Siamo sicuri di avere un’anima?
Anima: Principio della vita in ogni essere organizzato, quella parte di noi stessi che pensa e delibera e che gli uomini non sanno descrivere se non ricorrendo ai concetti di soffio, di aura. Che si avverte ma non si vede
Dizionario etimologico Panigiani
Tante volte mi pare si sia discusso ed ancora si discuta, oltre che del sesso degli angeli, anche del fatto se gli animali possiedano o meno un’anima.
Interessante questo principio dell’anima.
Qualcosa che in teoria tutti dovrebbero possedere ma che nessuno è ancora stato in grado di descrivere, se non per puro esercizio linguistico.
Però, stranamente, al contrario di molti altri aspetti intangibili della vita, nessuno scettico si è dato da fare per negarne l’esistenza.
Ci avete fatto caso? Sull’anima raramente si trovano accanimenti come sugli UFO, sulle scie chimiche, o altri fenomeni più o meno reali o fittizi.
Sull’anima, al massimo, qualcuno dice che non si sa cosa sia. Oppure ne nega l’esistenza, aggiungendo però sempre: “Secondo me”.
Sull’anima nessuno di quelli che si definiscono “scopritori di bufale” si è mai espresso.
Perchè?
Se io dico di aver visto un UFO, qualcuno mi crederà e qualcuno no. Molti mi daranno del ciarlatano e qualcuno mi chiederà delle prove, delle foto…
Ma se dico di avere un’anima, stranamente nessuno trova qualcosa da obiettare.
Eppure l’anima è anche meno tangibile e rilevabile di molti altri eventi soprannaturali.
Nessuno ne ha mai vista una, o fotografata, pesata, rilevata… eppure, fondamentalmente, quasi tutti credono nella sua esistenza. Senza nessuna prova, senza alcuna evidenza scientifica, le persone, la maggior parte, ritiene di possedere un’anima.
Ma se manco sappiamo cos’è… come mai siamo così sicuri che esista e non solo, anche di possederne una?
Qualcuno si è mai fatto venire questo dubbio?
A voi la palla…
ciao franz
commento per la prima volta ma vi leggo da un pò di tempo e ritengo il tuo blog una delle “cose” interessanti da leggere quasi quotidianamente.
Oggi scrivi dell’anima…
So di non citarti una novità, ma non so se i lettori del tuo blog lo sanno (e tu non ne scrivi) che sono vent’anni che il (professore? e docente in chimica all’università di Pisa) Malanga afferma con decisione che, dalle sue ricerche sugli addotti (vedi l’ultimo film sull’argomento: “il quarto tipo”), non più del 25 – 30% delle persone hanno anima…
Dalla descrizione fornita dagli addotti se ne ricava una descrizione molto interessante delle peculiarità dell’anima, con risvolti che fanno molto pensare…
Davvero interessante ed intrigante.
ciao
lino
P.s. ancora complimenti per come porti avanti questo blog
Ciao Lino e grazie per le tue parole. Che fanno sempre piacere.
Sul tuo intervento, devo dire che conosco poco il lavoro del Prof. Malanga, se non per quello che è rintracciabile in rete. Di questioni come queste in genere tendo a non parlare dato che ne so veramente poco.
Sulla questione dell’anima però ricordo di aver alcuni molti suoi scritti, in particolare uno, di cui non ricordo il titolo con precisione, qualcosa tipo “ANIMA FINALE”, se non vado errato.
La trattazione era piuttosto complessa, ma alcune delle conclusioni mi parevano assennate. Tra cui proprio quella che citi.
Il problema comunque è a monte. Credo che occorrerebbe prima stabilire COSA sia l’anima prima di cercare di capire CHI la possieda o no.
Personalmente tuttavia credo che il fatto che tutti credano di averne una, giusto o no che sia, sia dovuto all’immersione in un qualche credo religioso, mentre il fatto che dell’anima nessuno, o quantomeno pochi, dubitino l’esistenza, credo invece sia dovuto alla percezione.
“Gli occhi sonon lo specchio dell’anima” etc. etc… Qualcosa è percepibile indubbiamente, e anche qualcosa all’interno risuona, ma… proprio qui sta il problema. Quante volte delle percezioni estremamente chiare e definite si rivelano completamente illusorie?
Cosa di ciò che l’esere umano percepisce come “se stesso” può essere definito “anima”? E una volta capito questo, siamo sicuri che sia una parte davvero immortale di noi?
Insomma… mi pare che la faccenda, vista dal punto di vista della consapevolezza, ovvero di ciò di cui siamo consapevoli, presenti un sacco di ostacoli. N’est pas?
complimenti anche da parte mia :hammer:
WoW!! Direi che non è proprio un argomento da chiacchierata quotidiana (tipo chi è stato nominato o con chi è stato visto/a il vip di turno..)!!
Una mia osservazione che posso riportare, è il fatto che benché in qualche modo si dia per scontato di avere un’anima (o che non esista per i materialisti) normalmente gran parte della gente si muove come se non esistesse…cerco di spiegarmi meglio partendo da qualcosa che se sicuramente non è la parte più profonda di noi stessi è qualche in modo più interna e “sottile” rispetto al corpo:il mondo emotivo-mentale.
Raramente (per non dire mai) quando si parla con qualcuno si tiene conto del fatto che dietro a quel corpo che sta emettendo suoni c’è anche un mondo di pensieri, desideri, paure, ferite interiori etc.…
Raramente se abbiamo un disturbo fisico teniamo conto di tutto ciò che questo comporta emotivamente o ci chiediamo se addirittura possa essere un effetto di qualcosa che è accaduto interiormente…
Detta in termini “psicologici”.…quasi mai teniamo conto che sia noi che i nostri interlucotori abbiamo una “mente”.….figuriamoci “la mente”, l’origine, l’anima o qualsiasi altra cosa indichi quel principio non tangibile del quale, appunto, si parla molto (affermandola o negandola) ma si cerca poco o mai (anche solo per dimostrare che non esiste.)
E’ anche vero che, per chi ci prova, la cosa non è affatto semplice.
C’è una frase di (se non ricordo male) Gurdjieff che trovo pertinente:
“Beato chi non ha un’anima.…Beato chi ha un’anima.…ma quanta sofferenza per chi la cerca.….”
Forse nel commento precedente sono andato un pò fuori tema
visto che il discorso mi sembra riguardi anche il perché se parlo di Ufo o simili il rischio è di essere preso per folle (o illuminato) e se invece parlo di anima la cosa è più “tranquilla”.
Personalmente credo che sia l’effetto di un condizionamento radicato.
Come se , dato il contesto culturale, avessimo il “permesso” di parlarne.
Un esempio analogo: se dico che vado a messa tutte le domeniche non ci sono problemi.
Se dico che tutte le domeniche partecipo ad un rituale di gruppo.….o vengo preso per un satanista…o creo un nuovo adepto!!
Questo a me sembra il nocciolo del problema…
Ciao Franz,
anche io scrivo per la prima volta su questo blog e ti faccio i complimenti per i temi che affronti e per le domande che poni.
Effettivamente le considerazioni che riporti sopra sono molto interessanti e non è facile trovare delle risposte.
Secondo lo scrittore dei libri della Pistis Sophia del Maestro Gesù, alcune anime a cicli evolvono ed altre vengono distrutte e rifatte..
Secondo il professor Malanga, già precedentemente citato da Lino, l’anima probabilmente è formata da coscienza, energia e spazio.
Se quindi tutto ciò è vero, e visto che in futuro l’uomo sperimenterà la percezione dello spazio, penso che (entità aliene permettendo), coloro che avranno l’anima sperimenteranno lo spazio.
Ciao
Vito
Ciao Franz, noi siamo anime che possiedono un corpo umano, non il contrario… possedere poi è una parola grossa… usufruiamo di un corpo, umano… animale o vegetale… minerale forse.
Nessuno mette mai in discussione l’esistenza dell’anima perchè “sappiamo” ancestralmente di essere anime… una sorta di “memoria genetica” che ci impedisce di dimenticare ciò che siamo e che ci permette di riconoscerci ogni volta che cambiamo involucro.
A cosa serve l’anima? L’anima non serve… l’anima E’.
Il corpo che ci contiene ci serve per fare delle esperienze… ma noi non siamo quel corpo… quindi il cane non è un cane… è un’anima nel suo involucro di cane… sta a noi riconoscerla senza farci ingannare dalla forma.
Discernimento… la forma è inganno, l’essenza è la realtà vera.
Un’abbraccio, Layla.
La forma però permette, in taluni casi, alla sostanza, di esprimersi…interagendo nella dimensione in cui si trova la forma…
Si, è vero quello che dici… anzi è essenziale (scusa il gioco di parole)
La vita dovrebbe essere questo, equilibrio tra forma ed essenza, il tutto volto al completamento della nostra “formazione” nella dimensione in cui ci troviamo attulamente.
Ma ultimamente si tende a dimenticare l’essenza a favore dell’apparenza e ci si ritrova a cercare l’anima dentro al corpo… in una vita in cui noi siamo convinti di essere il nostro corpo e cerchiamo l’anima come una sorta di “entità” sconosciuta… misteriosa, all’interno di noi.
Un’abbraccio, Layla.
Ciao Layla,
ciò che tu dici è vero, ma è altrettanto vero che tante volte l’anima convive e viene utilizzata da altre entità a noi sconosciute sia come forma che come essenza.
Forse ognuno di noi si illude di percepire l’anima nella sua totalità, ma altre entità ci sottraggono energie e spazio periodicamente senza che noi ce ne accorgiamo.
Probabilmente sono stati commessi svariati omicidi e gli autori degli stessi non si sono nemmeno resi conto di averli compiuti (a questo proposito ho letto che molti giudici italiani stanno prendendo in esame questa ipotesi per giustificare delitti apparentemente senza risposta).
Secondo te tutto ciò è pura fantasia?
Vito
Ciao Vito, no non è assolutamente fantasia, per quel che mi riguarda.
Non credo che sia l’anima ad essere usata da altre entità ma il corpo.
Cerco di spiegarmi meglio.
Faccio un paragone stupido, sto guidando la mia auto… tengo il volante con le mani ho la cintura allacciata ed il pieno controllo dei pedali e della leva del cambio, non mi sognerei mai identificarmi con l’auto che sto guidando… giusto? Perchè io so di essere il pilota.
Il rapporto tra anima e corpo è uguale, il corpo è il nostro mezzo di trasporto in questa dimensione, nel momento in cui noi (che siamo anime) dimentichiamo di essere il pilota identificandoci col nostro mezzo di trasporto (il corpo) perdiamo il controllo del mezzo, si verifica una sorta di distacco tra anima (pilota) e corpo (auto) allora si che in questo caso altre entità possono prendere il comando del nostro “mezzo” e compiere cose inaudite.
L’anima non può essere posseduta perchè è essenza primaria di origine Divina, il corpo invece può essere controllato alla stregua di una qualsiasi automobile.
Un’abbraccio, Layla.
:wow: Non ho parole !
Spero non in senso negativo…
Ciao Franz, auguri a te e a tutti quelli che stanno seguendo questo tuo articolo:
ricapitolo quanto mi è sembrato di aver capito fino ad adesso. L’anima E’ coscienza, energia e spazio. I corpi umani densi e meno densi forse ne possiedono una. L’uomo dovrebbe pilotare i vari corpi e per non incorrere in spiacevoli sorprese dovrebbe rimanere attaccato al suo maestro o guida o perlomeno farsi riconioscere da questi. Certe anime periodicamente di evolvono e altre vengono distrutte e rimesse insieme (con più entità). L’anima deve avere un soffio. Per percepirsi deve anche avere un orecchio, un occhio e forse qualche altro senso come il tatto, il gusto e l’odorato, pertanto il suono esterno provocato da parole o lettere provoca una messa a fuoco su uno schermo. Naturalmente poichè è anche spazio interno ed esterno percependo il suono nell’attimo presente immagina di trovarsi su piani diversi: Terra, pianeti del nostro sistema solare e costellazioni corrispondenti a oggetto e soggetto, naturalmente nella sua illusione dello spazio e dei sensi.
Ciao Vito
Chiaramente in senso positivo!!!
Mhhh… Vito mi sembra un po’ confuso 🙂
Senza nulla togliere ai vari “Professori” e luminari vari… non c’è bisogno di essere degli scienziati o dei teologi per ricongiungerci a ciò che eravamo in origine. L’errore di questi studiosi ritengo sia quello di voler spiegare con rigore scientifico un principio che elude ogni regola (per le conoscenze che abbiamo oggi) imbrigliandolo in altre regole… razionalizzando l’irrazionale.
Parliamo di Maestri e Guide.
Fate molta attenzione, perchè affidare ad altri la propria “crescita” interiore è molto molto pericoloso… perchè, vi chiederete, perchè nel momento in cui ci si rende conto di rapportarsi con una nuova consapevolezza di ciò che siamo (anime in evoluzione) succede che questa consapevolezza demolisce ogni altra certezza che avevamo ed è come se per qualche tempo ci mancasse la terra sotto i piedi… in questi momenti si è particolarmente fragili e si rischia di rimanere esposti alle influenze di persone non esattamente “sincere”… infatti le pseudo-sette nascono come funghi così come le associazioni finalizzate alla crescita spirituale. Non cercate maestri, l’aiuto arriverà da se al momento opportuno, continuate a vagliare le informazioni attingendo da varie fonti (internet, testi sacri, libri new-age) e mettete a confronto ciò che imparate, cercate le similitudini… ma diffidate almeno per i primi tempi dei Guru.
Un caro amico mi ha detto una frase bellissima “La Verità ti renderà Libera”
ed è vero… la verità sull’Anima mi rende libera da ogni dimensione.
Un’abbraccio a tutti, Layla.
Ciao Leyla,
in realtà sono un pò confuso e incerto, ma penso sia normale visto che le tematiche affrontate non sono proprio facilissime e visto che mi trovo all’inizio di questi studi, ma tante volte se insistiamo può darsi che la confusione e l’incertezza diventano ordine e certezza.
Ho letto che affidarsi a certi Maestri o Guide, specialmente quando ci si ritrova su certi piani, può essere di grande aiuto.
Riguardo al fatto che gli stessi ti fanno perdere le certezze fino a quel momento raggiunte, può essere vero, ma può essere altrettanto vero che una volta crollato tu potrai ricostruire certezze ancora più solide.
Io comunque ad oggi non mi sono ancora affidato a Maestri o Guide visibili e tantomeno ho partecipato a sette o altro e faccio solo riferimento a libri sacri o internet.
Da ciò che affermi nell’ultima frase capisco che tu hai una buona Guida o Meastro nell’invisibile in quanto sei libera, altrimenti non saresti tale.
Ciao
Layla, come puoi dire che i Maestri non esistono?! Hai fatto qualche ricerca in tal senso?
Non dico che i Maestri non esistano, dico solo di tenersi alla larga dai “guru” invasati.
Un buon metodo è quello di diffidare di chi condivide per denaro, la condivisione è priva di interessi egoistici… l’unico scopo è lo scambio reciproco di informazioni… o per meglio dire di percezioni, allo scopo di accrescere assieme, non c’è maestro e allievo ma solo due Anime che imparano l’una dall’altra… in un continuo scambio reciproco.
@ Pirata
Si, direi che ho fatto molte ricerche in tal senso… ma non ho la presunzione di ritenermi in grado di capire davvero la sincerità dei “Maestri” con cui mi rapporto.
Nel dubbio mantengo un comportamento di profondo rispetto (come bisognerebbe fare con ogni Creatura del mondo) ma cerco di continuare a ragionare con i miei sensi evitando di abbandonarmi troppo al maestro, ascolto tutti… perchè a volte il Maestro è vestito di stracci e siede all’angolo di una strada… offre il Suo insegnamento in modo umile… stà nella nostra sensibilità il “percepire” senza pregiudizi.
Un’esempio banale… ascoltando le vostre parole colgo numerosi insegnamenti… quindi in un certo senso anche voi che scrivete di quest’articolo siete i miei Maestri, anche se non vi sognereste mai di ritenervi tali… ed invece lo siete, e lo siete perchè siamo qui assieme a condividere senza alcun interesse se non la nostra cresita reciproca.
@ Vito
In relatà ho molti Maestri… l’avrai capito da ciò che ho scritto sopra… ma più sono blasonati più diffido di loro, bisogna cercare nel piccolo… nell’umile.
E poi io sono molto fortunata, a dire il vero.
La mia guida è un’amico che conosco da tempo, il percorso è reciproco… io imparo da lui e viceversa… l’avere un compagno di viaggio aiuta molto, e spesso sono persone molto semplici che ci sono vicine da molto tempo, non c’è bisogno di cercare “grandi” Maestri.
Un’abbraccio a tutti, Layla.
La mia teoria l’ho scritta qui: “http://elevarsi.com/teorie/”, e’ inutile che te la riassumo rischierei di far confusione, comunque come vedi e’ una teoria, non oso dare certezze.
Pero’ il fatto che tu hai giustamente sottolineato, cio’ che nessuno ne smentisce o ridicolizza l’esistenza e’ importante sottolinearlo, perche’ noi uomini solitamente smentiamo cio’ che in qualche modo non avvertiamo (perche’ non visto o non visibile), mentre cio’ che si vede o avverte, anche se solo in modo inconscio, lo tendiamo a spiegare/giustificare. Ergo noi tutti (o quasi) non la smentiamo perche’ ne avvertiamo la presenza.
Gia’ da se questa deduzione sarebbe valida per convalidarne l’esistenza.