Incontri un qualunquista e ti rendi conto che il danno è fatto!
Pochi giorni fa sono entrato in una libreria di Milano, forse una delle più famose, sicuramente una delle più fornite e, fino a poco tempo fa, quella in cui mi faceva più piacere andare.
L’ultima volta però ho fatto uno spiacevole incontro: quello con un addetto alle informazioni sui libri (forse non propriamente un libraio, in effetti) del tutto superficiale, qualunquista e sgradevole.
Dovete sapere che in questa libreria si trovano migliaia di testi diversi, disposti per argomento e non sempre in ordine alfabetico, quindi cercare i testi di un autore specifico non sempre è cosa semplice, anche perchè gli argomenti in base a cui i vari addetti sistemano i libri possono essere diversi.
Nella fattispecie, cercavo un testo di Pierluigi Lattuada ma, non ricordandone il titolo, ho chiesto all’addetto di turno dove fossero i testi di questo autore.
Pierluigi Lattuada è uno Psicologo, un ricercatore specializzato in Psicologia Transpersonale, ma soprattutto uno dei pochi psicologi italiani che parli apertamente in termini di energia, piani sottili etc. etc. Quest’uomo ha svolto molta della sua ricerca esplorando lo sciamanesimo in molte sue forme, per poi proseguire su un suo sentiero particolare.
Ma non solo: è anche l’unico (almeno a quanto io sappia) ad essere riuscito ad accreditare la propria scuola di psicologia usando gli stessi termini: un caso davvero eccezionale, insomma, al di là dei contenuti.
Orbene, l’addetto da me interpellato in proposito mi ha risposto con tono sprezzante ed assolutamente sgradevole, dicendo:
“Ah si… quello degli sciamani”.
Devo confessarvi che mi sono girati così tanto i coglioni che, appena verificato che il testo che cercavo non era disponibile, me ne sono uscito dalla libreria, con il fermo proposito di non ritornarvi mai più.
Non è tanto per la singola frase profferita da quell’uomo, quanto per il seguito. Il tizio mi ha infatti accompagnato nel reparto dedicato appunto allo sciamanesimo, ed alla mia domanda su come mai i testi di uno psicologo fossero in quel reparto mi ha risposto:
“Beh, dove voleva che li ficcassi?”
Giuro che la tentazione di spiegarglielo con dovizia di particolari è stata davvero forte.
Ritengo che sia un peccato che simili personaggi non si rendano conto (o forse si, il che è ancora peggio) di quanto possano influenzare le persone.
In questo caso, tra l’altro, non si tratta solo di influenza, ma anche di danneggiare, anche se sottilmente, l’immagine che qualcuno potrebbe avere di un autore che, magari, conosce poco o per nulla.
Insomma… magari era tarda sera e il tipo ne aveva le palle piene di parlare alla gente (cosa perfettamente comprensibile, ovviamente), però poteva davvero evitare.
La professionalità sta anche in questo, almeno per come la vedo io
Be’, ti dico solo che in una libreria ho visto Asimov sotto “Fantasy”.
Questo è troppo! Nella fantasy no!
Buon giorno Franz 🙂
Oltre che superficialità e ignoranza, l’addetto ha manifestato anche un bel po’ di maleducazione.
Personalmente ho percepito che dire una frase del genere, e con quel tono, è stato come giudicare te e le tue letture: saranno ben cavoli tuoi se leggi il Corriere dei Piccoli, o un testo di astrofisica comparata, o entrambi; e poi un addetto alle vendite non si può permettere di giudicare un cliente. E’ come se io dicessi con sprezzo a una persona che viene da me a comprare una stampante: “Ah sì la marca XYZ… quella che costa poco”
Farei sentire il cliente un morto di fame, e oltre a meritarmi un lasciapassare per “quel paese” otterrei solo di non vederlo mai più. Una furbata direi.
Ps: non conoscevo affatto Pierluigi Lattuada… grazie per la segnalazione intrinseca! 😉
Buon giorno a te!
Ben detto Franz! Pensa che io, in tanti anni, più di una volta, chiedendo dei libri Adea in libreria, mi sono sentito rispondere: «Noi “quella roba lì” non la teniamo!»… E davvero c’era sprezzo e presunzione nella voce.
Ricordo che una volta risposi: «il mio ortolano odia le melanzane. Gli fanno proprio schifo! Ma le offre comunque ai suoi clienti senza giudicarli. Quello è il suo lavoro e lo fa bene».
Non so se avesse capito: la metafora forse stava in un altro scaffale… 🙂
Come dire… piove sul bagnato?
Direi che la tag “idioti” valga più di qualsiasi mio commento :muah:
Oramai manca il piacere di fare. I dirigenti non sono tanto capici di organizzare. Ci siamo dimenticati del modo artigianale di comportanci e fare le cose in un certo modo.
Ci siamo dimenticati del piacere di donarci agli altri e tante altre cose che si fanno con amore. Non vorrei che tantissime volte quando le cose vanno male è sempre colpa degli altri. Magari comportandoci in un certo modo le cose vanno delle volte bene e delle altre volte male. Però habbiamo fatto tutto il possibile per farle andare in un certo modo cioè bene. Diventiamo forse più umani. Ciao
Ma, mi domando e dico: “Per quale recondita ragione hai negato il giusto realizzarsi della tentazione?” :devil:
Ero troppo stanco! 🙂 🙂 🙂
E’ proprio vero che la maggior parte delle persone, basta che indossino una divisa, un camice o se fanno parte di una struttura assumono un atteggiamento altezzoso e superbo; ma fuori dal loro abitat ritornano ad essere paurosi ed insicuri.… l’ignoranza incombe continuamente…
ciao :swim:
…che maleducato imbecille…
comunque, io non rinuncerei al piacere di una libreria ben fornita (in cui poter, sfogliare, “toccare” e visionare i testi) per colpa di un addetto molto probabilmente part-time, precario e scazzato… magari farlo presente in direzione o attraverso i moduli di “customer satisfation” (quando presenti), sì…
Capisco ma… questi signori dimenticano che esiste una cosa chiamata internet, tramite la quale trovo il libro che voglio, quando voglio, pagandolo di meno e senza imbecilli che facciano commenti. Più di così… un lucano?
vero… infatti volevo inserirlo nel commento precedente ma poi ho lasciato perdere…proprio perché è vero che anche a me capita di acquistare libri sul web sempre più spesso, ma solo se li ho GIA’ scelti precedentemente… e molto spesso ciò accade attraverso una “sfogliata” in libreria… 😉
Mettendo da parte l’idiota…
…mi permetto di elencare, per chi fosse interessato, alcuni titoli dei testi di Lattuada, a partire ovviamente dalla mia esperienza (ne ha scritti tanti altri).
Gli ultimi due (per quello che ne so), sono la sintesi di un percorso più che ventennale di ricerca per unire il sapere antico con il linguaggio moderno e sono:
“Oltre la mente, teoria e pratica della psicologia transpersonale”, e
“L’arte medica della guarigione interiore, basi psicobiologiche e metodologia clinica”,
entrambi della Franco Angeli
Molto più vecchio ma interessante perchè descrive le basi del suo metodo è:
“La Biotransenergetica, verso uno sciamanesimo moderno”, Xenia edizioni
Personalmente ho apprezzato molto anche :
“Il Corpo del Sogno, istruzioni per l’estasi”, Anima Edizioni ,
il quale non è un saggio ma una sorta di racconto molto piacevole dal leggere e ricco di suggestioni.
Buona serata e…buona lettura!
😉