La moralizzazione della rete e la nuova inquisizione.
La considerazione mi è nata leggendo un vecchio numero di X‑Men, risalente all’anno scorso.
Sono sempre stato un avido consumatore di fumetti, da piccolo impazzivo per Flash, gli X‑Men e ovviamente Superman. Oggi mi limito (numericamente parlando) a Nathan Never ma acquisto ancora saltuariamente qualche testata Marvel o Image.
Nel Marvel-World ormai c’è un casino totale, cross-over tra serie distanti decine di anni, What-if con personaggi di case editrici diverse che si incrociano in miniserie a volte anche assurde.
Quello che è fiorito è il giardino dei super ragazzini. Partito dagli allievi della scuola per giovani dotati di Charles Xavier, l’idea si è allargata prima con i ragazzi di Gen13 e poi via via con altri super adolescenti.
Ma se fino a qualche anno fa i super ragazzi erano l’emblema dell’individualismo, dello sforzo e della ribellione, oggi anche nei fumetti è arrivata Maria De Filippi e quelli che erano dei ragazzi dotati di poteri straordinari si sono trasformati in un gruppo di idioti moralisti che invece di pensare a sviluppare le proprie abilità si scannano tra loro su principi quanto meno improbabili, su cui nessuno sano di mente si soffermerebbe più di dieci secondi.
Sulla rete, specialmente sui Social Network, sta accadendo la stessa cosa e su YouTube compare in questi giorni un nuovo fantastico sistema di castrazione; un’opzione che permette al pubblico di segnalare un contenuto che, pur non violando i termini d’uso, viene giudicato inadatto ai giovani.
Con una segnalazione di questo tipo il video non viene rimosso, ma non compare nei video correlati e nelle ricerche, il che equivale a farlo sparire.
Questa sarebbe già uno schifo, se non fosse che il giudizio viene lasciato al pubblico. E mi pare ovvio che si tratta di uno strumento perfetto per far sparire tutti quei contenuti che non vanno giù a questa o quell’altra fazione.
Dubito infatti che quest’opzione verrà utilizzata per proteggere veramente le menti sensibili dei ragazzini odierni.
Osservando tutto questo, mi sono reso conto che quello che viene diffuso è un modello di una pericolosità intrinseca eccezionale. Anziche censurare dall’alto, le nuove forme di potere mediatico introducono il moralismo più becero a livello capillare nella cultura popolare.
In questo modo le persone non vengono educate ad un pensiero sempre più libero, analitico e critico ma vengono anzi portate in direzione di una sempre maggior chiusura ed anzi dotate di strumenti per esercitare esse stesse un grosso potere di censura.
E’ un po’ l’uovo di colombo. La censura da parte del potere forte non è mai ben vista dal popolo e può avere ripercussioni gravissime sul potere stesso. Nulla di meglio quindi che educare la popolazione al moralismo più sfrenata e poi dare ad essa il potere di censurare.
Molto, molto furbo!
In effetti, pur nel male, è una tecnica mirabile.
Mi pare l’ennesima raffinata opera che illude di poter controllare chi, in effetti, non lo fa. Infatti giustamente parli di “fazioni”. Non credo infatti che i singoli, pur esercitando una qualche forma di controllo sui contenuti, possano effettivamente influenzare e/o indirizzare gli orientamenti. Troppo frammentati, troppo disordinati.
Le fazioni, invece, mascherandosi da singoli, faranno i loro porci comodi. :bleah: