Ricerca della verità: India, urina di vacca e violenza: ma la vita è così!
E’ proprio vero che in un paese come l’India può succedere di tutto;è sull’ANSA un lancio di agenzia: una ditta locale produrrà e lancerà sul mercato una bibita a base di urina di vacca. Sei ml per bottiglia, mescolati ad altre erbe e componenti.
L’azienda si aspetta un certo successo, dato che molti indiani, appartenenti a diverse correnti religiose, usano bere urina di vacca in alcune festività, più volte all’anno.
E’ un paese strano l’India; un paese in cui la vita si estrinseca con una violenza superlativa, e al contempo con la più profonda bellezza, spiritualità e interiorità, come ha ben dipinto il film Millionaire.
Ma in fondo mi sembra molto più “vera” questa vita che non quella apatica e del tutto falsa che si vive in occidente.
La vita è violenza: noi siamo frutto di violenza: quando nasciamo nostra madre grida di dolore, mentre il nostro piccolo corpo si fa largo per venire alla luce. Ad ogni secondo che passa milioni di cellule del nostro corpo muoiono di morte violenta ad opera dell’impietosa apoptosi, e miliardi di bacilli, virus ed altro vengono sterminati dagli anticorpi.
Ad ogni nostro boccone di insalata, o di carne, corrispondono morte e violenza.
Ma noi occidentali continuiamo a rifuggire la violenza, a voler essere pacifisti a tutti i costi, in una ipocrita negazione della passione, del fuoco di cui la violenza e la morte sono solo un aspetto e che permeano ogni aspetto della vita.
Fuggiamo la violenza perchè odiamo la sofferenza, che cerchiamo di schivare ad ogni costo:
con l’assicurazione,
con il controllo dell’informazione,
con la censura su internet,
con lo stipendio fisso,
con il matrimonio finchè morte non vi separi,
con la casa di proprietà anche se il mutuo ci strozza e ci impedisce di andare fuori con gli amici a mangiare una pizza,
con gli antibiotici al primo mal di gola, con le vaccinazioni contro tutto, anche se poi ci spuntano i fiori dalle orecchie,
con il fare i buoni perchè se no andiamo all’inferno, quando invece vorremmo tanto mandare a cagare quella vecchietta del cazzo che quasi ci fa andare fuori strada…
Quanto schiviamo, quanto evitiamo, quanto abbiamo paura di tutto e di tutti! E quanto rifiutiamo di essere noi stessi per il quieto vivere!
Quel quieto vivere che diventerà l’epitaffio di rito sulle nostre pietre tombali:
Qui giace.… suo malgrado (by W58)
Dalla pipì di vacca al rifiuto di essere noi stessi…
Waoh! Che incredibile numero di connessioni 🙂
Buon week. Valeria
Grazie, buon we a te!