Del sesso giovanile… ma anche no.

Questa strana epoca fa vedere veramente di tutto e il contrario di tutto.

Tra adolescenti e giovani adulti i rapporti sessuali sono spinti oppure non ci sono proprio. Ci sono quelli che praticano solo sesso orale, quelli che trombano alla grande, quelli che così così…

Ma ad ascoltarli, pare che raramente si trovi qualcuno disposto a parlare con loro di questi argomenti. E il risultato, purtroppo, si vede.

E’ vero; questa era favorisce la superficialità, la materialità in modo spietato. I giovani adulti che si cimentano nelle prime esperienze sessuali a volte fanno le cose sul serio. Molte altre, molte di più, a dar retta ai vari servizi e statistiche, le cose le fanno per gioco. O per commercio.

Ma non starei a fare una grande distinzione tra giovani e meno giovani in questo; credo che la differenza, in termini percentuali, sia minima.

Per quel poco che ho potuto ascoltare, infatti, neppure il mondo degli adulti si dedica con più di tanta cognizione di fatto a quell’attività che, in fondo ma neppure tanto, rappresenta una delle più potenti porte per l’essere umano, che sia alla ricerca del piacere o di se stesso, poco importa, data la concomitanza delle due cose.

“Fare sesso”. Che strano modo di dire per parlare della fusione di due esseri. Certo, non per chi pensa il sesso in modo poco più che animalesco. Per molti “fare sesso” ha un significato un po’ più elevato, coincidente con “fare all’amore”.

Però pochi pensano in termini di “essere sesso”, “essere amore”. Forse per questo, solo pochissimi riescono a trasmettere ai propri figli una visione diversa.

Oggi credo che sia per lo più perduta la concezione dell’atto sessuale come un modo per toccare e farsi toccare profondamente, all’interno, da un altro essere umano.

Il rapporto occasionale, la “botta” in ascensore, che pur potrebbero avere un significato profondo, nonostante la brevità dell’incontro, assurgono alla stessa dignità di un hamburger consumato in fretta da Mc Donald’s.

Ma quando un po’ di consapevolezza riesce a far capolino tra le nere nubi del materialismo più sfrenato, ecco che scatta la paura. Paura di quell’unione profonda che, anche in un solo istante, può mettere letteralmente in comunione due universi.

Un’intera branca del sapere tra i più antichi al mondo riconosce insegnamenti e contenuti di una profondità veramente incommensurabile all’unione sessuale.

Ma anche senza andare più in là di due dita dal proprio naso, non sarebbe così difficile trovare quanta energia, profondità e magia possono scaturire da un rapporto sessuale.

Quanto sia possibile aprirsi e lasciar entrare e per contro entrare e tuffarsi nel mondo altrui, così alieno e meraviglioso.

Basterebbe semplicemente amare.

Ma poi ci sono i sensi di colpa, la morale, la religione, il lavoro, il blackberry e l’iPhone, qualunque cosa in questa società sembra sempre intromettersi tra due esseri che vogliono davvero toccarsi.

E’ così che accade.

Ma non per caso.

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4 Commenti
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Valeria

Come “non per caso”? Franz, bellissimo questo post, molto… toccante, ma perché lo chiudi sul più bello?

Il Veronesi

Dai, ci lasci sul più bello… Così la mente malata di ciascuno di noi partirà con mille spiegazioni. Attendiamo seguito.

vito

continuaaaaaaaaaaaaaaa….. per favore. :embrace:

Franz

Vabbè… scriverò il seguito…