Qual’è l’elemento più abbondante dell’Universo?
Bella la domanda, facile la risposta: il vuoto.
Il vuoto è considerato il quinto elemento nelle culture più antiche (e sagge), manca invece in quella occidentale, sempre più votata al materialismo più bieco.
Ma a ben vedere, il vuoto è proprio la cosa che più abbonda in questo universo, anche se di “vuoto” non ha proprio nulla.
A tutti gli effetti, quelllo di vuoto è un concetto estremamente imbarazzante. Superficialmente infatti è facile concepire il vuoto; basta pensare a una bottiglia, un bicchiere, allo spazio cosmico…
Ma che succede quando cerchiamo di concepire un vuoto senza un contenitore?
Lì casca l’asino! Senza un pieno non può esistere un vuoto. E, allo stesso tempo, non può esistere un pieno senza un vuoto.
Concetto duale? Non credo. Più che altro due facce della stessa medaglia: la realtà.
La vacuità è infatti qualcosa che davvero costituisce le fondamenta stessa della materia. Basta scendere a livello atomico per rendersene conto.
Anche il materiale più denso e compatto, come ad esempio l’uranio o elementi ancora più densi, sono talmente “pieni” di atomi da avere un peso eccezionale. Ma alla fine, la faccenda alla base è sempre quella: sono fatti anche loro di atomi.
E un atomo è un vero “pallone gonfiato”, nel senso che è composto per lo più da… spazio vuoto. Per usare una definizione semplicistica ma esplicativa, un atomo è composto da un nucleo più o meno grosso e da un certo numero di elettroni che gli gironzolano attorno a distanze che possono variare a seconda delle condizioni in cui si trova l’atomo, in quali legami si impegna etc. etc.
Per avere un’idea di quanto sia questo “vuoto”, pensate che, se prendessimo un atomo e ne portassimo il nucleo alle dimensioni di una palla da tennis, gli elettroni girerebbero intorno ad una distanza media di un chilometro.
L’atomo quindi è per la maggior parte vuoto. Il nucleo, a sua volta, per quanto denso sia, è a sua volta composto da particelle subatomiche le quali sono disposte ad una certa distanza tra loro per quanto microscopica.
E se andiamo avanti? Se procediamo nell’infinitamente piccolo, alla fine ci troviamo in una sorta di limbo, che non è possibile descrivere in termini meccanici, ma solo quantistici e probabilistici.
Vale a dire che, dal punto di vista della materia… ci troviamo ancora nel vuoto.
Un vuoto pieno di forze, radiazioni, energia. Ma nessuna traccia della nostra tanto adorata materia, che una volta in più si rivela come la percezione di uno stato particolare ell’energia (qualunque essa sia).
Forse, se noi esseri umani provassimo a pensare a noi stessi in termini come questi un po più spesso, cambierebbe anche la nostra visione.
E magari ci spiegheremmo certe espressioni tipo “illusione dei sensi”, “trascendere la materia” nonchè varie altre quisquilie e pinzillaccheri di questo tipo.
Ammettilo, che pure te faresti le porcate nelle sale ologrammi di Star Trek!
Con Uhura nuova versione… garantito! :muah: :muah: :muah: :muah:
Ciao Franz, ciò significa che un veggente vede la scena nel vuoto l’energia che diventerà materia con il tempo? Anche se con il gioco delle probabilità qualche scena può pure non manifestarsi? Grazie dell’articolo.
Non ne ho idea. Non essendo un veggente e non conoscendone, non ne ho davvero idea… :bye:
ottima scelta Fra!
Grassssie! :bye:
Non a caso anche nelle Arti Marziali il concetto di “VUOTO” viene riferito alla “Forma Perfetta”, ovvero quella che racchiude in essa tutte le altre poiché le “contiene”.
Ergo realizzare la Perfezione equivale a non avere più uno stile o una forma in particolare, ma a Realizzare la Fusione perfetta di tutte quelle conosciute e non.…
In termini “cromatici” si può assimilare il concetto del Vuoto ai colori Bianco o Nero; in quanto il primo è composto da tutte le altre frequente, mentre il secondo le assorbe tutte, quindi sia il Bianco che il Nero sono espressioni del Vuoto le due facce della stessa medaglia non a caso il simbolo del Tao utilizza proprio questi due colori (che poi forse sono dei “non colori”).
D’altronde quando si dice: lo “Spazio per l’Azione” si intende che la Possibilità per manifestarsi abbisogna del Vuoto!!! :warrior:
la cultura occidentale prova un vero “orror vacui”. la paura del vuoto..per questo riempie affolla tutto…gli spazi, la mente, le vite, le città..
eppure il vuoto non è “nihil”.. nulla..
c’è il grosso rischio che il vuoto sia più “denso” del pieno!..più vivo e vibrante!
la percezione ordinaria coglie i pieni separati..ma lo spazio fra le cose è uno spazio dinamico, fatto di energie in collegamento che si muovono ‚appunto, in uno spazio vasto e comune..un “campo unificato”… il vuoto insomma ci attraversa e compenetra …
ma cosa farci concretamente? è solo un concetto filosofico?
rendere “vuota” la mente è inconcepibile per un pensatore occidentale, (“cogito ergo sum”) ma non lo è affatto, e anzi è un obbiettivo, per un monaco zen…
allargare l’intervallo vuoto tra un pensiero e un altro consente, ad esempio, di uscire dal chiacchericcio continuo e di vedere sorgere i pensieri e le idee con più nitidezza…e andare oltre la mente…anche cercare il vuoto tra un ‘emozione e l’altra permette di non identificarsi con il fluttuare mutevole-emotivo e di scoprire uno spazio del cuore più vasto..quello spazio consente di sentire veramente e non solo di essere invasi da emozioni trattenute, che agiscono come in un loop continuo a dominare la psiche.
e il corpo? il corpo può perdere la sua gravità, la sua pesantezza, quando si riscopre un “canale” attraverso cui fluiscono forze ed energie…c’è differenza tra un corpo-body building e un corpo-tai chi…il secondo cerca il vuoto …cerca di farsi vuoto..perchè in quel vuoto si riversano energie che in genere neanche percepiamo dal basso e dall’alto..un corpo vuoto o corpo canale, che consente all’acqua, alla vita, di scorrere.… un corpo-massa è un corpo roccioso , che tende però all’aridità, alla chiusura, alla rigidità..
siamo sistemi aperti e comunicanti e non spazi chiusi ermeticamente…
sì..riflettere sul vuoto può consentire di uscire dalla corazza psichica e comportamentale che spesso ci creiamo..
detto da uno che cerca spesso di scassinare sta corazza per fare passare aria…e vita..
più lo spazio è vuoto più passa la vita..
errata c. “horror vacui”