Ossessione, il lato oscuro della passione
In una conferenza di qualche mese fa, ho parlato della passione in questi termini:
E dal cuore fedele, che non vede altro che l’oggetto del proprio desiderio può accendersi improvvisa la passione. La passione come raffinazione del desiderio.
Una fiamma che porta a desiderare di essere l’oggetto del desiderio stesso. In ultima analisi si vuole l’unità, l’armonia completa e perfetta. Allora è possibile desiderare di perdere se’ stessi nell’oggetto del desiderio.
Vi è tuttavia molto da dire sulla passione e sul suo lato oscuro, l’ossessione.
Passione viene da Pathos che significa appunto “Patire, Soffrire” ma anche “un’intensa commozione del cuore”.
Il termine nasconde quindi in se’ sia il concetto di sofferenza che quello di amore.
Per ossessione invece si intende uno stato patologico in cui un pensiero, un atto, una persona o una cosa, divengono il centro dei pensieri e delle azioni di un essere umano. L’ossessione può essere più o meno grave, a seconda di quanto spazio occupi all’interno della mente di un uomo.
Vi è anche l’aspetto attivo, ovvero quando un uomo viene ossessionato da qualcosa o qualcuno. Per esemplificare è questo il caso della donna ossessionata appunto dal maniaco, dall’ex-marito…
Mi sono chiesto che cosa definisce il confine tra passione e ossessione. Di fatto entrambi gli stati presuppongono una sorta di pensiero fisso, una completa dedizione all’oggetto del desiderio ma, mentre uno è considerato “benevolo”, l’altro viene considerato patologico.
Mentre uno porta generalmente a compiere atti eroici, o comunque azioni positive, l’altro porta in un baratro capace di fagocitare completamente la mente umana.
Ma qual’è la differenza?
Io credo che in alcuni casi, ovvero quelli in cui la patologia è “attiva” e quindi non implica una “paura ossessiva” ma un “desiderio ossessivo”, l’ossessione sia il risultato di una passione senza sbocco. Una grande passione può far saltare i parametri della razionalità anche quando l’oggetto del desiderio è accessibile.
Ma quando ciò non è? Una passione davvero profonda che non abbia possibilità di riversarsi sull’oggetto del desiderio ha solo due possibilità: sublimarsi, cambiare e portare il suo ospite a diversi gradi di comprensione, oppure bruciarlo, farlo impazzire, trasformandosi nell’unico bersaglio dei suoi pensieri e delle sue azioni.
Forse è per questo che un uomo molto più saggio di me, una volta disse che:
La strada della passione è lastricata di cadaveri.
Confine tra passione e ossessione?
Di getto, senza riflettere ho pensato questo:
passione è un atto d’amore che lascia la persona amata libera di essere; passione è per la vita intera, è intensità.
Ossessione deriva da egoismo e insicurezza che sfociano nell’arroganza e nell’aggressività.
Insomma, la passione è per cuori forti, l’ossessione è propria delle menti deboli.
Come dice il mio Maestro: ‘una vita senza passione è uno spreco dissacrante.….
Purtroppo…io dalla mia passione per la vita tutta devo stare un pò ritratto perché altrimenti, come è avvenuto tante volte, la chimica del mio cervello fa le bizze…
Credo che per vivere un’autentica passione ci voglia, oltrechè cuore forte, anche equilibrio e centratura.
:suicide:
Concordo pienamente! :muah: