Dalla vibrazione al suono
Nei post precedenti sullo stesso argomento, abbiamo visto come la materia sia considerabile uno stato particolare dell’energia, di fatto un rallentamento di una frequenza vibratoria, che man mano che diminuisce diviene sempre più densa fino ad assumere quelle caratteristiche che conosciamo come proprie della materia.
Il fatto di considerare la materia non più come oggetto ma come stato, ci permette di ampliare il nostro possibile spazio di esperienza di diverse grandezze.
Primo fatto non trascurabile fra tutti, quello di poter trascendere i sensi ordinari per poter condividere la nostra percezione. Come dimostrato in questo post infatti, i sensi forniscono una mappa assolutamente inesatta della realtà, una mappa già obsoleta nel momento stesso in cui si forma ma soprattutto difficilmente comunicabile a causa della soggettività della percezione sensoriale.
E questo solo per stare nel campo dei sensi. Di fatto però esistono altre strutture, ordinariamente considerate interiori ma che tali non sono, che si frappongono tra la realtà e la percezione da parte nostra; il pensiero, le emozioni, le considerazioni, la morale, i condizionamenti etc. etc. etc.
Queste strutture, altrettanto illusorie che i sensi, sono sottoposte all’errore ancora più che questi ultimi e quindi, aggiungendo errore ad errore, di fatto allontanano sempre più le nostre percezioni dalla realtà.
Tutto questo insieme di “generatori di errore” però ha una cosa in comune con la realtà: ne fa parte. Transitoriamente, parzialmente e inutilmente… ma ne fa parte.
Esiste quindi la possibilità di utilizzare i sensi e le altre strutture per un contatto, a patto di non cascare nella trappola di credere fermamente che sia tutto lì.
Questa possibilità è data dal fatto che non siamo solo “tutto lì” e, inoltre, dal fatto che il nostro corpo, il nostro cervello e tutto quanto è congruente con la nostra struttura materiale, è comunque composto di energia come tutto il resto della materia, energia che può essere portata a vibrare su frequenze più elevate e quindi a rispondere, percepire e quindi in ultima analisi ad usufruire di spazi di esperienza più ampi.
Il suono in tutto questo bailamme, è la cosa più “vibrante” che conosciamo. A tutti gli effetti una forma di vibrazione della materia corrispondente alla vibrazione che caratterizza l’energia su frequenze più alte. Il fatto che una vibrazione trasporti sempre energia è una nozione elementare di fisica, valida nel campo della meccanica quanto in quello dell’elettromagnetismo. In un qualsiasi mezzo materiale un’onda non trasporta materia ma energia. Un’onda del mare non sposta l’acqua, se non quando si infrange, ma nel suo progredire trasporta con se’ una quantità di energia sotto forma potenziale che può anche essere estremamente elevata, come nel caso di uno tsunami.
Il suono è una vibrazione dell’aria e anch’esso porta con sè dell’energia, tanto è vero che può indurre stati vibratori tali da infrangere i legami molecolari della materia. Come per esempio il classico andare in pezzi dei vetri di un palazzo a causa dell’onda d’urto di un’esplosione.
Tuttavia il suono, proprio per la sua natura vibratoria, può portare con sè anche energia non prettamente meccanica. Il suono di una voce umana può trasmettere tantissimo in termini ad esempio emotivi ma non solo. Le parole possono essere fraintese, in quanto non vengono mediate solo dai sensi ma anche dalla mente ordinaria con tutto il suo carico di condizionamenti, mentre il suono delle parole non viene percepito subito dalla mente.
Prima viene captato dall’emotivo e prima ancora, anche se non sempre, da altre strutture a maggior frequenza vibratoria e minor densità, che potremmo definire più “sottili”. Esistono suoni che potremmo definire universali perchè producono sempre lo stesso effetto, in barba ai sensi, alle emozioni e alla mente.
Potrà variare la forza dell’effetto prodotto ma la qualità rimarrà costante. Sono suoni che possono essere definiti “oggettivi”.
I mantra, ad esempio, sono suoni oggettivi. Se prodotti con la giusta tecnica e la giusta intonazione producono sempre quell’effetto e non un altro.
Ecco perchè quando ho presentato alcuni post sui mantra li ho classificati alla voce tecnologia interiore. La conoscenza dei mantra e dei modi per utilizzarli è a tutti gli effetti tecnologia: studio della tecnica. Per l’appunto tecnologia interiore.
Complimenti Fra!
Grassie! :beer:
Cacchio Franz, un posto da studiare e ristudiare. Bellissimo.
Mi piace quando parli di argomenti vicini alla fisica… sono quelli più nelle mie corde.
Che vibrano, appunto…
vibrazione e follia (del sottoscritto). Venti anni fa feci questo sogno: ero la corda metallica più acuta e sottile della chitarra elettrica di Carlos Santana e il mio unico desiderio era quello di venire ‘pizzicato’ dal maestro: ricordo bene che più vedevo l’unghia avvicinarsi a me (che ero una corda!!!) e più il desiderio aumentava: finalmente lo fece e tutto di me vibrava velocissimo… Poco dopo mi svegliai e non potei fare a meno di ridere!
Posso immaginare… 🙂
Che poi, detto tra noi, la musica del buon Carlos non è che mi abbia mai fatto impazzire più di quel tanto…
Scusa se mi inserisco con due anni di ritardo in questo post. Ho appena letto tutti gli argomenti riguardanti la vibrazione, l’energia, la materia e il suono. Meraviglia allo stato puro! Devo rileggerli e studiarli…volevo solo chiederti se la varietà di tutto ciò che esiste in quanto energia ( e che a quanto ho capito può essere colto in minima parte dai nostri sensi fisici) dipende unicamente dalla frequenza vibratoria della stessa o se esistono ordini diversi di energia che a parità di frequenza determinano fenomeni diversi.
Non so se è chiara la domanda..la sto buttando di getto.. Immagino che se fosse vera la prima ipotesi ciò significa che l’energia che vibra molto lentamente dà luogo alla materia densa mentre quando vibra tra i 16 e i 20 000 Hertz dà origine al suono…oltre i 20 000 Hertz dà origine a qualcos’altro…esiste una scala di frequenze, una sorta di mappa per avere un quadro dei fenomeni (presumo quelli noti alla scienza) collegati alla velocità frequenziale?
Grazie in anticipo..
Patrizio
Nessun problema! Anzi… come vedi lascio aperti i commenti anche sui post vecchissimi!
La tua domanda è chiarissima.
La mia esperienza è, come potrai immaginare, assai limitata. Per quello che ho potuto toccare, alla fine l’energia è proprio solo una. Ma per arrivare lì dove c’è solo quella… mah! Sai che non ho idea di quanta sia la strada da fare? Ho il sospetto che sia infinita.
Ad ogni modo, per deduzione, credo che la percezione sia il problema. Fintanto che essa non “perfora” strati coscienziali più unificati, le diverse manifestazioni della stessa energia vengono percepite come “diverse energie”.
Quindi credo che esista per ogni “piano di vibrazione” la possibilità di vederlo come una diversa energia oppure, una volta trasceso quel piano, come una parte di qualcos’altro. Ma in questo caso la mia risposta è del tutto aleatoria, teorica.
A quanto ne posso sapere (e anche qui praticamente siamo a livello di pettegolezzo, dato che non ho esperienza diretta della cosa) esiste una scala, ma per quanto riguarda l’aspetto conosciuto alla scienza (questo si, per esperienza diretta, posso garantire estremamente ristretto rispetto a ciò che invece è possibile sperimentare), tale scala comincia oggi ad espandersi e pure a non essere così definita.
Questo grazie all’evoluzione di alcune teorie (ad esempio quella delle stringhe, o le ultime evoluzioni in campo quantistico).
Sono consapevole di non averti dato una risposta particolarmente soddisfacente ma, purtroppo, per ora questo è tutto quello che posso fare.
Devo invece ringraziarti, perchè con la tua domanda mi hai fatto scattare un’intuizione che approfondirò e di cui parlerò in un post dedicato, non appena l’avro sviluppata in modo un po’ più coerente.
Quindi grazie ancora per il tuo commento.
Buona giornata e buon fine settimana!
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