Purificazione: proteine animali? Mmmmm…
Secondo i cinesi e la loro antica tradizione, l’uomo è nato per mangiare di tutto un po’.
Attenzione: hanno detto “un po’”, non “tonnellate di…”
Ormai anche secondo sempre più personaggi di spicco della ricerca scientifica in campo medico, le proteine animali sono qualcosa da assumere con molta, molta cautela. Invece l’occidente basa la propria dieta proprio su queste.
E non stiamo parlando solo di bistecche, ma anche di latticini e derivati, salumi oltre che di integratori alimentari e via discorrendo.
Prima di proseguire, tuttavia, aggiungo una semi premessa: evitate di commentare questo post argomentando che non ho una laurea in medicina perchè vi mando a fare in culo per direttissima, chiaro?
Detto questo, proseguiamo.
L’alimentazione a base di carne è una costante occidentale. Forse non tanto in Italia, ma all’estero sicuramente, dato che l’uso dei carboidrati è sostanzialmente minimo. Per mangiare un buon primo a base di pasta infatti, dovete proprio… stare in Italia.
Il punto è che, se è vero che un po’ di carne non è dannosa, tanta carne mangiata molto spesso invece lo è. Lasciamo perdere i danni fisici, ai quali non crede nessuno fino a che non prova, ma parliamo dei danni economici.
Praticamente per consentire ad un quarto del mondo di spararsi la sua tanto decantata fettina giornaliera, l’occidente sta affamando tutto il resto del pianeta, e questo semplicemente perchè, per allevare tutto il bestiame necessario, si impiegano quantità di cereali in quantità tale che non ne restano per quei paesi che invece su di essi basano le proprie abitudini alimentari.
Da qui ecco il bisogno delle colture intensive a base di Ogm, degli allevamenti intensivi a base di antibiotici e steroidi, e di conseguenza tutti i danni che derivano a livello nutrizionale sia nella carne che nei cereali e di conseguenza all’uomo.
Ma andiamo ancora oltre.
Se è vero che le proteine servono a costruire i muscoli e altre importanti parti del nostro corpo, è anche vero che la quantità richiesta in realtà è assai minore di quella in che in media ci troviamo a consumare. Inoltre, e qui sta il vero punto focale, consumare proteine animali non produce di certo quella che viene definita come “purificazione” da un punto di vista interiore.
Il consumo di alimenti di origine animale, infatti, produce un rallentamento delle frequenze vibratorie di quell’energia che si trova momentanemaente densificata a costituire il nostro corpo.
Ergo, minore la frequenza, maggiore la densità dei vari costituenti: fisico, emotivo ed energetico in genere.
Ecco quindi che, per chi intraprende un percorso di ricerca interiore in modo particolare, diventa importante consumare meno alimenti animali possibile.
Fate la prova, tanto di certo danno non ve ne verrà. Provate ad eliminare per un periodo di una-due settimane, ogni elemento animale dalla vostra dieta: quindi carne, latte, pesce, formaggio… Dopo quindici giorni, se avrete la compiacenza di ascoltare il vostro corpo ed il vostro emotivo, vi scoprirete più leggeri, tranquilli, controllati emotivamente e psicologicamente.
Per chi trovasse tale alimentazione troppo restrittiva, può sempre provare a sostituire la carne bovina con il pesce, specialmente lo sgombro che, essendo assolutamente ricco di Omega 3, aiuta a ridurre il colesterolo e i grassi nel sangue.
Insomma, una bella costata ogni due, tre settimane non ce la toglie nessuno. Ma una fettina al giorno non fa bene di certo.
Ciao Franz, premetto che sono un piccolo ma molto piccolo ricercatore, non pratico yoga e
tantomeno meditazione. Parlo dalla mia esperienza, mangiando poco o niente carne, formaggio, insaccati, il corpo è più leggero e i corpi sottili li percepisci di più intendo la vista e l’udito. L’apostolo Paolo diceva come i cinesi mangiate tutto ma con grazia (poco). Pertanto nella meccanicità, caos frenetico si riesce a percepire un attimo di non movimento o punto fermo, e in quel momento o attimo riesci a vedere o sentire.
Questo succede tutte le notti o quasi. Certe volte anche di giorno nel caos frenetico insieme a tante persone. Ciao
Franz, erano un paio di giorni che pensavo di scriverti proprio riguardo questo argomento, siccome vorrei cominciare un percorso di purificazione dell’alimentazione… ed ecco che stamattina ritrovo questo post. Grazie!
Che non hai una laurea in medicina non me ne frega niente; approfondisco dove “fiuto” qualcosa di interessante, e tanto basta.
Leggendo mi sono fatta due domande, ma magari non sono stata la sola: perchè la carne bovina no e il pesce sì? Anche il pesce è un animale, dunque anche le sue carni dovrebbero produrre il rallentamento di cui parli tu; o no? Dove sta la differenza?
E poi, siccome il cibo è soprattutto una questione di emotività, e chiunque abbia affrontato una dieta (o una dieta dopo l’altra, come la sottoscritta) lo sa bene, che cosa succede quando si toglie un “serbatoio consolatorio di buone sensazioni” come sono i cibi che ci piacciono e/o a cui siamo abituati, all’emotivo?
Ho un po’ paura di quest’ultima cosa, non mi piacerebbe scaricare sulle persone intorno a me le mie frustrazioni “cibarie” … 🙄 🙄
Buona giornata :bye:
Ciao Luna. Il pesce è comunque un alimento animale ma fa meno danno, primo perchè in genere contiene grassi polinsaturi e meno colesterolo (crostacei a parte, che ne sono pieni) e in secondo luogo perchè è più lontano dalla nostra linea evolutiva.
Per quanto riguarda il problema emotivo… beh, qui c’è poco da fare. Un buon trucco potrebbe essere quello di iniziare in modo graduale, togliendo qualcosa ogni settimana. Per esempio: mangi una bistecca al giorno? Comincia a mangiarne ogni due.
L’emotivo si sfoga spesso sul cibo, perchè è educato (erroneamente) a fare così.
L’energia che occorre all’essere umano deve essere raffinata. Se parti da cibo molto denso, il tuo corpo farà molta fatica a farlo e anzi, ci riuscirà poco. Quindi la “macchina uomo” tenderà ad ingolfarsi, e i vari centri ad usare un carburante che non è quello adatto.
Il mio consiglio però, se sei proprio in difficoltà emotiva è… non fare nulla, ma iniziare ad osservare con la massima attenzione proprio quei meccanismi emotivi che si scatenano sul cibo. Non modificarli: osservali e basta. Ma fallo senza pietà, come se fossero di un altro. Vedrai che in poco tempo inizieranno a perdere potere. Allora staccarti da un certo genere di cibo diverrà più facile.
Oppure metti insieme le due cose: disintossicazione progressiva e osservazione.
Prova: vedrai che funziona!
Oh accidenti, non avevo proprio pensato alla questione dell’energia… quindi l’ingolfamento che a volte percepiamo non è solo il risultato di caldo, malessere o problemi fisici, ma anche di disallineamento (si può dire così?) di emotivo e mente, che vengono nutriti con qualcosa di troppo pesante.
Il cibo influenza l’emotivo, ma anche la nostra “qualità” giusto?
Beh io provo Franz. Ho cominciato ieri, con termine domenica 27. Fino ad ora nessuna “frustrazione cibaria” all’orizzonte anzi sono veramente lucida. Forse mi auto-proteggo troppo 🙄
E’ assolutamente così, e non credo tu ti stia auto-proteggendo. Come ho detto a Roberto nella risposta al suo ultimo commento, credo che in questo momento un’alimentazione di un certo tipo produca meno attrito che in altri.
E se dopo solo un giorno stai già osservando questo, non credere che si tratti di autosuggestione. A volte il semplice decidere qualcosa, da alla mente una possibilità del tutto straordinaria di “accelerarne” i risultati.
Ci hai mai fatto caso che a volte basta solo pensare di mettersi a dieta per scatenare immediatamente un attacco di fame? Beh, io non credo si tratti di semplice autosuggestione. Credo che una decisione presa con la corretta qualità sia già di per se sufficiente a scatenarla.
ma tu non sei un medico! Sto scherzando ovviamente! (((:
Leggendo questo tuo post ho ricordato una cosa e cioè che noi umani abbiamo, se non vado errato, un intestino lungo 10/11mt. e parte della carne che mangiano non riesce a percorrere tutto il tragitto, andando ad innestarsi nelle pareti dell’intestino appunto e generando così, tumori.
Ti risulta?!
Diciamo che la maggior parte degli animali carnivori (come i felini, ad esempio) hanno un intestino molto più corto. Certamente il ristagno della carne (che, ricordiamocelo, è sostanzialmente già in putrefazione quando la mangiamo) non fa di certo bene.
E’ anche vero che molto spesso le persone fanno pochissimo moto fisico, e questo favorisce la pigrizia intestinale…
coincidenza .…discutevo ieri (anche animatamente..)su fbk, proprio su questo argomento.. e ripropongo qua alcune cose scritte lì…perchè non solo è vero ciò che dice franz, a livello sottile accade qualcosa (basta fare l’esperimento per due settimane), ma sopratutto occorre essere informati su che carne arriva nelle nostre tavole..
mi autocopioincollo:
“…prendiamo le galline..Una gallina allo stato libero, d’inverno, fa pochissime uova semplicemente perché la giornata è corta e manca la luce che stimola l’organismo ad ovulare. Oggi le galline , stipate in allevamenti enormi di gabbie con superficie inferiore al metro quadrato per tre galline, arrivano a produrre quasi 300 uova in meno di un anno. vengono tenute per 18 ore sotto la luce artificiale, e per ovviare alle questioni igieniche precarie, ricevono circa 20 vaccini da quando sono pulcini fino a quando sono pronte ad ovulare.
i polli da carne e i tacchini sono gonfiati con ormoni che fanno raggiungere loro pesi eccessivi per la capacità di sopportazione dello scheletro, per cui non possono più muoversi…avendo peraltro uno spazio di 50 cm a disposizione..
pensate che tutto questo non incida poi sulla NOSTRA salute..?
una vacca allo stato naturale partorisce 7 volte, invece in allevamento, dove viene sfruttata per produrre in overdose del latte, il suo potenziale riproduttivo viene alterato e partorisce massimo 3 volte…tutto questo fa sì che l’organismo dell’animale sia indebolito e soggetto a virus, per contrastare i quali vai coi vaccini…in definitiva, mangiamo carne alterata e intossicata.…e, per chi crede a certe cose ‘cose spirituali’, frutto di un dolore non necessario…
se si ritiene, come fanno molte tradizioni spirituali, che esista una sofferenza naturale…legata a leggi più grandi di noi.…per cui dobbiamo nutrirci..e una violenza che è invece evitabile, frutto di un rapporto cieco e ottuso con l’ambiente, non si può non ripensare al nostro attuale modo di nutrirci di carne. il vegetarianesimo è una scelta etica e salutista , che non si può certo imporre agli altri (io non sono vegeteriano, però mi pongo domande)…ma il modo in cui l’uomo impone la supremazia tecnologica all’intero ecosistema è qualcosa che riguarda tutti. una cosa è la necessità di nutrirsi , un’altra quella di imporre un nuovo “ordine” al mondo animale, stravolgendolo integralmente con sofferenze alle quali siamo del tutto insensibili..ma di cui ne paghiamo il prezzo, perchè quello che mangiamo è frutto di un intervento innaturale e nocivo”
.…premesso che – come detto sopra – la carne che mangiamo è avvelenata da virus, vaccini e sofferenza innaturale(che, a livello sottile, deve avere un impatto tremendo sul “fruitore gastronomico”…coè noi)
..se anche fosse carne in perfetta salute, sarebbe “naturale” mangiarla?
per milioni..miliardi di persone sì…da millenni…e pure secondo una valanga di nutrizionisti (ai quali si contrappone un numero altrettanto rilevante di persone di parere contrario)
ed è indubbio che esistono piatti prelibati a base di carne… il che crea molti , moltissimi dubbi sul perchè rinunciarvi o diminuirla, a meno che una sperimentazione diretta di astinenza dalla carne non riveli nuove “possibilità” di percepire il corpo e le forze..
io sono al decimo giorno senza carne (ad eccezion di una fetta di prosciutto crudo, di cui però ho subito percepito la “consistenza” differente rispetto a ciò che mangiavo di vegetale..) e non è la prima volta che faccio sperimentazioni simili…
beh… per la prima volta, NON ho ancora sperimentato tutti i limiti in cui in genere m’imbatto quando limito la carne…
è vero che da subito si ha una sensazione di leggerezza, che agisce sullo stomaco, quindi anche il respiro sembra sbloccarsi…la visione diventa più chiara (perfino lo sguardo diventa più luminoso), e la capacità di ricezione emotiva pare amplificarsi e diventare più sensibile..
ma quasi sempre mi sono imbattuto in debolezza fisica – nonostante abbia cercato nei legumi compensazioni di ferro e proteine- …e, sopratutto e ahimè, in un calo della capacità sessuale (e forse anche disinteresse)!..
ed è questo il motivo per cui poi ritorno alla bistecca (con ritrovata soddisfazione)..
ora…per la prima volta questo non è ancora accaduto (e faccio corna), ma davvero mi interrogo su questo e su quale rapporto ci sia tra la natura “animale” della sessualità e il nostro lato carnivoro..quindi sarei curioso di conoscere il parere di chi ha esperienza più approfondita nella limitazione della carne…e se è capitata anche a voi questa correlazione…
Ciao Roberto, per quanto rientra nella mia esperienza ti posso dire che in quello che osservi ci sono molti fattori che concorrono. Per iniziare, il fatto che, se a uno piace molto la carne, il piacere ed il rilassamento che ricava mangiandola (e che quindi è qualcosa di esclusivo appannaggio emotivo), può incidere fortemente sia sul desiderio sessuale che sul piacere in genere. E’ una specie di effetto “dopante” quindi, che interviene. Poi c’è da considerare l’aspetto energetico: togliere di colpo un alimento cui il corpo si è ormai “abituato”, al di la’ delle effettive tendenze di quello specifico corpo, spesso produce una specie di astinenza, una leggera depressione che possono influire davvero negativamente sugli aspetti emotivi del desiderio sessuale. Tuttavia questi effetti collaterali svaniscono abitualmente in pochi giorni, dando luogo ad un effetto di “rimbalzo” che porta alle conseguenze esattamente opposte (trombare come dei ricci arrapati).
Per quanto riguarda il fatto che in questo periodo non si presentino le consuete difficoltà… siamo già in tre ad averlo notato: tu, Luna e il sottoscritto, che già da parecchi giorni ha eliminato la carne dalla dieta senza provare la consueta sofferenza di fronte alla sparizione del proprio cibo preferito.
E qui veniamo ad un altro punto: le cosiddette “influenze esterne”. Ci sono momenti particolari, in cui alcune cose riescono più facili che in altri, a causa di configurazioni di ottave che, per caso o a ragione non importa, si trovano in quel momento a confluire in modo piuttosto che in un altro.
E’ possibile che in questo momento, per qualche motivo indipendente dalla volontà di chi si “attiva” in questo modo, rinunciare alle proteine animali sia più facile che in altri.
E’ del tutto possibile.
😉
davvero interessante la coincidenza di sensazioni…
effettivamente in questo periodo mi è venuto stranamente naturale rinunciare alla carne, anzi non si è trattato di “rinuncia” ‚..molto semplicemente mi sono diretto, ascoltandomi, verso una direzione vegetariana..ma senza “ideologia” o sforzo di volontà…bensì come un bisogno del corpo e non solo..
moooolto interessante “l’effetto di rimbalzo” di cui parli..attendo con sacra pazienza il suo manifestarsi lol3:
e ti chiedo se sai nulla sul cibo nella cultura tantrica..
non mi pare di aver mai trovato indicazioni sul cibo e sulla carne specificatamente, perlomeno nei testi che ho potuto leggere (quasi sempre di natura più filosofica e meno pragmatica)..ma davvero sarebbe interessante sapere se questi scienziati dell’energia avessero individuato correlazioni nel rapporto tra carne e vitalità sessuale..
ultima cosa: le uova come le considerate ?
.…ps: riflettevo sul fatto che uno dei simboli di fertilità maschile e potere sessuale, cioè il toro, è completamente erbivoro.…
certo, noi siamo uomini, però un pensierino su sto fatto lo farei…
:mah:
Parlando al singolare: le uova mi piacciono un casino ma il fegato non ringrazia dell’abuso eventuale, quindi occorre limitarsi.
.…ps: riflettevo sul fatto che uno dei simboli di fertilità maschile e potere sessuale, cioè il toro, sia completamente erbivoro…
certo, noi siamo uomini, però un pensierino su sto fatto lo farei…
Vedi il pianeta Venere c’entra con il Toro e Bilancia potresti approfondire.Ciao