modo incompatibile; si costruisce un terzo sistema, che possa parlare da un lato con uno e dall’altro con il secondo. Questo genere di approccio viene definito “multi socket”.
Lo stesso sistema viene utilizzato nello studio di Popkov & C. Hanno studiato un modo per “interfacciare” la risposta anticorpale esistente con uno specifico bersaglio antigenico, tramite un metodo chimico molto simile a quello utilizzato per integrare sistemi diversi. L’azione su cui si basa il loro metodo, permette di “guidare” anticorpi specifici su bersagli specifici, anche quando questi ultimi non sarebbero abitualmente considerati da quegli anticorpi.
La cosa è molto affascinante per vari motivi: primo non mi sembra vengano utilizzati sistemi di manipolazione genetica, ma “solo” biochimici. Secondo, l’alterazione non riguarda i codici genetici dei sistemi che producono gli anticorpi, ma gli anticorpi stessi. Il vantaggio è l’immediatezza del risultato, che nei test sperimentali ha dato eccezionali speranze a questa ricerca.
Comunque non stiamo parlando di un vaccino universale, ma di un metodo per fare in modo che la reazione anticorpale umana venga “programmata” per colpire selettivamente solo l’agente responsabile di una specifica patologia.
Se normalmente mi girano le palle a leggere articoli di questo genere, questa volta sono rimasto colpito dal carattere particolare dello scritto degli autori, che secondo me sono da considerarsi dei geni allo stato puro.
Ovviamente anche questa notizia non viene praticamente citata da quasi nessuna fonte.
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