Media e Spirito. Non solo quello del Jack Daniel’s

L’ultimo film che ho visto in cui in qualche modo si parlava di spiritualità risale forse a “Il piccolo buddha”. E prima ancora dobbiamo andare a… sapete che non mi ricordo più?

Ci facevo caso ieri sera. Stavo riguardando il mitico “Incontri con uomini straordinari” di Peter Brooks, e mi sono proprio soffermato a considerare che dalla televisione, cinema e teatro è sparita ogni traccia, peraltro già ridottissima, di spiritualità.

I film sono solo thriller, noir, raramente fantascienza, qualche commedia e qualche musical, ma di spiritualità… niente, nemmeno l’ombra.

Fateci caso. Non un solo programma che tratti dello spirito. Per ben che ti vada, sotto le feste comandate, vale a dire Pasqua e Natale, ti becchi per l’ennesima volta qualche improponibile quanto melenso San Francesco, oppure Ben Hur con Charlton Heston.

Ma a parte questi inflazionati quanto ormai decisamente noiosi appuntamenti, che ormai ricorrono quanto i film di Boldi e De Sica, niente. Nemmeno l’ombra.

I palinsesti delle reti televisive e satellitari propongono esclusivamente materiale poliziesco, pseudoscientifico o paramedico.

Non un programma che parli di filosofia, di religioni che non siano il cattolicesimo. Non una trasmissione in cui si discuta di spiritualità. Il mondo dello spirito è diventato tabù per i media. Vietato parlarne.

Hanno paura che il pubblico non apprezzi o volontariamente evitano l’argomento proprio per paura che la gente gradisca?

Non sono un complottista, ma sono pronto a scommettere sulla seconda ipotesi. Persino sulla rete, nei pochi blog o siti in cui si tratta l’argomento la situazione va desertificandosi.

Materialismo ad ogni costo. Materialismo scientifico, filosofico, semantico e culturale. Lo spirito non esiste.

Eppure io sono pronto a scommettere che non è vero. Non è vero che le persone non amano questo argomento.

La gente, certo, la gente non vuol nemmeno sentir parlare di spirito, meditazione, ricerca interiore, ricerca della verità.

La gente è la somma delle reazioni meccaniche delle persone. Certo che non vuol sentire parlare di Spirito, se non di quello contenuto nel Jack Daniel’s.

Ma le persone si. Magari non tutte, magari non sempre, ma l’argomento alle persone non dispiace affatto.

Solo che al cinema e alla tv non interessano le persone. Interessa la gente.

E allora lasciamogliela, la gente.

Noi proseguiamo per la nostra strada; cerchiamo di crescere come persone. Crescere in consapevolezza, centratura, profondità interiore… crescere come individui e come gruppi… in questo modo la gente sarà sempre di meno e le persone sempre di più.

E chissà mai che un giorno le persone non saranno di nuovo così tante e così mature che persino Emilio Fede  se ne potrà accorgere.

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9 Commenti
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Alex

Hai ragione . Troppi sono accecati dal materialismo .
Chi dovrebbe dare esempio dell’importanza della spiritualità è il Vaticano “S.p.A.” ( cosa ci faranno con tutti quei soldi e oro ? ) .

Vorrei vedere il Papa e tutto il Clero far parte di una missione spirituale in un’isola simile a quella dei “Famosi” .
Vorrei vedere “Questi” , in quanto assertori convinti del valore della povertà ( in quell’isola piena di ogni ben di “Dio” e con le condizioni economiche di un povero “Cristo” con pensione minima – in quanto ha sempre lavorato a nero – ) predicare il Vangelo in cui si esalta il valore della Vita che non si basa sulla ricchezza terrena ma sulla spiritualità .
Scusate , ho riaperto gli occhi . Che tristezza !

sasuke

Franz,
esistono molti film orientali che parlano ancora fortunatamente di spiritualità ma non vengono ovviamente cagati dai media tv.

Titoli come perchè bodhidharma è partito per l’oriente, Mahabharata, primavera estate autunno inverno e ancora primavera ecc… ecc…

Sarebbe bello poter creare uno spazio dove poter recensire alcuni di questi film.

Giuseppe

Se ti posso essere utile per qualche recensione di questi film (o altri dello stesso tenore) fammi un fischio. :smoking:

Fede

Bella Frà, hai scritto proprio un bel post.
:idiot:

Il Veronesi

Ma io credo che ci sia un gap culturale (e non voglio parlare di superiore e inferiore, ma di piani differenti). In occidente lo spettacolo (e per tanto il cinema come evoluzione del teatro) ha perso il legame spirituale che aveva un tempo. Ricordo che il teatro nasce in occidente come rappresentazione attraverso il rito di un mito, con una conseguente dimensione spirituale e di ricerca/interpretazione. Il fatto è che col teatro classico greco si è aperta anche la possibilità di una rappresentazione differente, che alleviasse i pensieri del popolo. Col teatro latino la commedia si è imposta sulla tragedia. Poi tutto si è evoluto con lentezza, ma con la scomparsa progressiva del coro e di altri fattori “ritualistici”, il legame con la spiritualità si è perso, per abbracciare l’arte verista, che riporta lo spettacolo a esorcismo della vita reale attraverso la riproduzione della stessa, dal punto di vista più materialista. Il cinema, come evoluzione del teatro, qui da noi è legato a questo percorso. Tutto qui. Chi guarda un film sa che si tratta di qualcosa che non deve avere la pretesa di entrarti nell’animo e di scavare nella spiritualità, verrebbe percepito come una detestable ingerenza in una sfera troppo privata, perché in occidente si ha la pretesa di non rendere pubblico quanto di più privato si possiede. Non sto dicendo che sono perfettamente in accordo con questo, ma volevo tediarvi un po’ con la mia ricostruzione del fenomeno. Adoro essere pedante! :finger:

Alessandro

Ragazzi, bello il post, e tutti i commenti.
E’ in questi momenti che mi torna un po’ di buon umore e l’ottimismo per quello che sara’.
Qui infatti ho l’evidenza che c’e’ ancora un (..discreto? ..misero? ..consistente? ) numero di persone che NON si perde dietro lo specchietto per le allodole.
Anch’io, Franz, non mi considero un complottista, ma semplicemente vedo (come te e gli altri qui, di cui siam in buona compagnia) un certo numero di cose che non funzionano, e rilevo poi che le figure deputate a monitorarle e migliorarle, invece si impegnano per sfruttare la situazione a proprio vantaggio.
La televisione e’ uno dei casi piu’ eclatanti (vorrei ricordare che negli anni 60 e’ servita -invece- ad introdurre informazione, istruzione e cultura nelle case degli italiani).
Mi rendo conto anch’io che sempre piu’ ci si impoverisce di Valori e Contenuti perche’ tale e’ lo stimolo che ci giunge.
Assieme alla “spiritualita’” io metterei “la cultura” e “l’etica”, che sembra siano stati estradati da tanti ambiti nel nostro vivere.
La cosa che ritengo piu’ utile e’ che si parli sempre piu’ di questi argomenti, e dei contenuti di queste tre “importanti scatole”.
Se alcuni sono cosi’ spaventati da questi valori, una ragione c’e’…. aiutiamoci quindi l’un l’altro a capire quale sia.
E… viva i blog , la comunicazione, e la cultura !
😉
AleX