Rapido, incalzante, estremamente realistico.
Il film ti acchiappa dall’inizio e non ti molla più. Una notevole coerenza con i film precedenti in questo quarto episodio, ambientato nel futuro della resistenza, dopo la presa di potere di Skynet.
John Connor, interpretato da Christian Bale, ha il suo daffare per ritrovare quel Kyle Reese che nel primo film aiuta Sarah Connor a sfuggire al terminator. Le macchine lo cercano per ucciderlo e il paradosso sarebbe letale per l’esistenza del capo carismatico della resistenza, che in questa puntata deve anche vedersela con l’ottusità del militare di turno.
Girato con effetti speciali della Industrial Light and Magic, ha un ritmo quasi frenetico, ma che non rinuncia ad alcune pause per fornire spaccati postatomici della vita sotto il dominio di Skynet.
La gnocca di turno non manca ed è ovviamente più che degna, interpretata da Moon Bloodgood, che per nome ed aspetto deve avere alcune pinte di sangue Navajo nelle vene!
Un po’ troppo isterico John Connor, ma nel ritmo continuo dell’azione non si nota più di tanto.
Alcuni interessanti camei, come quello di uno Schwarzenegger completamente virtuale, o quello di Helena Bonham Carter, irriconoscibile, all’inizio.
Alla fine comunque esci dal cinema e non ti ricordi nessuno degli altri episodi, tranne il primo, come se questo quarto avesse spazzato via i due precedenti.
A me è piaciuto un sacco, e credo che tutti gli aficionados di questa serie potranno trarre piacere dalla visione.
Terminator Salvation: per una volta un sequel degno del primo film
Rapido, incalzante, estremamente realistico.
Il film ti acchiappa dall’inizio e non ti molla più. Una notevole coerenza con i film precedenti in questo quarto episodio, ambientato nel futuro della resistenza, dopo la presa di potere di Skynet.
John Connor, interpretato da Christian Bale, ha il suo daffare per ritrovare quel Kyle Reese che nel primo film aiuta Sarah Connor a sfuggire al terminator. Le macchine lo cercano per ucciderlo e il paradosso sarebbe letale per l’esistenza del capo carismatico della resistenza, che in questa puntata deve anche vedersela con l’ottusità del militare di turno.
Girato con effetti speciali della Industrial Light and Magic, ha un ritmo quasi frenetico, ma che non rinuncia ad alcune pause per fornire spaccati postatomici della vita sotto il dominio di Skynet.
La gnocca di turno non manca ed è ovviamente più che degna, interpretata da Moon Bloodgood, che per nome ed aspetto deve avere alcune pinte di sangue Navajo nelle vene!
Un po’ troppo isterico John Connor, ma nel ritmo continuo dell’azione non si nota più di tanto.
Alcuni interessanti camei, come quello di uno Schwarzenegger completamente virtuale, o quello di Helena Bonham Carter, irriconoscibile, all’inizio.
Alla fine comunque esci dal cinema e non ti ricordi nessuno degli altri episodi, tranne il primo, come se questo quarto avesse spazzato via i due precedenti.
A me è piaciuto un sacco, e credo che tutti gli aficionados di questa serie potranno trarre piacere dalla visione.
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