L’italia: unico paese europeo classificato a libertà di stampa parziale. Grazie a Berlusconi. By Ilia
Lo dice questo articolo pubblicato ieri sul Corriere. L’Italia è l’unico paese occidentale ad essere stato declassato dalla categoria “paese a stampa libera” a quella di “paese dove la libertà di stampa è parziale”. Il giudizio è opera di Freedom House, un’organizzazione americana indipendente fondata nel 1941 che ebbe come primo presidente la first lady Eleanor Roosvelt.
Il motivo di questo declassamento è addebitato alla figura di Silvio Berlusconi come presidente del consiglio, a causa del suo ben noto conflitto di interessi.
La stampa estera si è occupata di questa anomalia italiana in diverse occasioni, sottolineandone l’inaccettabilità in qualunque altra democrazia occidentale. Il dato di fatto tuttavia è che la maggioranza degli italiani non considera questo un problema importante.
La maggioranza degli italiani ha votato Berlusconi in più occasioni, quindi è giusto che da lui sia rappresentata. Da questo ne consegue che per la maggioranza degli italiani non è un problema essere governata da un politico con un grosso conflitto di interessi e quindi Berlusconi è assolutamente legittimato a non risolverlo.
Questo ragionamento ci permette di spostare l’attenzione dal problema del conflitto di interessi di Berlusconi al nostro livello di consapevolezza sociale, in altre parole sulla cultura e sul costume italiano.
Vivendo all’estero ci si rende conto molto velocemente di come noi italiani siamo un popolo per molti aspetti provinciale ed approssimativo, inclini ad accettare varie forme di compromesso per semplice convenienza e conformismo. Ne è la prova una gestione della cosa pubblica molto inefficiente, approssimativa e clientelare, dove gli interessi delle corporazioni risultano spesso quasi intoccabili, indipendentemente dal colore politico di chi si trova al governo.
Dalla nostra abbiamo la simpatia e la cultura del bello che abbiamo ereditato da un passato ricco di storia che rende il nostro paese una gemma che chiunque al mondo vorrebbe visitare almeno una volta nella vita. E forse parte del problema sta proprio qui. Siamo talmente abituati ad avere un grande passato sulle cui glorie ci adagiamo, che non ci curiamo abbastanza di quello che siamo in grado di esprimere nel presente.
Personalmente credo che Berlusconi, insieme alla stragrande maggioranza dell’intera classe politica italiana, possa essere visto come il sintomo del nostro scarso livello di consapevolezza sociale e culturale. Berlusconi è sicuramente fra tutti il più comunicativo ed il più smagliante e quindi, anche grazie alla sua grande influenza sui mezzi di informazione, non può che ottenere il favore del popolo.
Allora il problema da affrontare non è forse quello del suo conflitto di interessi, ma il fatto che una cosa come questa sia tranquillamente accettabile per gli italiani. Non ci dovrebbe essere bisogno di una legge per impedirgli di accentrare tanto potere su di se, dovrebbero esistere degli anticorpi sociali che lo impediscano naturalmente a chiunque.
Come sentii tempo fa dire da una persona che rispetto molto,
le leggi non sono in grado di fare giustizia, questa dipende dalla saggezza delle persone. Le leggi possono solo impedire delle grandi ingiustizie.
Ecco! Il conflitto di interessi di Berlusconi non è una grande ingiustizia, forse è inutile allora impedirlo con una legge, dovrebbe essere la nostra saggezza come popolo italiano a non accettarlo.
L’anno scorso in Norvegia (uno dei paesi in testa nella classifica di Freedom House), un ministro del governo accettò due biglietti omaggio per il teatro. Qualche giorno dopo la notizia finì sui giornali, creando uno scandalo, ed il ministro non poté far altro che dimettersi. Da italiano mi viene da sorridere inizialmente, ma poi penso al nostro presidente del consiglio, e non posso che invidiare il livello di consapevolezza sociale che qui nella penisola scandinava hanno raggiunto.
nessun commento a questa notizia da parte dell’opposizione …
del resto la combriccola di Prodi ne ha avuto l’opportunità, ma la legge sul conflitto di interessi non l’ha certo fatta ! ci vuol poco a capire che hanno pure loro dei cadaveri negli armadi.
per dirla alla francese,
cambiano i cazzi .… ma il culo è sempre il nostro !
.…e di sana e lucida incazzatura negli italiani manco l’ombra!