Caro il mio rumeno… sei stato un grande!

Uffi­cio recu­pe­ro cre­di­ti, ore 11.45; la coda è bestia­le. Stia­mo aspet­tan­do tut­ti da una mez­z’o­ra buona.

Allo spor­tel­lo, un signo­re che par­la un buon ita­lia­no, ma il cui accen­to tra­di­sce alla gran­de le ori­gi­ni rume­ne, sta cer­can­do di capir­ci qual­co­sa in un mez­zo macel­lo di rac­co­man­da­te anda­te e venu­te, noti­fi­che mai effet­tua­te, ratea­zio­ni non richie­di­bi­li e così via.

Man­co un azzec­ca­gar­bu­gli ci capi­reb­be qual­co­sa e, iro­nia del­la sor­te, ‘sto casi­no va a capi­ta­re pro­prio ad uno stra­nie­ro. L’ad­det­to allo spor­tel­lo (caso più uni­co che raro) è di una squi­si­tez­za e di una pazien­za a dir poco esem­pla­ri, e si ado­pe­ra per risol­ve­re l’in­gar­bu­glia­men­to e, con­tem­po­ra­nea­men­te, far capi­re all’uo­mo che ha davan­ti cosa deve fare. Com­pi­ti per nul­la sem­pli­ci entrambi .

L’uo­mo rume­no, per can­to suo, è anche lui estre­ma­men­te cal­mo e gen­ti­le e fa di tut­to per capi­re cosa stia succedendo.

Ma intan­to il tem­po pas­sa, e tut­ti quan­ti (me com­pre­so) si chie­do­no per­chè dia­vo­lo non sia pos­si­bi­le apri­re un altro spor­tel­lo, visto che ce ne sono altri tre con la scrit­ta “non operativo”.

Final­men­te la cosa vie­ne fat­ta, e il pri­mo del­la fila si sca­ra­ven­ta all’at­tac­co. Lo osser­vo: un bor­ghe­se pic­co­lo pic­co­lo, per usa­re una meta­fo­ra. Il lin­guag­gio del cor­po, l’ab­bi­glia­men­to, il cap­pel­lo tenu­to tra due dita del­la sini­stra… il qua­dro è chia­ro in meno di otto secondi.

E lui, soler­te, non mi delude.

Anco­ra pri­ma di con­se­gna­re le car­te al cas­sie­re, a voce alta, da auten­ti­co cafo­ne qua­l’è, si esi­bi­sce in uno stu­pen­do luo­go comune:

“Extra­co­mu­ni­ta­ri… ven­go­no qui, non fan­no nien­te, pren­do­no le mul­te e sic­co­me sono nul­la­te­nen­ti non paga­no. E io pago…”

Sto per man­dar­lo a caga­re, ma l’uo­mo rume­no mi bat­te sul tempo.

Mi scu­si.. ma che cosa sta dicen­do? Io sono rume­no, sono venu­to qui cin­que anni fa. Lavo­ro come un mat­to, pago le tas­se e come vede sono qui a paga­re. Quin­di, mi spie­ghi ades­so per­chè ha det­to quel­lo che ha detto”.

Il bor­ghe­suc­cio, come da copio­ne, col­ta l’e­vi­den­te idio­zia del pro­prio com­por­ta­men­to, tace. Ma l’al­tro non lo molla.

“Io sono un cit­ta­di­no ita­lia­no. E mi sen­to tale. Ho spo­sa­to un’i­ta­lia­na, i miei figli van­no alla scuo­la pub­bli­ca come i suoi se ce li ha. La pros­si­ma vol­ta ci pen­si bene pri­ma di dire fregnacce!”

Sul­l’uf­fi­cio cade il silen­zio. Alme­no ven­ti paia d’oc­chi ful­mi­na­no l’i­ta­lia­no che ha appe­na per­so un’ot­ti­ma occa­sio­ne per non far fare la soli­ta figu­ra di mer­da ai suoi compatrioti.

Caro il mio rume­no… con­gra­tu­la­zio­ni! Pec­ca­to che, oltre che one­sto, sei anche una per­so­na edu­ca­ta. Io al tizio avrei det­to di peg­gio, mol­to di peggio.

E anche in que­sto sei sta­to un grande!

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Fred

Fre­na Franz. Miti­ga! Lascia per­de­re, pas­sa­ci sopra: gen­te così ti lascia di stuc­co ma non è rara ora­mai, ne incon­tri dal mat­ti­no alla sera e sem­pre di più; mica puoi far­ti un’ar­rab­bia­tu­ra uni­ca ogni gior­no per la cafo­nag­gi­ne altrui!
👿
Saluti

Mr Korn Flakes

Spe­ro che quan­to­me­no la lezio­ne sia ser­vi­ta al tizio in que­stio­ne, c’è gen­te che non cam­bia idea nean­che davan­ti all’evidenza.

White Knight

Il “buon sen­so” e la “buo­na crean­za” non sono cer­to la pre­ro­ga­ti­va di un popo­lo in par­ti­co­la­re, ma appar­ten­go a quel­la “Pos­si­bi­li­tà” insi­ta in ogni esse­re uma­no, pur­ché ce se ne ricor­di!!! :war­rior: