L’attimo fuggente… è proprio veloce!

PREMESSA:  per coloro che pensano di conoscere già questa storia… arrivate in fondo al racconto!


L’aria nel dojo è ferma. Un filo di fumo, perfettamente verticale, si alza dall’unico bastoncino d’incenso infilzato al centro preciso della sabbia.

Silenzio.

Il monaco anziano, seduto a poca distanza dal suo migliore allievo, osserva e valuta la concentrazione del ragazzo. Il respiro lungo, molto lungo, sembra fermare anche il tempo.

Ad un certo punto, il monaco scioglie le mani dalla posizione e le mostra al giovane, con i palmi rivolti verso l’alto.

– Dimmi, mio giovane allievo… –

Il ragazzo alza solo leggermente le palpebre, fissandol’anziano dalla sottile fessura dei suoi occhi neri.

– Due mani che battono una contro l’altra fanno un rumore… – e così dicendo il monaco le batte effettivamente, producendo un forte schiocco, poi le rimette come prima, ancora con i palmi verso l’alto.

– Ma qual’è il suono prodotto da una sola mano? –

Prima ancora che sia terminata l’ultima parola, il giovane esclama:

– Più o meno questo… –

E con rapidità fulminea ficca un ceffone in piena faccia al vecchio.


Fu così che Rei Zai, monaco anziano, ottenne l’illuminazione.



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