Libia: cui prodest?
Credo sia abbastanza evidente per tutti che la recente fiammata di ribellioni al regime in nordafrica e medioriente non può essere un fenomeno naturale e tantomeno casuale.
A parte gli emirati arabi sono saltati per aria o quasi tutti gli stati produttori di petrolio; egitto, bahrein, iran e, soprattutto, Libia.
I media, come sempre superficiali, hanno subito dimenticato i primi tre e ora parlano esclusivamente di quest’ultima che, guarda caso, ha sempre avuto il culo leccato da tutto l’occidente per la produzione di petrolio.
Nel frattempo il greggio sta schizzando alle stelle e, come in tutti i casi di speculazione, difficilmente tornerà ad abbassarsi alla fine della bufera.
Gheddafi ha rotto i coglioni e il governo italiano ha superato se’ stesso piegandosi non a 90 gradi ma anche a 180.
Quello che ci si dovrebbe chiedere è: cosa cazzo sta succedendo veramente nel mediterraneo? Ma soprattutto: a chi giova tutto questo? Chi è che ha messo lo zampino con il fiammifero acceso nel più grande deposito di benzina del mondo?
Obama? Possibile… sicuramente la condizione di instabilità che si è generata viene tutta a vantaggio USA senza controindicazioni (loro stanno dall’altra parte dell’oceano)
Inglesi? Altrettanto possibile… anche per loro la Libia è una greppia dove affondare il grugno.
Però alla fine io non credo ci siano di mezzo solo parti governative. Ormai l’ingerenza delle multinazionali del petrolio negli affari delle dirigenze nazionali è dichiarata e pubblica (qualcuno ha sentito di problemi alla BP dopo che ha provocato il più grande disastro ambientale planetario? Io no…), e un’aumento dei prezzi del greggio va tutta a loro vantaggio.
Perciò a questo punto, per quanto cinico possa sembrare, sediamoci alla finestra e stiamo a vedere.
Possibili conseguenze? Sul breve termine sicuramente un picco di immigrazione in Italia e un aumento secco dei prezzi del petrolio. Sul medio termine, una ricaduta sull’economia disastrosa per l’aumento incontrollato di quest’ultimo con conseguente aumento dei prezzi al consumo.
Sul lungo termine, aumento dei crimini e dei problemi provocati dalla presenza sul territorio di immigrati clandestini ma, soprattutto, dalla presenza tra essi di quella feccia che, approfittando degli eventi, non esiterà un solo secondo ad entrare nel paese più lassista, permissivio e buonista del mondo.
Ma soprattutto, e qui vi sfido a rileggere questo post tra un annetto o giù di lì, ad un aumento di provvedimenti moralisti e liberticidi dovuti alla volontà di compiacere a quella cultura islamica che, senza alcun dubbio, inizierà a fare la voce grossa in casa nostra.
Già da tempo accadono episodi del tutto deliranti, come la rimozione del crocifisso da alcune scuole, non per desiderio di laicità, come avrebbe senso, ma per “non urtare la sensibilità dei bambini musulmani”, oppure come le recenti campagne contro l’alcool (non fatevi fregare: non c’entra la preoccupazione per i nostri fegati).
Lo ripeterò fino alla nausea: muezzin al posto delle campane della chiesa.
Ci piaccia o no, se l’italiano non si sveglia questa sarà la fine che ci aspetta.
Ma a giudicare dal successo di Sanscemo, mi pare che le speranze siano piuttosto ridottine…
Ce la metti bene, Franz.
nel peggiore dei casi potrebbe scoppiare una guerra globale…
ciao Franz, secondo me quello che stà succedendo nel Mediterraneo è stato programmato a tavolino anni fà. Questo per contrastare l’avanzata cinese nel mercato globale. La Cina stava diventando leader in Africa, Medio Orinete, Sue est Asiatico e Sud America, e stava per iniziare con i paesi dell’Europa meridionale fecendo questo certa gente si approprierà di tutto quello perduto. Bisogna tener presente anche che Israele ha un conto in sospeso con la Siria e l’Iran. Notizie del sole 24 ore di ieri 2 navi da guerra Iraniane stavano passando per lo stretto di Suez dirette in Siria per esercitazioni. Vedremo più in là gli sviluppi. Ciao
“Sapientemente” la CIA nei decenni ha tenuto diviso il medioriente.…in accordo con Israele…non consentendo una unione islamica di fatto per una guerra contro gli infedeli cioè l’occidente.…mi sa che anche questa volta gli stati uniti hanno fatto la loro parte magari anche solo con sovvenzioni ai dissidenti.…il fine ultimo però per ignoranza geopolitica personale mi sfugge.…quasi sempre.…
Che ci sia di mezzo per l’ennesima volta il petrolio.…???
Una situazione di stallo che richieda poi l’aiuto di forze armate americane che sono così abili ad andare a liberare i paesi per poi insediarsi economicamente.…
Cè anche l’incognita dei “fratelli musulmani” ?
un nuovo Afganistan nordafricano ?
Le incognite sono molte.…