Pat Metheny: Last Train Home. Poesia pura.

Uno dei brani più dolci di Pat e forse anche dei meno conosciuti al grande pubblico: Last Train Home, dall’album “Still Life (Talking)” del 1987.

Pat suona questo pezzo con una chitarra dotata di due serie supplementari di corde, tese sotto a quelle principali in modo da vibrare per assonanza e dare la tipica tonalità del sitar.

Un pickup Exa per l’uscita midi e sei pickup double humbucking fatti a mano artigianalmente dai tecnici dell’Ibanez apposta per lui.

Ma il risultato decisamente valeva la spesa.

 

Condividi
3 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Fede

Davvero molto bello. Ricordo molto bene quando uscì, come ricordo, se non vado errato, che ebbe un grosso successo.
:idiot:

Patrizio

Le espressioni del viso e lo sguardo “acchiappesco” di Pat Metheny sono esilaranti ma non riesco a ridere senza provare al tempo stesso quel senso di stupore e meraviglia che questo brano riesce sempre a suscitare in me ogni volta che l’ascolto. Per me è una poesia in musica! E personalmente ce ne sono altre nel suo repertorio che sarebbe bello che chi segue il blog avesse l’opportunità di ascoltare visto che questo non è il primo video su Pat Metheny caricato da Franz.
C’è , per esempio, un brano in cui mi sembra di sentire due acustiche sovraincise che trovo di una delicatezza unica. Si tratta della versione originale di “Goin’ Ahead 1980” appartenente al doppio album 80/81.

Ringrazio Franz per avermi fatto conoscere questo video….troppo divertente!