In Afghanistan si può stuprare la moglie. Per legge.

A pro­po­si­to di sov­ver­ti­men­to. A pro­po­si­to di castra­re la don­na

In Afgha­ni­stan vie­ne appro­va­ta una leg­ge che con­sen­te al mari­to di stu­pra­re la moglie. E non solo: la stes­sa leg­ge vie­ta alle don­ne di anda­re in giro da sole, di anda­re dal medi­co sen­za il con­sen­so del mari­to e altre di que­ste sim­pa­ti­che cosuc­ce

Mos­sa poli­ti­ca o no, come soste­nu­to da alcu­ni gior­na­li­sti, la cosa resta e rima­ne una por­ca­ta, con­tro la qua­le, gra­zie al cie­lo, l’O­nu ha deci­so di met­ter­ci bec­co.

Cosa che lasce­rà pro­ba­bil­men­te il tem­po che tro­va. Di tut­ti gli arti­co­li usci­ti sui gior­na­li ita­lia­ni ce ne fos­se uno che dice, appun­to, che di por­ca­ta trat­ta­si. Sono pure e sem­pli­ci (nel miglio­re dei casi) espo­si­zio­ni di quan­to det­to o agi­to da altri.

E intan­to la cosa va avan­ti.

Ma d’al­tron­de da uno sta­to che defi­ni­sce “dise­gno cri­mi­no­so” l’a­gi­re di un uomo che denun­cia la mafia, solo per­chè non è un gior­na­li­sta, cosa voglia­mo aspet­tar­ci?

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