Tredicenne, obbligato dal governo alla chemioterapia, fugge braccato dalla polizia

Uno stato non deve potersi arrogare il diritto di interferire con le decisioni di una persona sulle cure da usare, ne’ tantomeno sulla morte che quella persona ha deciso di scegliersi.

Leggete l’articolo qui. Negli Stati Uniti la legge consente ad un giudice di imporre ad un ragazzo di sottoporsi ad un trattamento che non vuole. Il ragazzo fugge con la madre e per tutta risposta la legge lo bracca in giro per il paese come un volgare criminale

Il giudice avrebbe preso questa decisione sulla base del parere dei medici secondo cui con la chemio il ragazzo avrebbe buone probabilità di guarigione.

Ma… Cristo! Ci rendiamo conto che in questo mondo di merda fra un po’ non saremo neppure più liberi di scegliere come e se curarci?

Ci fu un medico una volta che mi disse:

Il vero inferno per un malato di cancro inizia con la prima seduta di chemioterapia!

La chemioterapia funziona su questo principio: ti avveleno sperando che il veleno uccida il cancro prima di uccidere te.

Solo che poi, statistiche alla mano, la chemio al massimo ti può dare qualche mese o anno in più di vita. Il problema è: quale vita? Posso capire se uno ha qualcosa di importante da fare. Dei figli da crescere per esempio, e desidera donare loro qualcosa che non è ancora riuscito a dargli. Ma stare qui, avvelenati da un farmaco che ti distrugge dall’interno e di cui il cancro semplicemente se la ride, solo per un attaccamento ad una vita infernale… beh, personalmente non mi pare il massimo.

Avete mai guardato una persona sottoposta a chemio? Avete mai visto quanto cambia? Quanto muore dentro ad ogni seduta? Io si. E non è un bello spettacolo!

Poi ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole, ma dovrebbe anche essere libero di poter fare quello che vuole della propria vita

“ La chemio, non importa come la si metta, è un inferno sulle ruote”.

Patrick Schwayze

 

Condividi
2 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Fede

Non ho parole.

Umberto Veronesi

Tu dici che “fra un po’ non saremo neppure più liberi di scegliere come e se curarci”? E’ già così, purtroppo. La vicenda che riporti prosegue così: Mandato d’arresto per la madre, perché rifiuta la chemio per il figlio. Ora lei è latitante. La notizia è qui: http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3342218732 ma tenuta in silenzio dai media.