Perseverare porta riuscita
Una delle classiche frasi dell’I Ching, ma anche una frase molto vera.
Ciò che definiamo materia, non è altro che uno stato particolare dell’energia, un po’ come il ghiaccio lo è per l’acqua.
La materia, in particolare, è lo stato meno “attivo” dell’energia. Di fatto, è lo stato dell’energia quando si trova al minimo della sua frequenza vibratoria.
Questo spiega perchè la materia sia così poco responsiva alla volontà, anche quando quest’ultima sia particolarmente sviluppata e indirizzata.
La prova è a disposizione di tutti: provate a mettervi a dieta e ve ne accorgerete.
Umorismo a parte, è proprio vero: molto spesso dobbiamo produrre un grande sforzo e per molto tempo, prima che un risultato coroni i nostri tentativi, in qualunque campo.
Insistere su un punto, prima o poi produrrà una reazione. Il tipo di questa reazione è ovviamente in stretta dipendenza da ciò che si va a stimolare.
In altre parole, insistere nell’errore non potrà che produrre una reazione particolarmente negativa, mi pare ovvio.
Ma insistere nell’ottenimento di un obiettivo è spesso l’unico modo per raggiungerlo.
Non solo: occorre insistere immettendo sempre maggiore energia nello sforzo impiegato. Insistere in modo passivo, o con l’applicazione di un’energia costante, a volte non basta. Occorre aumentare lo sforzo con il passare del tempo.
Ho osservato spesso questa cosa nella vita: la necessità, in alcune circostanze, di produrre uno sforzo costantemente in aumento, altrimenti non si ottiene nulla.
Si può anche ottenere senza sforzo alcuno, ma in questi casi, nel 99% dei casi, non abbiamo “ottenuto” nulla. Il risultato ci è semplicemente “accaduto”.
Il che significa che, o abbiamo beccato il momento perfetto (che può capitare) oppure in realtà abbiamo voluto quella cosa semplicemente perchè… in quel momento la nostra meccanica ce l’ha fatta volere.
E dato che le leggi della meccanica sono appunto tali, ecco che noi abbiamo creduto di volere una cosa semplicemente perchè in quel momento era naturale che accadesse.
Il gioco quindi è provare a “volere” qualcosa che in un dato momento non ci sembra così necessaria.
E’ un allenamento: in questo caso scegliamo proprio di esercitare uno sforzo in modo volontario su qualcosa di preciso, che non dipende da un bisogno.
Allora lo sforzo diventa veramente serio e… perseverare porta riuscita!
Ciao Franz,hai proprio ragione sono due cose diverse. L’energia segue per un percorso la necessità e l’altro quello del desiderio. Pur essendoci la volontà per entranbi.
Dimenticavo lo sforzo fatto con volontà-desiderio è superiore a quello fatto per necessità.
E’ già la seconda volta che ho bisogno di far chiarezza su un argomento, e arriva un tuo post “in aiuto”
Sinceramente grazie, e se posso, Namaste.
:bye:
Certo che puoi e… grazie a te!