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Si, quanto postato di mio dal carissimo Franz nella scorsa Domenica, nasce più o meno dalla mia esperienza quotidiana degl’ultimi tredici anni…
Quasi tutto nella Materia è transitorio…basta ‘gettare un’occhiata’ al Pianeta qualche miliardo di anni fa: era un globo infuocato che conteneva nel suo seno gli altri tre Elementi…era un complesso sistema di vita con i quattro Elementi che interagivano tra di loro a folle velocitá: con il passare dei millenni questa velocità diminuiva in concomitanza col diminuire della temperatura…una decellerazione lenta che ha impresso nel DNA del Pianeta e quindi poi in quello della Razza Umana, la possibilità unica di una grande armonizzazione con gl’elementi e con tutte le forze della Natura…
Sofferenza e dolore non sono la stessa cosa. Si soffre a causa dell’ascolto dei dolori che si hanno dentro: emotivi appunto. Ciò di cuinon ci rendiamo conto è che noi crediamo (preconsciamente) che la sofferenza sia in qualche modo doverosa e inevitabile…perchè così abbiamo imparato a fare sin da giovincelli: non è per nulla vero!!! Non è necessario soffrire, qualunque sia la forza del dolore che abbiamo!!! Avere un dolore, per quanto riguarda me e forse moltissimi, può essere giusto che sia in essere…esempio: “la mia compagna che amo tantissimo, ogni giorno si inietta un grammo di eroina nelle vene martoriate e questo è causa di un mio dolore violento…ma io prendo rifugio nella mia mente che è vuota e chiara per sua natura e da quel ‘luogo’ riesco a riconoscere la transitorietà e quindi l’illusirietà del gesto della mia compagna e quindi del mio dolore
La sofferenza è un pseudo sentire che fonda i suoi deboli pilastri su uno spiazzo di fango!!
Probabilmente è impossibile dettare delle “leggi” sul dolore o sulla sofferenza. Il sentire dolore è legato alla sensibilità dell’individuo, alle sue radici culturali, alla sua storia ed agli input ricevuti. Evidentemente la stessa botta presa da un pugile di 30 anni o da una suora di 80 viene percepita in maniera differente. Una volta però che si percepisce il dolore si entra in un campo ancora più soggettivo ed individuale. Credo che si possa scappare, subire, accettare, affrontare, provare un piacere perverso… Ogni individuo reagisce al dolore con differente prontezza, dignità, lucidità… Fatta questa premessa, ritengo che non si possa e non si debba “giudicare” il modo in cui qualcuno affronta un proprio dolore e nemmeno la percezione stessa del dolore. La cosa più interessante secondo me è: esiste un dolore, che percepisco e che causa sofferenza: nel caso voglia interrompere questa sensazione mi troverei davanti ad un bivio. Nel senso che dovrò scegliere il più lucidamente possibile se sia preferibile smettere di provare la sensazione oppure eliminarne le cause. E sono tutte e due strade che comportano rinuncie e rischi. Ovviamente la propria mente è l’alleato che ritengo essere più valido, in alcuni casi. Ma in altri è il peggior nemico, essendo la fonte della percezione stessa del dolore. Forse ho fatto una speculazione inutile. Spero di no.
Io non ho giudicato nulla infatti sin dall’inizio ho sottolineato che quanto ho scritto partiva dalla mia esperienza personale…
…e comunque mi sembra che hai detto, più o meno, ciò che ho detto io…
:killyou:
Infatti. Non mi riferivo a te. Prendevo spunto da quanto dicevi per apportare mie riflessioni sull’argomento. Tutto qui.
Buonagiornata
:coffee:
Bella gente, forse non ce ne rendiamo conto…ma in questa pagina il Pirata e il Veronesi ci offrono una chiave per essere felici pur sostando nel buco del culo di qualche personale inferno…grazie ragazzi!
:idiot: