La Consapevolezza dell’Inconsapevolezza – By Giuseppe

Non è un gioco di parole.

Purtroppo non lo è.

Arriva un momento nella vita del Ricercatore in cui si rende conto di quanto è profonda la sua ignoranza…e di conseguenza la sua inconsapevolezza.

Di solito, questo momento arriva dopo anni vissuti nella convinzione di aver capito chissà cosa e chissà quanto.

Magari ha letto tanto.

Escludendo i libri dei propri Maestri (perché altrimenti sarebbe troppo di parte) ha letto libri importanti, come la Dottrina Segreta, il Trattato dei Sette Raggi e il Trattato del Fuoco Cosmico.

E leggendo ha scoperto che esiste un numero incredibile di Mondi e di Leggi che reggono l’universo e che sono alla base della vita come si manifesta ai nostri ciechi occhi: la Legge del Tre e del Sette, la Legge di Causa ed Effetto, la Legge delle Analogie o delle Corrispondenze (il famoso come in alto così in basso) e mille altre…tutte Leggi di cui non avrebbe mai nemmeno sognato neppure l’esistenza se non le avesse lette da qualche parte.

Magari ha letto tanto, dicevo, eppure proprio dopo aver letto davvero tanto (e capito poco) una cosa la sente con una forza che non lascia scampo: sente la propria piccolezza.

Quel Ricercatore si sente piccolo, ignorante, impotente.

Momento veramente drammatico in cui si chiede: – E ora? Che faccio ora? –

Dopo che molte delle sue illusioni si sono rivelate per quello che sono, cioè illusioni appunto, al Ricercatore non resta che iniziare proprio da dove si trova: dalla sensazione della propria piccolezza ed inconsapevolezza.

Quel Ricercatore non si sente più Superman o Einstein (o peggio un Avatara in incognito) e guardandosi meglio allo specchio vede solo i brandelli sopravvissuti alla devastazione del “dopo illusione”.

Bene! – si dice – Questa è un’occasione d’oro. Ringrazio il cielo di essere arrivato a questo punto. Meglio vedere una realtà così disastrata che vivere credendomi sapiente o il centro dell’universo, oppure bevendomi le balle che mi sono raccontato fin’ora per non vedere la cruda realtà: che so veramente poco e so fare ancora meno.

Cercherò di sentire meglio cosa provo in profondità. Cercherò il superamento di me stesso pur accettando ciò che sono attualmente. Io mi voglio bene, perciò farò, nei limiti del possibile, solo ciò che ritengo mi faccia veramente bene (pur nel rispetto degli altri) e mi sforzerò di fare sempre meglio quelle poche cose che so fare e di impararne di nuove.

Dopotutto sto conquistando due tesori rarissimi: l’unità e l’individualità.

Sento che mi sto unificando e individualizzando, che sto divenendo libero di sentire, di pensare e di decidere.

Libero di sentire al di là delle influenze emotive degli altri.

Libero di pensare, comparare, ragionare, discriminare, tenendo sempre presente che il pensiero non è tutto e che le conclusioni a cui giungerò non sono la verità assoluta (e a dirla tutta, mi sento molto più leggero senza quei frammenti di opinioni e autorità di cui mi rivestivo).

Libero di decidere sui temi importanti della mia vita -.

Così il Ricercatore continua il suo viaggio consapevole di essere solo un puntino nell’infinito.

Consapevole della vastità della propria inconsapevolezza.

Ma con dentro il piacere di ogni nuova scoperta e di ogni nuova conquista.

Condividi
6 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Andrea G

E già! Passaggio fondamentale per una seria ricerca, quella nella quale non hai più indicazioni, assoluti ai quali fare riferimento, teorie da ripassare per trovare soluzioni, nè strategie efficaci (che oggi nel mondo dello sviluppo personale vanno molto di moda).Neanche la “tecnica” fine a se stessa è più di aiuto.
Hai solo te stesso, i tuoi occhi, la tua concentrazione, la tua pazienza, il desiderio ardente di arrivare a “conoscere”, e la fede (stavolta quella vera) che arriverai, non sai come, ne quando e neanche perché ma arriverai.
Grazie Giuseppe. Pochi hanno il coraggio di guardare in faccia quel momento, e continuare a camminare….come eroi…..veri eroi.

Giuseppe
Reply to  Andrea G

E’ confortante sapere che vi sono esseri simili a te, da qualche parte.
Grazie a te.

Valeria

Eh già… e ora che faccio?
Bellissimo questo articolo Giuseppe!!! Grazie…

Giuseppe
Reply to  Valeria

😉

Roberta

Grazie… Sono una piccola grande ricercatrice che ti deve un gran favore… Mi hai illuminato la strada e per adesso so cosa devo fare… GRAZIE

Giuseppe

Grazie a te Roberta.