Tracce di Profumo: un personaggio in cerca d’autore – By Valeria
A volte le circostanze ci costringono a rivisitare tutti i passi compiuti. A osservarli in un modo nuovo, diverso.
Può accadere attraverso un incontro che produce un dolore.
Per esempio con persone che si muovono cadendo da un bisogno a un altro senza valutare e pesare le loro azioni, spesso estreme, e che per conseguenza oscillano dirigendosi ora in una direzione ora nel suo opposto.
E si può rimanere sorpresi dal loro apparente equilibrio, dal loro saper elargire istanti di affetto incondizionato, dell’immagine che sanno dare di se esteriormente così ampia ed evoluta.
Recitano invece una parte nella quale probabilmente si sono esercitate per tutta la vita cercando un antidoto al vuoto interiore.
L’antidoto lo cercano attraverso il riconoscimento degli altri, rispecchiandosi e perdendosi nel proprio bisogno di gratificazione e approvazione.
Credono di poter colmare il proprio baratro assorbendo l’energia di chi quel vuoto, con discrezione e fatica, ha saputo almeno in parte riempire.
E invece ricadono rapidamente, inevitabilmente, profondamente, nella loro solitudine.
Spesso hanno molto letto, hanno accumulato tante idee e nozioni su come colmare “l’insostenibile leggerezza dell’essere” e si sono illuse che una semplice lettura serale, da sola, possa arricchire la loro esistenza.
Evolvere invece, o comunque camminare in quella direzione, richiede ben altro lavoro.
Richiede soprattutto possedere il coraggio di guardare in faccia il proprio baratro, imparando a riconoscerlo e, un po’ alla volta, a trasformarlo.
Trascinarci gli altri, in quel baratro, non serve a nulla. Produce solo altra sofferenza, altre macerie da cui poi diventa sempre più difficile risollevarsi.
Il coraggio. Il contrario della paura. O meglio il coraggio di guardare in faccia la paura. E la volontà di camminare con coerenza, almeno di provarci ma continuamente, quotidianamente, malgrado la paura. Tutto questo fa la differenza.
Coerenza nel senso di essere aderenti a se stessi. E non “oggi in un modo e domani in un altro”.
Invece, nel finto “eroismo” egoico di chi vuole dimostrare a se stesso (e agli altri) di essere “impeccabile”, si finisce col perdersi .
E col perdere la testa, oscillando fra la propria vera volontà e la paura del giudizio altrui come conseguenza delle proprie azioni; reagendo, a volte, in modo insensibile e brutale quando ci si trova di fronte ad una difficoltà; senza neppure accorgersi di ferire, accecati dal panico, accecati dal bisogno di autoproteggersi.
… Toccare se stessi, riscoprendo la parte più intima e vera di se, e imparare a condursi per mano…
Soltanto questo rende possibile toccare anche altri, rende possibile discriminare, e percepire chi veramente ci ha teso una mano, chi si è rivolto a noi con cuore aperto e stima e chi invece con finto rispetto, spesso per convenienza o per altrettanta paura.
Per “vedere” l’animo altrui è necessario trovare il coraggio di vedere in se stessi.
Soltanto attraverso la capacità di discriminare è possibile procedere verso una vera crescita.
Questo è il solo possibile punto di partenza dell’unico vero “grande viaggio”.
Altrimenti la vita sarà soltanto una sterile rappresentazione del ruolo che risponde ora al bisogno, ora al timore del momento, solo obbligata identificazione nel personaggio.
Un personaggio in cerca d’autore.
Purtroppo per molti essere “in cerca di autore” è una soluzione di comodo. Richiede poco sforzo e facendo apparire belle cose agli occhi di chi non approfondisce.
Sono anni che ci siamo orientati verso una filosofia dell’apparire a discapito di quella dell’essere. Con tutto ciò che ne consegue.…
Bellissime parole,con cui mi trovi pienamente daccordo, ma,come dici tu stessa è difficile seguire la “VIA” quando il mondo và in senso opposto,la lotta è dura e di coraggio ce ne vuole a tonnellate e malgrado ciò la tua forza in certi momenti viene meno,ma poi alzi la testa e con l’occhio della mente cerchi di riprendere la “VIA”,lasciando il vuoto dietro di te.
Di coraggio ce ne vuole a tonnellate… Si Jackill, sono profondamente d’accordo con te… e le tonnellate qualche volta non bastano nemmeno…